Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, “ha firmato il Decreto che definisce i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale8 - si legge su Il Corriere della Sera.
Un’ora in meno di riscaldamenti e si accendono 8 giorni più tardi
“Il periodo di accensione degli impianti, spiega il Mite, è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio. In presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta. Inoltre, i valori di temperatura dell’aria sono ridotti di 1 grado” - si legge su Il Corriere della Sera.
Il calendario delle accensioni
Si ridisegna così la cartina di accensione dei riscaldamenti:
- Zona A - ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo - Lampedusa e Linosa
- Zona B - ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo - Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani;
- Zona C - ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo - Imperia, Latina, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto;
- Zona D - ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile - Genova, La Spezia, Savona, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa C., Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Isernia, Matera, Nuoro, Pescara, Teramo, Vibo Valentia;
- Zona E - ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile - Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza;
- Zona F - nessuna limitazione - nessun limite
Previste alcune esenzioni
“Sono previste delle esenzioni, in particolare non si applicano agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili” - secondo quanto pubblicato da Il Corriere della Sera.