Biodiversità, culture secolari, persone che vivono e plasmano, di stagione in stagione, un territorio ricco di risorse e bellezza. Il Sud del Piemonte, terra di confine, dalle cui colline si comincia a percepire la brezza del mare, è una gemma nascosta solo agli occhi di chi lo attraversa di fretta. Ma, quando si rallenta il passo, la bellezza si fa concreta e avvolgente. È proprio da questa consapevolezza che, grazie al lavoro di diciotto comuni di quest’area, è nato “Viaggio nelle Terre Autentiche di Piemonte”, progetto che si propone di raccontare e promuovere il territorio in maniera responsabile, sostenibile e nel pieno rispetto di chi lo abita e lo vive ogni giorno. Sei percorsi ciclo-turistici, affrontabili anche a piedi, e accompagnati da una mappa interattiva, che accompagnano alla scoperta di dolci e ondulati orizzonti, tra profumi, colori e sapori di una terra autentica. Montiamo in sella e andiamo alla volta della Langa Cebana. Andiamo a vedere cosa ci aspetta lungo i primi due percorsi.
Veduta sulle Langhe da Borgo Castello. Foto: terreautentiche.it
Profumi, colori e piante officinali
Un itinerario che non può che partire dal grazioso borgo di Sale San Giovanni (Cn), famoso da tempo per i filari di lavanda, alla cui fioritura, ogni anno in estate, tra fine giugno e i primi di luglio, viene dedicata una festa molto partecipata e sentita (“Non solo erbe...”) con cui, in realtà, viene celebrato il ricco patrimonio di piante officinali e aromatiche presente sul territorio: lavanda, elicriso, issopo, salvia, melissa, finocchio e tante altre ancora. Coltivazioni, tutte dotate di certificazione biologica e biodinamica che rappresentano il secondo polo per la produzione di erbe officinali in Piemonte.
Itinerario che parte dai profumi delle erbe per raggiungere castelli e campi di grano e che vi rimetterà in armonia con voi stessi. Per questo percorso, che prevede anche alcune strade bianche con livello di difficoltà TC, si consiglia di utilizzare una e-bike o una Gravel.
Castello Marchesi Incisa di Camerana. Foto: terreautentiche.it
Scendendo da Sale San Giovanni il cui borgo storico è dominato dalla presenza del castello “Marchesi Incisa di Camerana” fermatevi nei campi, riempite i polmoni dei profumi che vi circondano e scattate una foto dai colori irripetibili a qualsiasi ora del giorno e prendetevi il tempo per visitare un “ciabot”, tradizionale rifugio in Pietra di Langa preservato con grande cura dai locali.
Dopo aver ammirato gli affreschi Quattrocenteschi nell’abside della suggestiva cappella medievale di Sant’Anastasia, si prosegue in discesa fino al bivio per Torresina, su una strada perfettamente asfaltata tra campi dorati di grano e vacche al pascolo. Superata la croce napoleonica che commemora la battaglia del 1796, si prosegue su una strada bianca circondata da fitti boschi, il cui sottobosco regala pregiati tartufi e prelibati funghi porcini. Sarete giunti presto a Roascio (Cn), borgo rurale dall’atmosfera senza tempo, dove potrete gustare tume deliziose ed etiche, prodotte esclusivamente dal latte di capre autoctone che brucano queste terre in libertà.
Dopo questa sosta deliziosa e dopo aver fatto attenzione alla discesa che da Roascio (Cn) porta a Castellino (Cn), si prosegue lungo il Tanaro alla volta di Ceva (Cn), il vero e proprio capoluogo della zona. Perdetevi tra i vicoli della cittadina e vedrete spuntare, tra i portici di Via Marenco, l’imponente facciata barocca del duomo, oppure quella del Palazzo dello Zodiaco, così detto per le peculiari decorazioni astrologiche che lo contraddistinguono. Superate le mura e arrivate alla torre civica, “l campanun” che svetta sopra i tetti dell’abitato dalla collina Soraglia. Da qui potrete godere di una vista incantevole su tutta la valle, sul centro storico racchiuso tra i fiumi Cevetta e Tanaro.
Passando da Sale Langhe (Cn) tornerete, dunque, al punto di partenza di Sale San Giovanni per chiudere una giornata densa di emozioni ed incontri. Con un ultimo sguardo abbracciate il panorama al tramonto, le colline fiorite, il grano che si piega leggermente al vento, gli antichi borghi e, più in lontananza, il profilo imponente delle Alpi.
Storie di vigne e di gusto
Il secondo tour è un’esperienza da non perdere per tutti gli amanti del buon vino e dei paesaggi romantici. Anche in questo caso si tratta di un percorso circolare di difficoltà TC ma, se il primo tour che vi abbiamo presentato era un itinerario sensoriale dedicato ad olfatto e vista, a farla da padrone in questo caso è il gusto autentico del Piemonte!
Tra noccioleti e antichi filari di vite, corrono strade che scavano il proprio percorso nella pietra arenaria o Pietra di Langa (tipica del sud del Piemonte) per raggiungere piccoli gioielli di architettura romanica. Il tour parte da Castellino Tanaro, con la sua torre cilindrica in roccia arenaria e una terrazza da cui ammirare tutta la vallata, fino alle creste del Monviso. Con l’imponente torre alle spalle, seguirete il corso del Tanaro alla volta di Ciglié (Cn), attraversando colline ricoperte da vigneti e noccioleti, e campi coltivati con grande cura e amore. Ma, prima di vistare il delizioso borgo, è d’obbligo una sosta “social” alla panchina gigante di Ciglié affacciata su questo panorama onirico.
L’accogliente paesello ospita alcune delle Cappelle del Tanaro, poste tra il XIII e il XV secolo lungo l’antica via del sale (il Basso Piemonte, fin dal tempo della dominazione romana, infatti, era attraversato da una rete viaria commerciale e militare che consentiva il collegamento tra l’entroterra e il mare per lo scambio e la commercializzazione dei prodotti con le zone costiere di tutto il Mediterraneo).
Un territorio ricco di scoperte. Foto: terreautentiche.it
Tra queste vi proponiamo una sosta alla Cappella di San Giovanni Battista, dove avrete occasione di ammirare bellissimi affreschi cinquecenteschi. A seguire, regalatevi una pausa per gustare la cisra, tipica minestra di ceci locale o un piatto di tradizionali tajarin fatti a mano, accompagnati da un buon calice di Dolcetto, tesori enogastronomici di Langa Cebana.
Da Ciglié si parte per addentrarsi in uno scenario tutto langarolo, dominato da edifici in pietra che seguono la cresta delle colline, andando alla volta di Rocca Ciglié, dove ritroverete le cappelle del Tanaro. La prima, quella di Sant’Eustachio, si trova appena fuori dall’abitato, mentre incontrerete quella di San Bernardino già in paese, dalla cui piazza godrete di una meravigliosa vista sulle Alpi Marittime. Veduta che è valsa a Rocca Ciglié l’appellativo di “Balcone di Langa”. Il borgo è testimone di una tradizione contadina antichissima, oggetto negli ultimi anni di un grande lavoro di ripristino. In molti dei terreni incolti, che fino a due decenni fa circondavano l’abitato, infatti, sono stati impiantati vitigni di Dolcetto da cui si producono pregiati Dogliani Docg ma anche uve bianche da cui si produce un ottimo Alta Langa Docg.
Prima di ripartire alla volta di Castellino Tanaro, suggeriamo la visita della cappella di Santa Brigida per ammirare un affresco unico nel suo genere: una Trinità dove compare tre volte il volto di Cristo, iconografia poi vietata dalla controriforma.
La strada tra Rocca Ciglié e Castellino è un incanto: dalle coltivazioni biologiche di farro, ai filari di acacie e sambuco, che rendono possibile l’apicoltura “nomade”, pratica tesa a salvaguardare l’ambiente langarolo, oltre che un’antica tradizione.
Il tour giunge al termine, e non c’è finale migliore di una cena gourmet nell’osteria di Castellino Tanaro. Sapori genuini e ricette antiche come le lele, un pane povero e non lievitato in passato preparato nei periodi di carestia e oggi servito in taglieri ricchissimi dei migliori formaggi e salumi locali.
Informazioni utili
Entrambi i tour proposti vi faranno innamorare della Langa Cebana. La migliore soluzione è quella di pernottare in una delle organizzate e suggestive strutture segnalate dalle mappe interattive al sito www.terreautentiche.it, godendovi un intero fine settimana a piedi o in bici alla scoperta delle Terre Autentiche di Piemonte.