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La guerra tra Russia e Ucraina nelle parole di Nikita Sergeev: “Chiedo scusa al mondo”

Il cuoco russo del ristorante L'Arcade di Porto San Giorgio (Fermo), una stella Michelin, ha affidato a un lungo post il suo pensiero e le sue preoccupazioni a proposito del conflitto

 
24 febbraio 2022 | 19:31

La guerra tra Russia e Ucraina nelle parole di Nikita Sergeev: “Chiedo scusa al mondo”

Il cuoco russo del ristorante L'Arcade di Porto San Giorgio (Fermo), una stella Michelin, ha affidato a un lungo post il suo pensiero e le sue preoccupazioni a proposito del conflitto

24 febbraio 2022 | 19:31
 

Nikita Sergeev sta vivendo una fase importante della sua carriera da cuoco. A fine 2021 il suo L'Arcade di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, ha ottenuto la stella Michelin. Lui poi non è nuovo a importanti riconoscimenti. Nonostante la giovane età ha già ottenuto negli anni 2 Cappelli Guida de l’Espresso “Ristoranti d’Italia”, 2 Forchette Gambero Rosso e 1 Forchetta Cucina Creativa dalla Michelin, oltre ad aver preso parte al nostro sondaggio per il Personaggio dell'anno. Sergeev è però anche di origini russe e sta vivendo con particolare angoscia l'evolversi del conflitto, che ha visto proprio la Russia invadere l'Ucraina. Il giovane cuoco ha affidato a un lungo post i suoi pensieri e le sue paure su quanto è accaduto e potrebbe accadere. 

La guerra tra Russia e Ucraina nelle parole di Nikita Sergeev

«Scusa Ucraina, scusa Mondo!»

Sergeev non si è nascosto. Ha scritto parole dirette e chiesto scusa per quanto la Russia sta facendo, chiudendo il suo intervento con l'hashtag #noguerra. «Questa mattina mi ci è voluto del tempo per mettere apposto nella mia testa tutta l'ansia, la rabbia e l'odio per la situazione attuale. Purtroppo le mie previsioni sono state confermate. L'élite schizofrenica al potere in Russia sta commettendo un crimine contro l'umanità. Alla Russia spetta isolamento e solitudine. Ed inoltre il senso di colpa a lungo termine per le azioni compiute dietro le spalle per la maggior parte di persone che vivono pacificamente. Oggi mi vergogno, mi vergogno davanti al mondo intero, non voglio uscire di casa. Non mi vergogno della Russia come Paese, perché non sono i civili, non la cultura e non le tradizioni che hanno preso la decisione e stanno combattendo oggi. Mi vergogno che per molti anni non abbiamo potuto, e in una certa misura non abbiamo voluto, far fronte e sbarazzarci del regime di Putin, che oggi ci ha portato tutti in questa crisi. Non ho scelto io questo presidente, non ho scelto i suoi leccaculo. Non ho scelto questa strada. Scusa Ucraina! Scusa Mondo!». 

Il post come detto si conclude con l'hashtag #noguerra, ma anche con la scritta in cirillico Šce ne vmerla Ukrajiny. Significa "Non è ancora morta l'Ucraina", ed è il titolo dell'inno nazionale ucraino. 

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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