LʼOltrepò Pavese sfoglia un futuro nuovo, quello racchiuso nella neonata "Guida allʼutilizzo della Denominazione di origine Pinot nero in Oltrepò Pavese". «Un prezioso strumento di lavoro e di marketing - ha sottolineato il direttore del Consorzio, Carlo Alberto Panont - che racconta una vocazione, dalla vigna alla bottiglia, cresciuta sul territorio in 150 anni dʼimpegno». La prima guida nazionale del Pinot Nero sarà presentata sabato 21 marzo, ore 9, nella sala polivalente Ersaf di Riccagioia a Torrazza Coste (Pv).
.jpg)
I progetti del Consorzio per questo 2009 sono moltissimi, ma al primo posto cʼè una missione: accrescere una consapevolezza, che si chiama appunto Pinot nero, sui mercati dʼItalia e del resto del mondo. E dopo le strategie, dettate dal direttore Carlo Alberto Panont, nasce questo manuale che segna la strada e prepara il varo di una 'condotta consortile”, che consentirà alle aziende vitivinicole di trovare una loro collocazione forte sul mercato nazionale e globale.
Forte della tradizione, il Consorzio guarda a nuovi mercati con il suo prodotto di punta e di tendenza. I numeri dimostrano la froze di questo territorio: 2.800 ettari in produzione e lʼobiettivo già fissato e condiviso di giungere a quota 4mila nei prossimi anni, portando le aziende che imbottigliano Pinot nero da 50 a 100. Dalla vendemmia 2007 il territorio ha beneficiato della Docg sullʼOltrepò metodo Classico, nelle versioni bianco e rosé (questʼultimo sarà il «Cruasé», nuovo marchio collettivo in fase di lancio e che sarà protagonista al Vinitaly).
La guida
In 226 pagine sono racchiusi oltre 25 anni di studi e di esperienze, con il fondamentale contributo di alcune delle aziende oltrepadane e dell'Università di Milano. Il volume, formato 21x29.7 cm, in vendita al pubblico a 20 euro, è diviso in sei sezioni.
La prima, curata dal professor Attilio Scienza e da Mario Maffi, parla di storia; qui si scopre come il Pinot nero sia presente in Oltrepò fin dalla metà del XIX secolo avendo trovato il suo habitat naturale soprattutto a Rocca deʼ Giorgi, nellʼalta Valle Scuropasso, ad opera del conte Carlo Giorgi di Vistarino, il quale iniziò la produzione di quello che, allora, si chiamava lo Champagne.
La seconda e la terza sezione sono dedicate alle risorse ambientali, dei microclimi, delle differenti unità territoriali con le rispettive vocazioni: in una parola, del 'terroir”, quel fattore fondamentale in passato troppo spesso trascurato che determina quali vitigni vadano piantati e dove per avere risultati ottimali.
Si passa poi a un vero e proprio manuale che fotografa il territorio: scelte agronomiche, scelte enologiche e unʼapprofondita catalogazione dei cloni di Pinot nero. Infine, una vasta bibliografia e i disciplinari delle nuove Docg (Oltrepò metodo Classico) e Doc (Pinot nero vinificato in rosso). Lʼopera è corredata di foto a colori, tabelle e grafici.
La presentazione del 21 marzo
Ore 09.30
Apre lʼincontro Giuliano Pozzi, presidente del Consorzio tutela Vini Oltrepò Pavese
«Obiettivi della Guida»
Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio tutela Vini Oltrepò Pavese
«La Guida allʼutilizzo del Pinot nero in Oltrepò Pavese: comʼè stata impostata e come si deve leggere»
Osvaldo Failla (Università degli Studi di Milano) e Davide Bacchiega (Ager sc Agricoltura e ricerca, Milano)
«Presentazione della condotta consortile: strumento moderno ed efficace per la valorizzazione della produzione vitivinicola e del territorio»
Giacomo Mela (collaboratore esterno dellʼUniversità degli Studi di Milano) e Carlo Alberto Panont
Ore 11.30
Apertura dibattito
Visita allʼimpianto di Pinot nero 'selezione Riccagioia”
A seguire buffet
Informazioni
Consorzio tutela Vini Oltrepò Pavese
Tel 0385 250261 - Fax 0385 54339
Articoli correlati:
Fra tradizione e novità. Il Pinot nero in rosso
Nel mare di vino dell'Oltrepò la perla del Pinot nero