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Estate, tempo di succhi di frutta: conosciamoli meglio

Il “Succo di frutta” identifica tutte le bevande contenenti una certa percentuale di succo di frutta. Bisogna però sapere che cosa beviamo e comunque non abusarne. Sei punti da tenere presente

 
24 giugno 2022 | 07:30

Estate, tempo di succhi di frutta: conosciamoli meglio

Il “Succo di frutta” identifica tutte le bevande contenenti una certa percentuale di succo di frutta. Bisogna però sapere che cosa beviamo e comunque non abusarne. Sei punti da tenere presente

24 giugno 2022 | 07:30
 

Lestate è la stagione dei succhi di frutta, sia perché i frutti di questa stagione sono allegri e gustosi, sia perché danno refrigerio dal caldo. Bisogna però sapere che cosa beviamo e comunque non abusarne, come spiega in sei punti Sabrina Oggionni, dietista di Humanitas Gavazzeni, in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.

Estate, tempo di succhi di frutta: conosciamoli meglio


1. Che cosa s’intende per succhi di frutta

Il “Succo di frutta” identifica tutte le bevande contenenti una certa percentuale di succo di frutta. Esistono vari gusti: albicocche, pesche, arancia, mela, ananas, mirtillo, pera cui negli ultimi anni si sono aggiunte molte varianti fantasiose e con frutta esotica. In commercio si trovano molti prodotti che contengono solo una certa percentuale di vero succo di frutto. Sono da preferire quelli che riportano, nell’etichetta, percentuali più alte.


2. Le altre bevande alla frutta

Esistono molte varianti ai cosiddetti succhi di frutta. Ci sono i “nettari di frutta”, ottenuti mischiando succo più o meno concentrato, oppure delle puree di frutta o un mix di succo e purea, cui viene aggiunta acqua e che possono prevedere l’aggiunta di zucchero. In tutti questi casi la percentuale di succo o purea di frutta presente nella bevanda varia dal 25 al 50%, a seconda della frutta che viene utilizzata.


3. Le bevande “a base” e “al gusto” di frutta

Altra categoria è quella delle bevande “a base di frutta”. In questo caso, per legge, la percentuale di succo puro di frutta non deve essere inferiore al 12%. Percentuale che scende ulteriormente per le bevande “al gusto di frutta”, che spesso sono solo aromatizzate artificialmente e quindi non hanno nessun vantaggio rispetto al consumo di frutta.


4. I frullati o smoothies

Queste bevande che solitamente si trovano nel banco frigor, e hanno in genere un contenuto di frutta pari al 100%, sono da preferirsi alle bevande gasate e zuccherate ma anche alle bevande “a base” o “al gusto” di frutta, ma hanno comunque un contenuto di fibra e vitamine inferiore alla frutta fresca. In tutti questi quattro casi è bene leggere con attenzione l’etichetta, quando c’è (se consumati al bar, meglio sempre scegliere bibite preparate al momento, sotto i vostri occhi), così da garantirvi un maggior apporto vitaminico (alcune vitamine sono facilmente labili al contatto con la luce).


5. Attenzione ai succhi di frutta ipercalorici

Per evitare spiacevoli sorprese sulla bilancia, meglio sempre scegliere succhi di frutta senza zuccheri aggiunti. La differenza può essere sostanziale: un succo di pera zuccherato, per fare un esempio, può contenere 130-140 Kcal per 200 ml; un bicchiere di spremuta d’arancia senza zucchero contiene solo 70-80 Kcal.


6. Meglio la frutta intera o un succo di frutta?

Dovendo scegliere, meglio di sicuro la frutta intera che è un alimento non lavorato e che mantiene al meglio le sue proprietà. A causa della spremitura, infatti, i succhi di frutta non hanno tutta la parte di fibra presente nei frutti interi e anche alcune vitamine vanno perse (anche se l’industria alimentare, per legge, può integrarle).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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