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Raggi solari: attenzione a questi farmaci

Determinati farmaci possono sviluppare reazioni fotosensibili, ossia fototossiche o fotoallergiche, scatenate dalle radiazioni Uva dei raggi solari. Ecco quali sono

 
29 giugno 2022 | 15:33

Raggi solari: attenzione a questi farmaci

Determinati farmaci possono sviluppare reazioni fotosensibili, ossia fototossiche o fotoallergiche, scatenate dalle radiazioni Uva dei raggi solari. Ecco quali sono

29 giugno 2022 | 15:33
 

In estate si passa più tempo all’aperto. Tuttavia, l’esposizione prolungata alla luce del sole potrebbe favorire l’insorgenza di patologie; coloro che assumono, per esempio, determinati farmaci, potrebbero sviluppare reazioni fotosensibili, ossia fototossiche o fotoallergiche, scatenate dalle radiazioni UVA dei raggi solari, che interagiscono con le molecole del medicinale. Essere consapevoli del problema e attuare le giuste precauzioni è la soluzione ottimale per godersi la bella stagione senza pericoli. Ne parla il professor Enrico Heffler, allergologo in Humanitas e docente di Humanitas University, in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.

Raggi solari: attenzione a questi farmaci


Reazioni fototossiche o reazioni fotoallergiche ai raggi UVA

I raggi ultravioletti provocano problemi alla cute, come ad esempio bruciature che, nel corso degli anni, potrebbero portare allo sviluppo di melanoma. Queste patologie della pelle sono causate dai raggi UVB, mentre i raggi UVA, responsabili del precoce invecchiamento della pelle, possono interagire con le molecole di determinati farmaci, causando reazioni avverse nel paziente, in particolare in forma eritematosa o orticarioide. Si tratta del fenomeno della fotosensibilizzazione, ossia la capacità di un farmaco di influire sulla salute della pelle, rendendola maggiormente reattiva alla luce solare.


Le reazioni fotosensibili causate dai raggi UVA sono di due tipi: fototossiche o fotoallergiche. È bene saperle distinguere, perché le prime si possono verificare anche subito dopo un’esposizione breve ma intensa, mentre le seconde si presentano anche dopo 24-72 ore dopo l’esposizione alla luce solare.


Le reazioni fototossiche sono le più comuni e si possono sviluppare rapidamente dopo l’esposizione ai raggi solari. Si manifestano con bruciature leggere, ustioni più severe e iperpigmentazione. L’irritazione si sviluppa soprattutto nella zona della cute maggiormente colpita dai raggi solari, come per esempio le braccia, le mani, il naso o la nuca). Queste reazioni dipendono dal dosaggio del farmaco assunto: più la dose sarà alta, più la possibilità di sviluppare una sintomatologia severa aumenterà. I raggi UVA infatti interagiscono chimicamente sul principio attivo del farmaco, provocando lo sviluppo di molecole dannose per le membrane cellulari.


Le reazioni fotoallergiche possono presentarsi dopo 1-3 giorni dall’esposizione ai raggi UVA e interessano più frequentemente soggetti predisposti a essere allergici – detti atopici – nei quali la luce solare favorisce una reazione allergica al farmaco. Queste reazioni sono facilmente riconoscibili perché spesso inducono orticaria (pomfi cutanei diffusi), oppure arrossamenti, desquamazione e vescicole, sia nelle zone colpite dai raggi UVA sia in parti del corpo non esposte.


I farmaci che interagiscono con i raggi UVA

È bene specificare che, in generale, chi sta seguendo una terapia farmacologica dovrebbe in ogni caso limitare l’esposizione al sole, magari proteggendosi con vestiti, cappelli, creme solari e occhiali da sole. Vi sono tuttavia alcuni farmaci che interagiscono maggiormente con i raggi UVA, provocando reazioni fotosensibili.


Tra questi vi sono:

  • antibiotici (tetracicline, chinolonici, sulfamidici)
  • antinfiammatori FANS (ibuprofene, ketoprofene, naprossene, diclofenac)
  • alcuni antipertensivi
  • farmaci diuretici
  • ipoglicemizzanti orali
  • farmaci per le patologie cardiovascolari
  • antidiabetici
  • antimicotici
  • antistaminici e cortisonici
  • ansiolitici
  • antidepressivi
  •  pillole anticoncezionali
  • Reazione fotosensibile: cosa fare?


In caso di reazione fotosensibile, la prima cosa da fare è contattare il proprio medico per valutare se è possibile sospendere il farmaco responsabile dello sfogo. È ugualmente importante evitare di utilizzare deodoranti o profumi che potrebbero peggiorare l’irritazione.
Laddove non fosse possibile sospendere il medicinale, in attesa di un consulto specialistico, è opportuno evitare l’esposizione alla luce solare, in particolare nelle ore centrali della giornata, quando i raggi UVA sono più intensi.


In caso si dovesse uscire, è necessario cospargere adeguatamente tutta la cute con una crema solare con protezione sia ai raggi UVB sia ai raggi UVA. Inoltre è bene utilizzare vestiti in stoffe ampie e leggere, che coprano braccia e gambe, e gli occhiali da sole.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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