Quando parliamo di “dita a martello”, intendiamo generalmente una deformità che interessa le falangi nel loro complesso. In realtà, quando le dita assumono la forma di un vero e proprio artiglio, parliamo di dita a griffe; quando invece la deformità riguarda solo la falange distale, parleremo di “dita a martello”.
Ma quali sono le cause di questa deformità, e come curarle? Humanitas salute ha approfondito l’argomento intervistando Federico Usuelli, responsabile di Ortopedia della Caviglia e del Piede di Humanitas San Pio X, in un articolo che pubblichiamo integralmente.
Dita a martello: quando compaiono
Le dita a martello si presentano isolate molto di rado: spesso, infatti, vengono associate all’alluce valgo o all’alluce rigido. L’alluce valgo, deviando verso l’esterno, causa l’avvicinamento della punta del dito verso le altre dita, comprimendole e causandone la deformità. Un’altra concausa può essere il piede cavo: in questa malformazione, gli squilibri muscolari che partono dall’avampiede e che coinvolgono il meso e il retro-piede possono causare una deformità delle dita. Questa deformità non riguarda solo il secondo o il terzo dito, ma anche le altre dita.
Chi ha piedi reumatici è più sensibile
Chi ha piedi reumatici e soffre di artrite reumatoide potrebbe avere facilmente le dita a griffe o a martello; spesso a causa di queste patologie che coinvolgono l’avampiede, il piede e le dita subiscono importanti modifiche strutturali.
I sintomi delle dita a martello
Il principale sintomo delle dita a martello è il dolore. Essendo compresso nella calzatura, sul dito potrebbero comparire callosità, che possono poi ulcerarsi in seguito all’attrito con la scarpa. Il paziente sarà “limitato” nell’utilizzo di scarpe: le scarpe morbide e larghe saranno preferibili a scarpe con tacco o strette in punta.
Per il paziente diventa davvero difficile poter utilizzare calzature a punta, pensiamo a una scarpa con il tacco, mentre riceve sollievo utilizzando scarpe morbide e più larghe.
Dita a martello: le cause
La diagnosi delle dita a martello o a griffe è piuttosto chiara fin da subito. La visita specialistica è fondamentale per cercare di capire quali siano le cause e le patologie associate. La terapia che verrà proposta, infatti, non serve soltanto per risolvere il problema, ma anche per evitarne la recidiva.
Ad esempio, tra gli strumenti più utilizzati per curare questa deformità ci sono i tutori o gli spaziatori in silicone, ma non in tutti casi sono indicati, anzi: in caso di dolore dorsale e non plantare, ad esempio, il tutore può peggiorare il problema. Essenziale è la radiografia del piede in carico.
Dita a martello: l’intervento di correzione
Poiché le dita a martello spesso sono associate ad alluce valgo, la scelta chirurgica difficilmente potrà bastare se ci si concentra solo sulle dita a martello, infatti la causa delle dita a martello è sicuramente uno squilibrio muscolare, che viene indotto da un’alterazione degli spazi durante la deambulazione.
Se non si tratta anche l’alluce valgo, il rischio di recidiva potrebbe aumentare, rendendo anzi molto più difficile un nuovo intervento con risultati molto meno appaganti per chirurgo e paziente.
Le tecniche a disposizione sono molte, da scegliere singolarmente in base alla gravità della deformità ed al grado di coinvolgimento dell’avampiede: dalla mini-invasiva alle tecniche open.
Il recupero post-operatorio prevede l’utilizzo di una scarpa post-operatoria per 4 settimane sulla quale è concesso il carico fin da subito.