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Via alla riforma degli Istituti tecnici superiori, ecco le novità che aiuteranno il turismo

Trasformerà gli attuali istituti in Academy, garantendo fondi, incrementando gli stage e il numero di professori dal mondo del lavoro e darà alle aziende il compito di nominare i presidenti per guidare le Fondazioni Its

 
11 luglio 2022 | 17:29

Via alla riforma degli Istituti tecnici superiori, ecco le novità che aiuteranno il turismo

Trasformerà gli attuali istituti in Academy, garantendo fondi, incrementando gli stage e il numero di professori dal mondo del lavoro e darà alle aziende il compito di nominare i presidenti per guidare le Fondazioni Its

11 luglio 2022 | 17:29
 

Parte la riforma per la trasformazione degli Istituti tecnici superiori in Istituti tecnologici superiori (Its Academy) riservati ai post diplomati. La nuova riforma, che inevitabilmente coinvolgerà anche gli Its legati al turismo, a oggi ancora troppo pochi per rispondere al meglio alle richieste del settore, è già stata definita una vera e propria «rivoluzione copernicana»; parole di Serse Soverini, deputato e co-firmatario della legge di riforma.

Una rivoluzione destinata a garantire agli Istituti finanziamenti stabili, tecnologie, e maggiori percorsi formativi nelle aziende e la maggior parte dei docenti provenienti dal mondo del lavoro. Le imprese avranno inoltre un ruolo preponderante nella governance delle Fondazioni Its, perché avranno il compito di eleggerne il preside. Elemento fondamentale visto che il punto di forza degli Its è il legame con il tessuto produttivo. Si garantirà inoltre una quota almeno del 60% di lezioni svolte da professionisti e un potenziamento dei laboratori.

La riforma è stata voluta per ampliare il numero di istituti, che a oggi garantiscono a un anno dal titolo di studio tassi di occupazione dell'80% e contratti stabili; ma anche l'offerta formativa, dato che al momento è ancora circoscritta.

Per capire come inciderà sugli Its dedicati al turismo abbiamo fatto qualche domanda a Sabrina Minetti, a capo della Direzione corsi di Fondazione Its Innovaprofessioni.

Competenze, occupazione e produttività: così la riforma degli Istituti tecnici superiori aiuterà anche il turismo

Scatta la riforma degli Istituti tecnici superiori in Istituti tecnologici superiori 

Gli istituti tecnici superiori sono scuole ad alta specializzazione tecnologica. Sono nati nel 2010, come enti di formazione di livello post-secondario non universitario, a cui possono accedere coloro i quali sono in possesso di un diploma di Scuola superiore di II° grado.

A oggi in Italia ci sono 120 istituti con 766 corsi attivi per un totale di 19.626 studenti e 3.050 partner coinvolti (di cui 1.222 imprese e 135 associazioni di imprese). Si tratta però di un’offerta formativa ancora piuttosto circoscritta, sebbene in crescita, che offre significative opportunità di lavoro per i giovani in cerca di occupazione dopo il diploma.

Va ricordato che gli Its, già oggi, garantiscono a un anno dal titolo tassi di occupazione dell’80% e contratti stabili. Anche gli stipendi sono buoni: la partenza è tra i 1.500 e i 1.600 euro netti al mese.

È evidente che l’impatto dell’integrazione del mercato del lavoro di figure simili non rilancerebbe solo l’occupazione giovanile, ma permetterebbe anche di far ripartire, finalmente, la produttività del lavoro.

Gli Its possono quindi essere un percorso utile per tanti studenti, ma hanno un potenziale non sfruttato in Italia. In particolare per il turismo. Per questo è stata avviata una riforma definita una «rivoluzione copernicana» da Serse Soverini, deputato e co-firmatario della legge.

Arrivano le Academy

Con la riforma si passa da Istituti Tecnici Superiori (Its) a Istituti Tecnologici Superiori (Its Academy), modifica utile a enfatizzare l’importanza dell’innovazione tecnologica in questo genere di percorso e anche a disambiguare la confusione che spesso si genera rispetto ad acronimi simili riferiti alle scuole superiori.

Aumenteranno le aree tecnologiche

Il nuovo provvedimento sugli Its comporta novità importanti per le aree tecnologiche. Al momento ne esistono 6:

  • efficienza energetica,
  • mobilità sostenibile,
  • nuove tecnologie della vita,
  • nuove tecnologie per il made in Italy,
  • tecnologie innovative per i beni e le attività culturali
  • tecnologie della informazione e della comunicazione

La riforma punta ad allargare il numero delle aree che sono state introdotte originariamente (nel 2008) in uno dei provvedimenti alla base dello sviluppo degli Istituti Tecnici Superiori. Se ne aggiungeranno quindi altre, scelte in base ai pilastri del Pnrr: transizione ecologica e digitale.

Servirà però decreto attuativo del ministero dell’Istruzione, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della riforma, a individuare una serie di aree tecnologiche che dovranno fare riferimento ad ambiti come transizione ecologica o transizione digitale.

L’unica certezza al momento, è quindi che le aree diventeranno più delle attuali sei.

Competenze, occupazione e produttività: così la riforma degli Istituti tecnici superiori aiuterà anche il turismo

Più imprese nelle scuole

Le imprese fondatrici e partecipanti decideranno (“di norma”) il presidente della Fondazione Its, cioè il suo legale rappresentante.

Il provvedimento stabilisce inoltre che stage aziendali e tirocini formativi saranno obbligatori almeno per il 35% della durata del monte orario complessivo dei percorsi Its. Potranno essere svolti anche all’estero e saranno “adeguatamente sostenuti da borse di studio”.

Sarà inoltre garantito anche un credito d’imposta al 30% per le imprese che decidono di investire negli Its. E il credito sale al 60% se l’erogazione avviene nelle province in cui il tasso di disoccupazione è superiore a quello medio nazionale.

Viene poi stabilito che la docenza degli Istituti dovrà arrivare “per almeno il 60% del monte orario complessivo” dal mondo del lavoro.

 

Finanziamenti stabili per le attività che contano

Gli Its potranno contare sul Fondo per l’istruzione tecnologica superiore, istituito dal ministero dell’Istruzione. Si tratta di un finanziamento stabile per gli Its, e sono previsti a partire da quest’anno 48,35 milioni di euro. Il Fondo servirà per la realizzazione dei percorsi formativi, il potenziamento dei laboratori e delle infrastrutture tecnologicamente avanzate, nonché le borse di studio e l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie.

Un monitoraggio più sistematico dei percorsi formativi

Il sistema di monitoraggio e valutazione dei percorsi formativi Its sarà realizzato insieme dal ministero dell’Istruzione e dal ministero dell’Università e della ricerca, con la possibilità di avvalersi di enti pubblici per le attività di valutazione della formazione superiore.

Nasce anche il Comitato nazionale Its Academy, con compiti di consulenza e proposta, “nonché di consultazione delle associazioni di rappresentanza delle imprese, delle organizzazioni datoriali e sindacali, degli studenti e delle fondazioni Its Academy”.

Il suo obiettivo sarà di raccogliere elementi sui nuovi fabbisogni di figure professionali di tecnici superiori nel mercato del lavoro. Infine, al ministero dell’Istruzione arriverà l’anagrafe nazionale degli studenti iscritti ai percorsi Its. I criteri e le modalità della costituzione dell’anagrafe sono però rimandati a un decreto attuativo (la riforma ne richiede diversi per una serie di misure).

Per capire che impatto avrà la nuova riforma nel settore del Turismo abbiamo fatto qualche domanda a Sabrina Minetti a capo della Direzione corsi di Fondazione ITS Innovaprofessioni, una realtà formativa con sede a Milano.


È vero che in Italia le Fondazioni dedicate all'area Turismo sono a oggi poche?
È vero; le Fondazioni Its dedicate all’Area Turismo e Cultura, che dovrebbe restare confermata nella revisione complessiva delle aree tecnologiche in cui operano gli Its, sono in numero limitato, ma è anche vero che stanno comunque già nascendo nuove Fondazioni Its in quelle Regioni in cui l’area non è “coperta”. Si tratterà anche di vedere il contenuto dei decreti attuativi, per capire a quali condizioni potranno nascere, nei vari territori, delle nuove Fondazioni. Il giusto equilibrio sta nel non avere delle sovrapposizioni e nello stesso tempo nel garantire a ogni territorio un adeguato numero di corsi e di studenti formati per rispondere alle esigenze delle imprese turisttiche e culturali che in quel territorio operano.


In che modo la riforma aiuterà nell'ampliamento dell'offerta formativa?
Il tema di una maggiore disponibilità di fondi e quindi quello di un’offerta formativa più ampia si collegano alla riforma in modo indiretto, ovvero: la riforma degli Its nasce in parallelo a una volontà politica consolidatasi sia a livello nazionale che a livello delle regioni italiane di ampliare il sistema Its, dotandolo di adeguate risorse per arrivare a decuplicare il numero di studenti che escono da un percorso Its. Questo in risposta alla richiesta delle imprese, che desiderano inserire giovani con questo livello di studi e con questa tipologia di formazione, fortemente ancorata alla realtà del mondo del lavoro, progettata e realizzata insieme alle imprese, che hanno così la possibilità di partecipare al percorso formativo dei loro futuri addetti. Nel resto d’Europa la formazione analoga agli Its è molto più sviluppata e in effetti l’occupabilità dei giovani ne risulta avvantaggiata. Anche in Italia, del resto, al termine di un corso Its, più dell’80% dei giovani trova un lavoro qualificato e coerente entro sei mesi dal diploma, ciò significa che i corsi ITS sono vincenti nella sfida per l’occupazione giovanile. L’effetto della riforma sarà anche quello di dare al sistema Its italiano un riconoscimento sempre maggiore, e questo favorirà una percezione sempre più positiva da parte delle famiglie, dei docenti orientatori della scuola secondaria superiore e in generale di chi si occupa di orientamento e quindi la scelta verso un corso Its da parte di molti giovani.
Ampliare il sistema, infatti, non significa solo aumentare i corsi ma anche veicolare verso i corsi Its un numero sempre maggiore di giovani ben informati sulle opportunità che questi corsi offrono e fortemente motivati a seguirli con impegno.

Sabrina Minetti Competenze, occupazione e produttività: così la riforma degli Istituti tecnici superiori aiuterà anche il turismo

Sabrina Minetti


Nella vostra scuola cambierà qualcosa nel passaggio da Its ad Its Academy?
Vi saranno delle novità nel sistema di governance, come la riforma prevede, e siamo già impegnati nel far crescere la nostra offerta formativa: raggiungendo gli obiettivi di frequenza e occupazione dei nostri studenti, abbiamo ed avremo la possibilità di aumentare proporzionalmente, di anno in anno, il numero di corsi offerti. Già per l’anno prossimo il corso storico Its Hotel Manager sarà proposto in tre edizioni anziché due, due corsi a Milano, data la forte richiesta da parte delle imprese, e uno nuovo a Brescia, curvato sui fabbisogni del turismo di lago e termale. Inoltre, saranno confermati il corso Manager culturale, in collaborazione con le imprese associate all’Associazione generale Italiana Spettacolo, e il corso Alta oreficeria, in collaborazione con l’azienda Pomellato. Per il futuro guardiamo ai fabbisogni di competenze che emergeranno dal grande evento Milano Cortina 2026. Forte impulso sarà dato alla didattica esperienziale, grazie anche a un bando della Regione Lombardia che cofinanzia l’ammodernamento dei laboratori didattici: renderemo più funzionale il Bar didattico, creeremo un Hotel didattico dotato di spazio eventi, a beneficio dei corsi Hotel manager e Manager culturale, e sarà realizzato un laboratorio di Incassatura al Microscopio, per il corso Alta Oreficeria.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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