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Da Londra a Milano, ecco i crackers di farina di insetti

L'idea l'avevano avuta già qualche anno fa quando decisero di lasciare l'Italia per il Regno Unito per lanciare Small Giants, un'azienda che utilizza prodotti a base di farina di grilli e di buffalo worm

 
22 febbraio 2023 | 17:21

Da Londra a Milano, ecco i crackers di farina di insetti

L'idea l'avevano avuta già qualche anno fa quando decisero di lasciare l'Italia per il Regno Unito per lanciare Small Giants, un'azienda che utilizza prodotti a base di farina di grilli e di buffalo worm

22 febbraio 2023 | 17:21
 

“Era ora”, se lo pensassero non ci sarebbe di che stupirsi. Francesco Majno e Edoardo Imparato sono due imprenditori milanesi che già nel 2015 avevano iniziato a progettare una startup che producesse crackers con farina di insetti e che ora apre anche in Italia dopo l’avvio a Londra, nel Regno Unito, dove mantiene la sede amministrativa. L’idea dei due giovani, amici e laureati entrambi nel capoluogo meneghino, è partita da un assunto semplice e ben noto già ai tempi: nel mondo 2 miliardi di persone mangiano insetti.

Edoardo Imparato e Francesco Majno | foto credit eatsmallgiants.com

Polvere di grillo e di buffalo worm

In Inghilterra, dove già allora era possibile vendere senza i prodotti a base di insetti, con oltre 600.000 euro di investimento raccolti tra il 2020 e il 2021 hanno dato vita a Small Giants, che vende prodotti alimentari a base di polveri di grillo (Acheta Domesticus) e di buffalo worm (Alphitobius diaperinus): un "cugino" della tarma della farina, in quanto appartengono entrambi alla famiglia dei tenebrionidi. Come aspetto, il buffalo worm è però più piccolo e, allo stadio larvale, raggiunge al massimo 1 centimetro di lunghezza. Da adulto prende le sembianze di un coleottero nero della lunghezza di 6millimetri.

Farina di grilli e di buffalo worm | foto credit eatsmallgiants.com

 

I crackers, che hanno reso celebre il brand, sono presenti in listino di vari tipi e di diverse dimensioni, in Inghilterra sono acquistabili nei 70 punti vendita di Sainsbury’s, la seconda catena di supermercati del Regno Unito e grazie all’e-commerce anche in altre nazioni.

Proprio attraverso il sito internet di Small Giants, gli imprenditori spiegano in modo chiaro i motivi per cui hanno scelto di produrre cibi con questo novel food, evidenziando e rimarcando più volte con una grafica colorata, l’importante contributo che questi alimenti danno alla sostenibilità del pianeta e la ricchezza di nutrimenti che ogni prodotto apporta in proteine e vitamine del gruppo B. Proprio l’attenzione al green è una importante componente della filosofia dell’impresa.

L'attenzione all'ambiente

Secondo la Fao gli allevamenti contribuiscono per più del 14% al totale delle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo. Di questa percentuale, il 65% è rappresentata dagli allevamenti di bovini per la carne e il latte (quelli per la carne però causano quasi il doppio delle emissioni). Solo in Italia, il 57,23% delle emissioni legate all’alimentazione riguardano la produzione di carne e uova, mentre un ulteriore 27,78% alla produzione di latticini. «Con il cambiamento climatico, una popolazione mondiale in costante crescita e l’industria della carne che è tra le principali cause di emissione di gas serra nell’atmosfera, guardare a nuove fonti alimentari ci è sembrato urgentissimo», spiega Majno al Corriere della Sera, che insieme a Imparato nel 2015 ha partecipato al contest Barilla Good4 Startup the Future, arrivando secondi grazie a un progetto che si è concentrato fin da subito sui grilli.

La farina di grillo

Al mondo esistono circa 1.900 specie di insetti edibili, tra queste, i grilli sono tra i più ricchi di nutrienti ed antiossidanti naturali. «Sono un superfood a impatto ambientale molto basso, dato che producono meno dello 0,1% di gas serra – continua Majno -. Ma non solo: i grilli possono essere allevati verticalmente e sono eccellenti trasformatori di scarti alimentari in nutrienti di alta qualità». I grilli che compongono la farina degli snack Small Giants arrivano dal Vietnam. Gli allevamenti sono indoor. Verso la fine del loro ciclo di vita degli animali viene gradualmente abbassata la temperatura finché non muoiono. Dopo di che, vengono cotti in forno a microonde, che riduce in polvere gli insetti, che sono così pronti al consumo, senza alcuno scarto.

Polveri di grillo (Acheta Domesticus) e di buffalo worm (Alphitobius diaperinus) | foto credit eatsmallgiants.com

Lo sbarco in Italia

Dopo l’esperienza londinese, il via libera dell’Unione europea alla commercializzazione di alcuni tipi di insetto edibili ha spinto i due imprenditori ad ampliare la loro impresa nella madrepatria: «La settimana scorsa è stata costituita la newco Small Giants, «e presto trasferiremo anche la produzione e la logistica in Italia», spiega Edoardo Imparato, ceo di Small Giants. Sono già state individuate le aziende alimentari italiane che produrranno i cracker e altri prodotti con la ricetta che i due hanno creato a stretto rapporto con un tecnologo alimentare. Intanto, il 2023 è iniziato positivamente con più di 400 ordini online solo a gennaio.

Dare all’Italia un’alternativa alimentare

Ma l’Italia, paese della buona cucina e della dieta mediterranea, è davvero pronta per questa svolta alimentare? «In verità, la nostra esperienza ci dice che c’è già molta apertura verso l’argomento, anche se ovviamente polarizza molto il dibattito – conclude Francesco Majno al Corriere–. Non sono pochi coloro che hanno una sensibilità verso l’ambiente e la necessità di intervenire per rallentare il cambiamento climatico. Dobbiamo ridurre l’impatto dei nostri consumi alimentari e prediligere una dieta principalmente vegetale con l’aggiunta di fonti proteiche sostenibili come gli insetti. Ma noi non vogliamo cambiare le abitudini alimentari degli italiani, solo poter offrire un’alternativa ai consumatori. Un’alternativa sana e dal grande valore nutrizionale».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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27/02/2023 11:51:27
1) insetti nel piatto degli italiani
Non condivido questo risalto che si da a questa moda discutibile giustificata da un punto di vista della difesa ambientale, i cosiddetti esperti non sono d'accordo. Sicuramente non ha niente a che vedere con le nostre tradizioni. me ne sbatto che ci siano 2 miliardi di persone che se ne cibano
Elisa Marina Caprara



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