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L’America vieta vodka e caviale russi: l’occasione per l’oro nero italiano

Joe Biden aumenta il pressing su Vladimir Putin e mette al bando vodka e caviale. A beneficiare dello sgarbo potrebbe essere l’Italia dove si è sviluppato un polo di itticoltura e produzione in provincia di Brescia

 
12 marzo 2022 | 09:56

L’America vieta vodka e caviale russi: l’occasione per l’oro nero italiano

Joe Biden aumenta il pressing su Vladimir Putin e mette al bando vodka e caviale. A beneficiare dello sgarbo potrebbe essere l’Italia dove si è sviluppato un polo di itticoltura e produzione in provincia di Brescia

12 marzo 2022 | 09:56
 

Anche la guerra del cibo che divide Russia e Occidente non si placa, con l’intento influenzare la fine del conflitto armato in Ucraina. Così Joe Biden aumenta il pressing su Vladimir Putin e mette al bando vodka e caviale. E insieme agli alleati del G7 strappa a Mosca i suoi privilegi commerciali, facendola scivolare al livello di Cuba e della Corea del Nord e aprendo la strada a pesanti dazi sui prodotti made in Russia. A trovarne beneficio ora potrebbe essere il Caviale italiano.

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Al bando anche i diamanti russi

È un nuovo duro colpo all'economia del Paese aggressore che Biden vuole isolare e mettere in ginocchio. Secondo gli analisti è ormai in caduta libera e potrebbe contrarsi fino al 15% nel corso di quest'anno. L'interruzione dei normali rapporti commerciali si va dunque ad aggiungere al divieto di importazione dalla Russia di alcolici, pesce, ma anche di diamanti e altri beni simbolo di ricchezza. E allo stesso tempo il presidente americano ferma anche tutte le esportazioni americane di prodotti di lusso sia in Russia che in Bielorussia, nel tentativo di “affamare” gli oligarchi e le loro famiglie, abituate per anni a uno stile di vita sfavillante e che ora si ritrovano impossibilitate a viaggiare, andare in vacanza sui loro lussuosi yacht ma anche a fare shopping in patria.

 


L’export russo

Nelle tabelle che documentano le esportazioni russe, come riporta il Corriere della Sera, le uova di storione non compaiono ai primi posti. Nel 2021 il 53% dell’export era infatti rappresentato dagli idrocarburi, seguito dai metalli (11%), dai prodotti chimici (7,6%, principalmente fertilizzanti per agricoltura) e quindi i prodotti alimentari (7%). Questa quota era costituita però principalmente da cereali mentre alla voce delle esportazioni di pesce (in cui è compreso il caviale) veniva registrato un calo del 16% rispetto all’anno precedente. L’«oro» del Mar Caspio e del Volga, peraltro, aveva subito alti e bassi negli ultimi decenni: Mosca aveva bloccato l’esportazione di caviale nel 2002 per poi riammetterla nel 2011.


La scalata del Caviale italiano

A beneficiare di questa decisione ora potrebbe essere l’Italia dove dagli anni ‘90 del secolo scorso si è sviluppato un polo di itticoltura e produzione in provincia di Brescia che è progressivamente cresciuto fino a collocare l’Italia tra i principali esportatori mondiali di questo prodotto alimentare di lusso.


La ciaccia agli oligarchi

«Continueremo a dare loro la caccia» perché sono «parte di quella cleptocrazia che esiste a Mosca», ha assicurato Biden riferendosi agli sforzi senza sosta per rintracciare e sequestrare i miliardi di dollari e le proprietà dei Paperoni vicini al Cremlino. E l'offensiva americana contro gli oligarchi procede di pari passo a quella del G7, che ha «reso operativa» la task force per colpire gli asset delle élite russe che «sostengono la macchina da guerra di Putin».


Obiettivo “strozzare” l’economia russa

Così mentre l'Europa affina il suo nuovo pacchetto di sanzioni, i sette grandi invitano il mondo a unirsi per chiedere a Putin di mettere fine all'assalto contro l'Ucraina. E annunciano anche si essere impegnati a lavorare collettivamente per prevenire che la Russia ottenga finanziamenti dalle principali istituzioni multilaterali, incluso il Fmi, la Banca mondiale e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

 


Una mossa per strozzare e lasciare senza ossigeno Mosca e quindi spuntare le sue armi economiche per la guerra. La lunga lista di sanzioni, destinata a crescere, è per far pagare a Putin la sua «aggressione militare, la sua guerra scelta contro un paese sovrano», spiegano i leader del G7, assicurando di continuare a dare battaglia a Mosca e alla sua campagna di disinformazione. «Putin è l'aggressore e deve pagare», ha spiegato Biden alla Casa Bianca, osservando come il presidente russo è riuscito nell'impresa di unire il mondo libero. Nel puntare il dito contro Mosca per l'invasione ingiustificata, Biden ribadisce ancora una volta che gli Stati Uniti non faranno la guerra contro la Russia in Ucraina, perché uno scontro diretto provocherebbe una Terza Guerra Mondiale. Per Putin comunque il presidente americano ha un messaggio chiaro. A fronte del rincorrersi dei timori sull'uso di armi chimiche in Ucraina, con scambi reciproci di accuse fra Kiev e Mosca, Biden dice seccamente: «Se userà armi chimiche, la Russia pagherà un caro prezzo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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