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Allergie nei bambini: tutto quello che c’è da sapere

Secondo l’Oms entro il 2025 oltre il 40% dei bambini avrà problemi di allergia. Concentrarsi sul monitoraggio dei sintomi è essenziale per cercare di capire se e a cosa il bambino sia allergico

 
29 marzo 2022 | 15:41

Allergie nei bambini: tutto quello che c’è da sapere

Secondo l’Oms entro il 2025 oltre il 40% dei bambini avrà problemi di allergia. Concentrarsi sul monitoraggio dei sintomi è essenziale per cercare di capire se e a cosa il bambino sia allergico

29 marzo 2022 | 15:41
 

Un bambino che starnutisce o tossisce molto, sviluppa spesso un’eruzione cutanea o orticaria, o che soffre di mal di stomaco, crampi o nausea dopo aver mangiato determinati cibi, potrebbe avere un’allergia. Concentrarsi sul monitoraggio dei sintomi è essenziale per cercare di capire se e a cosa il bambino sia allergico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), entro il 2025 oltre il 40% dei bambini avrà problemi di allergia. Ne parla il dottor Claudio Corradi, specialista in pediatria e in Malattie dell’apparato respiratorio, presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.

I sintomi delle allergie nei bambini Allergie nei bambini: tutto quello che c’è da sapere

I sintomi delle allergie nei bambini


Allergie nei bambini: i sintomi

Le allergie dei bambini si manifestano, principalmente, tramite:

  • eruzioni cutanee come dermatite, eczema o pompi orticarioidi;
  • difficoltà a respirare (asma);
  • starnuti, tosse, naso che cola o prurito agli occhi;
  • disturbi gastrointestinali, in particolare vomito e diarrea.

Con anafilassi – o shock anafilattico – intendiamo una grave reazione allergica. I sintomi potrebbero includere:

  • respirazione difficile o rumorosa;
  • difficoltà a parlare o voce rauca;
  • gonfiore o senso di oppressione della lingua e della gola;
  • respiro sibilante o tosse persistente;
  • nei bambini piccoli, pallore e flaccidità;
  • vertigini persistenti o svenimenti;
  • diarrea, mal di stomaco o vomito dopo una puntura d’insetto.

Reazioni allergiche: dopo quanto si verificano?

Le reazioni allergiche possono essere immediate o ritardate. Una reazione allergica immediata si verifica generalmente entro pochi minuti o fino a 1-2 ore dopo che il bambino è entrato in contatto o ha mangiato la sostanza a cui è allergico. Una reazione allergica ritardata si verifica di solito molte ore dopo l’esposizione. In alcuni casi, la reazione può avvenire anche diversi giorni dopo che il proprio figlio è entrato in contatto con la sostanza a cui è allergico.

 


Allergia nei bambini: i fattori scatenanti più comuni


I fattori scatenanti all’aperto sono:

  • polline di alberi;
  • polline di piante;
  • muffa;
  • punture di insetti.


I fattori scatenanti all’interno sono:

  • peli di animali domestici o animali o pelliccia;
  • acari della polvere;
  • muffa.


I fattori scatenanti irritanti sono:

  • fumo di sigaretta;
  • profumo;
  • gas di scarico dell’auto.


I fattori scatenanti alimentari sono:

  • pesce;
  • uova;
  • latte e latticini,
  • frutta da guscio.


Le condizioni allergiche più comuni nei bambini

Rinite allergica – raffreddore da fieno
La rinite allergica è il più comune disturbo infantile causato dalle allergie. I sintomi includono:

  • naso che cola e prurito;
  • starnuti;
  • gocciolamento retronasale e congestione nasale (blocco).


Un bambino con allergie può sviluppare anche altri sintomi, quali avere prurito, lacrimazione, occhi rossi e problemi cronici all’orecchio. Anche se è comunemente nota come “raffreddore da fieno”, non è causata dal fieno e non provoca febbre.


Congestione nasale
Le allergie sono la più comune causa di congestione nasale cronica (ovvero il naso chiuso) nei bambini. A volte il naso di un bambino è talmente congestionato che respira attraverso la bocca, specialmente durante il sonno. Ciò potrebbe impedire al bambino di dormire tranquillo e di essere stanco il giorno successivo.


Infezioni all’orecchio
Alcune allergie possono riguardare l’orecchio, infiammandolo, favorire infezioni e portare a una diminuzione dell’udito, con sintomi come mal d’orecchi, prurito, schiocco e pienezza – le cosiddette “orecchie tappate”.


Allergie alimentari
Durante l’allattamento, alcuni bambini particolarmente sensibili potrebbero avere reazioni allergiche agli alimenti che mangiano le loro madri. In questi casi è necessario testare i bambini per le allergie, eliminando gli alimenti dalla dieta della neomamma.


Nei bambini, le allergie più comuni sono alle arachidi e al latte; altri fattori scatenanti possono essere causati dall’assunzione di uova, pesce, crostacei (granchi, aragoste, gamberi), soia, frutta a guscio (ad esempio anacardi e noci) e grano.


In genere, le reazioni più gravi sono associate all’assunzione di arachidi, noci, pesce e crostacei, tutte allergie che possono durare per tutta la vita. I bambini spesso superano le allergie al latte, alle uova, alla soia e al grano che compaiono nei primi mesi di vita.


Allergie e scuola

È importante che la scuola sia informata di eventuali allergie. Se il proprio figlio ha asma o una grave allergia, è bene consegnare una copia del piano d’azione all’infermiera della scuola o all’ufficio amministrativo. Inoltre, non bisogna dimenticare di discutere l’accesso del proprio figlio ai farmaci, inclusa l’adrenalina, in caso di emergenza.


A scuola, i bambini con problemi allergici potrebbero aver bisogno di sedersi lontano dalla lavagna, al fine di evitare irritazioni dovute alla polvere di gesso.


Animali domestici

Il pelo degli animali può causare reazioni allergiche anche ai bambini. Se il proprio figlio ha sintomi di allergia o asma, come tosse, difficoltà respiratorie, eruzioni cutanee, naso che cola o starnuti, potrebbe essere dovuto proprio a questo.


Asma ed educazione fisica

L’educazione fisica e lo sport sono una parte importante della giornata scolastica per molti bambini. Avere l’asma non significa rinunciare del tutto a queste attività. I bambini con asma e altre malattie allergiche dovrebbero essere in grado di praticare qualsiasi sport i bambini scelgano, a condizione che venga seguito il consiglio del medico.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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