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Cittaslow, la rete internazionale del buon vivere

Un’associazione e un marchio di qualità presente in Italia in 88 comuni. Lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità, cultura e giustizia sociale sono alcuni dei principi guida

 
17 gennaio 2023 | 05:00

Cittaslow, la rete internazionale del buon vivere

Un’associazione e un marchio di qualità presente in Italia in 88 comuni. Lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità, cultura e giustizia sociale sono alcuni dei principi guida

17 gennaio 2023 | 05:00
 

Cittaslow è un’associazione che raggruppa piccoli comuni e città, fondata nel 1999 a Orvieto. L'obiettivo è preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale. Ma anche promuovere e applicare innovazione tecnologica, di sistema e gestione, a favore della sostenibilità. Oggi Cittaslow è un marchio di qualità presente in 88 comuni italiani, connessi alla rete internazionale di 300 città, distribuite in 33 Paesi.

Cittaslow è stata fondata nel 1999. Nella foto di Joerg Niggli Belluno Cittaslow la rete internazionale del buon vivere

Cittaslow è stata fondata nel 1999. Nella foto di Joerg Niggli Belluno

I valori di fondo

I valori che animano e motivano le Cittaslow sono diversi, ma si possono riassumere in alcuni principi guida alla base del movimento. Il primo è la lentezza positiva, che significa riappropriarsi del tempo necessario per crescere, socializzare, apprezzare la cultura, la natura e il cibo locale salutare, rispettando i ritmi naturali di ogni essere vivente. Mettere insieme progresso e buon vivere è una necessità che passa attraverso un cambiamento nei comportamenti di produzione e consumo. Strettamente legato a questo, il secondo principio: l’economia circolare. Se “estrarre, produrre, utilizzare e gettare” rappresenta lo schema tradizionale, questo nuovo modello implica condivisione, riutilizzo, riparazione, riciclo dei materiali per allungare il ciclo di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e generare ulteriore valore. Azioni concrete da mettere in campo insieme a imprenditori, contadini, pescatori, artigiani e cittadini.

La resilienza, oggi termine abusato, già da anni rappresenta il terzo principio di Cittaslow. “Mettere in valore quello che si è e quello che si ha, senza autodistruggersi” è uno dei cardini del movimento, un vero e proprio programma per il presente e il futuro. Non poteva mancare un quarto principio dedicato a sostenibilità e cultura. Valorizzare il patrimonio locale, utilizzare le risorse sociali, promuovere azioni di inclusione e di responsabilità condivisa. Infine il quinto principio, che funge anche da collante, è quello della giustizia sociale. In un mondo globalizzato e interconnesso non c’è futuro di qualità se non garantendo convivenza civile e pace tra i popoli. Non c’è prosperità se non è per tutti.

Tra agli obiettivi, dare un futuro di qualità alle presenti e nuove generazioni Cittaslow la rete internazionale del buon vivere

Tra gli obiettivi, dare un futuro di qualità alle presenti e nuove generazioni

Innovation by tradition

Per diventare Cittaslow ogni città deve superare uno specifico processo di certificazione. Le città aderenti sono unite dal desiderio di dare un futuro di qualità alle presenti e nuove generazioni. Lo slogan di base è “innovation by tradition”. La grande opportunità che Cittaslow offre agli associati è in primo luogo la condivisione di buone pratiche in diversi settori, per muovere passi concreti per un futuro di qualità. Tra gli ambiti più interessanti, quello del turismo responsabile ed esperienziale che si vive nelle comunità e che trasforma il viaggiatore in un “cittadino temporaneo” nelle Cittaslow del mondo.

 

Altri tavoli di lavoro riguardano l’agricoltura e il rapporto con la natura, la pianificazione urbana secondo una concezione inclusiva e sostenibile, l’educazione nelle scuole. E poi ancora il mercato come spazio di scambio tra produttore e consumatore, artigianato locale e progetti europei e internazionali che vanno in direzione dei principi di Cittaslow.

Tra gli ambiti più interessanti, quello del turismo responsabile ed esperienziale Cittaslow la rete internazionale del buon vivere

Un settore di grande interesse è quello del turismo responsabile ed esperienziale

Azioni concrete

Strumenti che hanno come obiettivo quello di avvicinare le persone alla filosofia delle Città del buon vivere. Uno di questi è “Cammino Slow”, che per la rete internazionale diventa “Cittaslow Trial”: vacanze camminando sui sentieri delle Cittaslow in tutto il mondo. Escursioni e trekking, cammini lungo le antiche vie, nordic walking, mountain bike ed equiturismo, skyrunning e passeggiate meditative. Tutte esperienze all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale, che mettono insieme turismo, lentezza e territorio e che permettono di scoprire, attraverso il circuito, ambienti sconosciuti e di pregio, paesaggi tra i più interessanti.
In maggio, in occasione della Giornata mondiale dedicata alle api, i comuni Cittaslow propongono “CittaslowBee”, una serie di iniziative per valorizzare il lavoro di questo insetto, responsabile dell’impollinazione dell’80% delle piante a fiore.

Il progetto è un’occasione per approfondire anche il concetto di biodiversità attraverso best practice condivise. “Cittaslow Plastic Free” punta a ridurre l’utilizzo della plastica e a incentivare l’uso dell’acqua pubblica e di stoviglie riciclabili negli eventi cittadini. E poi il “Mercato Cittaslow” nel luogo simbolo di ogni comunità: la piazza, punto di incontro fra produttore e consumatore a livello locale, per promuovere le produzioni agroalimentari e artigiane tipiche del territorio.

www.cittaslow.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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