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Caro energia, che mazzata per gli alberghi: +800% sul gas

Il gas è alle stelle e anche l'energia elettrica è salita del 400%. Confindustria Alberghi e Assosistema hanno lanciato al Governo un grido d'allarme: chiedono che anche gli hotel siano considerati imprese energivore

di Berto Silva
 
31 marzo 2022 | 18:54

Caro energia, che mazzata per gli alberghi: +800% sul gas

Il gas è alle stelle e anche l'energia elettrica è salita del 400%. Confindustria Alberghi e Assosistema hanno lanciato al Governo un grido d'allarme: chiedono che anche gli hotel siano considerati imprese energivore

di Berto Silva
31 marzo 2022 | 18:54
 

I rincari del gas, dell'energia e delle materie prime stanno uccidendo il settore alberghiero. Confindustria Alberghi e Assosistema hanno lanciato al Governo il loro grido di allarme. Vogliono che gli hotel vengano equiparati alle imprese energivore di modo che si possa godere dell’innalzamento al 25% del credito di imposta previsto per l’acquisto di energia elettrica. Ma anche la  proroga di un ulteriore trimestre dei crediti di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas, di godere di Iva agevolata per l’acquisto di gas e di usufruire di misure di azzeramento/riduzione degli oneri di sistema. È stato anche chiesto l'introduzione di maggiorazioni sui crediti di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas nel caso di imprese che hanno perdite di fatturato nel secondo trimestre 2021 superiori al 50% rispetto l’analogo periodo del 2019. Le due Associazioni hanno parlato in conferenza stampa alla Camera dei Deputati su iniziativa degli onorevoli Maria Teresa Baldini e a Cosimo Ferri. I due parlamentari hanno sposato le richieste delle due associazioni, avanzate da Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi e da Marco Marchetti vicepresidente di Assosistema Confindustria e hanno dichiarato che si faranno portavoce delle loro istanze in Parlamento.

La conferenza stampa alla Camera dei Deputati di Confindustria Alberghi e di Assosistema La richiesta di Confindustria al Governo: alberghi come aziende energivore

La conferenza stampa alla Camera dei Deputati di Confindustria Alberghi e di Assosistema

L'allarme di Confindustria e di Assosistema al Governo

Si è svolta oggi a Roma, alla Camera dei Deputati, la conferenza stampa: “Caro energia: è allarme per il settore alberghiero. La crisi energetica dopo due anni di pandemia, impatti sulle imprese alberghiere e sui servizi”, su iniziativa dell’On. Maria Teresa Baldini (Italia Viva) ed organizzata da Confindustria Alberghi e da Assosistema Confindustria.  Le due Associazioni hanno espresso forte preoccupazione per la situazione drammatica che il settore alberghiero e uno tra i suoi principali fornitori, quello dei servizi di lavanderia industriale, stanno vivendo, a seguito dell’incontrollato aumento dei prezzi dell’energia, del gas e delle materie prime, aggravato dal recente conflitto in Ucraina.  Durante la conferenza è emerso che i rincari del gas, dell’energia elettrica e delle materie prime sono arrivati al 400% per il settore alberghiero e fino all’800% per il gas per le lavanderie industriali che si occupano del servizio di noleggio e sanificazione della biancheria negli hotel.

 

La crisi del settore turistico

Durante la conferenza è emerso che il settore turistico nel 2019 rappresentava il 14,9% della forza lavoro del Paese e secondo Istat, nel solo comparto ricettivo, gli occupati erano circa 300mila. Lo stop delle attività ha arrestato i flussi turistici che, prima della crisi pandemica, registravano dalla Ue oltre 24,5 milioni di arrivi con 82 milioni presenze - pernottamenti - e dall’extra Ue 23 milioni di arrivi e 58,3 milioni di presenze. Una perdita complessiva, che soprattutto nelle città d’arte, segnala una perdita pari di fatturati dell’80%.

Il grido d'allarme: servono correttivi adeguati

Ad evidenziare uno scenario a tinte fosche, e a lanciare il grido d’allarme del comparto alberghiero, è stata Maria Carmela Colaiacovo presidente di Confindustria Alberghi: «Senza correttivi adeguati, l’incidenza dei costi dell’energia sulle imprese del settore alberghiero passerà dal 5% al 20% del fatturato - ha detto - Una voce insostenibile, considerando che le imprese vivono ancora una situazione di bassa domanda e, quindi, bassa attività. Un problema di non difficile soluzione, dato che non si può scaricare questi costi sulla clientela: non si possono aumentare i prezzi a fronte di una domanda così bassa. Bisogna trovare altre strade».

Nel settore delle lavanderie ci sono 30mila lavoratori a rischio

A evidenziare i numeri del segmento delle lavanderie industriali è stato Marco Marchetti, vicepresidente di Assosistema Confindustria: «Questo settore non riesce più a sostenere i rincari delle bollette di gas ed energia ed i costi delle materie prime. Sono circa 30mila i lavoratori, di cui il 65% donne, a rischio - ha detto - La situazione diventa decisamente drammatica se si considerano i valori del 2019 rispetto ai quali, nelle rilevazioni di energia e gas si registrano aumenti, rispettivamente, del +500% e, addirittura, del +800% per il gas, 8 volte il corrispettivo del 2019,  con una ricaduta del +38% circa sui costi complessivi di servizio di una lavanderia industriale. Basti considerare che una media impresa che opera nel settore alberghiero nei primi tre mesi del 2022 per il solo gas ha avuto un incremento di costi di 300mila euro rispetto al 2019».

La richiesta: «Sostenere le aziende del settore con interventi strutturali»

A fronte di questi dati allarmanti, per le associazioni si rendono necessari interventi strutturali dedicati al settore indispensabili a mantenere in vita le aziende già duramente colpite da oltre due anni di Covid e ora anche dalla guerra fra Russia e Ucraina. È stato quindi proposto di individuare una strategia di medio-lungo periodo per fissare un tetto massimo al costo del gas, ma è necessario un intervento anche nell’immediato per salvare il comparto.

Le richieste di Assosistema e Confindustria al Governo

Asossistema e Confindustria alberghi hanno quindi chiesto al Governo di equiparare gli alberghi alle aziende energivore, dando modo di godere di ulteriori vantaggi.  Innalzando quindi al 25% il credito di imposta previsto per l’acquisto di energia elettrica, analogamente a quanto stabilito per le imprese energivore, proroga di un ulteriore trimestre dei crediti di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas, dell’Iva agevolata per l’acquisto di gas e delle misure di azzeramento/riduzione degli oneri di sistema, l'introduzione di maggiorazioni sui crediti di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas nel caso di imprese che hanno perdite di fatturato nel secondo trimestre 2021 superiori al 50% rispetto l’analogo periodo del 2019.

Baldini e Ferri hanno accolto le istanze delle due associazioni e hanno dichiarato che le porteranno in Parlamento affinché possano essere discusse e approvate.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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