Ormai la questione è nota: negli aeroporti di tutto il mondo sta regnando il caos. Una "tempesta perfetta" causata da scioperi, Covid e carenza di personale, che sta portando a migliaia di cancellazioni e ritardi. Una situazione che, solo in Italia e solo ad agosto, rischia di causare una perdita di 1,2 milioni di passeggeri e 800 milioni di fatturato.
Più che le agitazioni sindacali, il problema sembra originato dalla forte ripresa dei viaggi, ampiamente preannunciata, che ha fatto registrare un’impennata delle vendite dei posti sugli aeromobili delle compagnie aeree. A ciò non è seguito l’adeguamento delle flotte, dei piloti, del personale di bordo, di terra, sia dei vettori sia degli aeroporti. Una mancanza di programmazione e di coordinamento che non ha permesso la gestione ordinata di un afflusso enorme di persone.
La colpa di chi è quindi? Per Ryanair, uno dei maggiori vettori low cost mondiali, è da imputare agli aeroporti.
Ritardi e cancellazioni. La colpa? Degli aeroporti
A prendere posizione sul tema è stato Neil Sorahan, responsabile economico della compagnia aerea irlandese che, nonostante una stagione estiva definita "fenomenale", deve fare i conti con le problematiche legate al traffico aereo. «I piani di volo erano noti da mesi, serviva solo aumentare il personale di sicurezza e di gestori del controllo - ha detto alla Bbc - Il caos voli dei giorni scorsi è da imputare ai governi e agli aeroporti che non hanno rafforzato il personale di terra, l'unica cosa che dovevano fare. Ryanair aveva tutto il personale a disposizione, operando 3mila voli al giorno, e gli scioperi hanno avuto un impatto minimo».
Lufthansa in sciopero
Intanto l'ondata di scioperi non si placa. Dopo quelli, tra gli altri, proprio di Ryanair nelle scorse settimane, mercoledì incroceranno le braccia i lavoratori di Lufthansa. Si prevedono quindi ulteriori disagi e cancellazioni.
La situazione a Heathrow
L'aeroporto londinese di Heathrow è stato tra i più colpiti dal caos del traffico aereo. Ora, secondo quanto riferisce l'Ansa, la situazione sembra essersi stabilizzata, ma lo scalo ha chiesto ai vettori la cancellazione dell'ultimo minuto di una trentina di altri voli, poiché il numero di passeggeri totale rischiava di eccedere la quantità che l'aeroporto è al momento "in grado di servire" senza disagi eccessivi sul fronte delle code ai check-in e ai controlli passaporti, o della consegna dei bagagli. Heathrow giorni fa ha fissato un tetto di passeggeri giornalieri alle varie compagnie sino alla fine dell'estate, indicando loro di non accettare (o di cancellare) le residue prenotazioni in più.