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Il caro bollette lascia i dehors al freddo: addio ai funghi riscaldanti

Per tagliare i costi gli esercenti della Regione hanno già deciso di rinunciare agli abituali dispositivi necessari per scaldare chi si siede all'aperto per bere un caffè al bar. I clienti dovranno quindi adeguarsi

 
01 settembre 2022 | 12:01

Il caro bollette lascia i dehors al freddo: addio ai funghi riscaldanti

Per tagliare i costi gli esercenti della Regione hanno già deciso di rinunciare agli abituali dispositivi necessari per scaldare chi si siede all'aperto per bere un caffè al bar. I clienti dovranno quindi adeguarsi

01 settembre 2022 | 12:01
 

Il caro bollette non accenna a fermarsi e quindi c'è già chi tra baristi e ristoratori ha guardato avanti, verso l'arrivo della brutta stagione. Quindi, dovendo scegliere tra chiudere per sempre e tenere aperto facendo qualche sacrificio, una delle vittime sacrificabili in Friuli Venezia Giulia saranno i funghi riscaldanti e tutti i dispositivi necessari a rendere confortevole lo spazio riservato abitualmente al dehors. I clienti che al mattino vorranno fare colazione all'aperto, o bere un bicchiere di birra alla sera, dovranno coprirsi bene, e perché no, dotarsi di una coperta.

I funghi riscaldanti utilizzati durante la brutta stagione Caro bollette: addio ai funghi riscaldanti e dehors al freddo

I funghi riscaldanti utilizzati durante la brutta stagione

Caro bollette, in Friuli i ristoratori rinunciano ai dehors riscaldati

Lampade, funghi riscaldanti e altri dispositivi necessari a scaldare i dehors di bar e ristoranti in Friuli Venezia Giulia resteranno spenti durante la brutta stagione, perché giudicati eccessivamente dispendiosi dal punto di vista energetico. La notizia è stata riportata da il quotidiano Il Gazzettino, che ha riportato una nota della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercenti di Udine e Pordeone. «Sempre più clienti sono abituati a sedersi all'esterno non solo in estate, ma anche nei mesi freddi - è scritto nella nota - Ma senza i funghi riscaldanti e le lampade sarà più difficile farlo».

Baristi e ristoratori hanno dovto fare di necessità virtù e, oltre alle bollette, si trovano pure con le scadenze fiscali da adempiere, come la riscossione della Cosap, il Canone unico per l'occupazione del suolo pubblico, una tassa che finora era stata "congelata" dalla tregua fiscale imposta durante l'emergenza pandemica.

 

 

Baristi e ristoratori hanno già scelto: taglieranno l'energia

«Siamo di fronte a qualcosa di mai visto - ha dichiarato il ristoratore e membro della Fipe Pordenone Fabio Cadamuro, intervistato da Il Gazzettino, riferendosi alle ultime "bollette monstre" - Nel mio bar non tirerò fuori i funghi riscaldanti. Speriamo che la gente capisca la nostra scelta. Vorrà dire che per tutti si berrà fuori al freddo, consapevoli che potremo affrontare un ulteriore riduzione della clientela».

Le lampade riscaldanti, per esempio, consumano infatti 1,5 Kw all'ora; un consumo giudicato un "salasso" dagli esercenti friulani.

Mentre l'idea di dotarsi di coperte da dare ai clienti non convince. Già durante la pandemia la soluzione era stata bocciata perché era stato considerato troppo rischioso riutilizzare coperte utilizzate da altre persone.

E così i nuovi e grandi plateatici comparsi negli ultimi anni, come forma di risposta all'emergenza pandemica, rischiano già di scomparire, almeno durante la stagione invernale.

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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