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Dsa: i sintomi dei disturbi dell’apprendimento

È la sigla che indica i disturbi specifici dell'apprendimento, che possono comparire nei bambini fin dalla scuola primaria

 
23 febbraio 2022 | 15:00

Dsa: i sintomi dei disturbi dell’apprendimento

È la sigla che indica i disturbi specifici dell'apprendimento, che possono comparire nei bambini fin dalla scuola primaria

23 febbraio 2022 | 15:00
 

Dsa è la sigla che indica i disturbi specifici dell’apprendimento, che possono comparire nei bambini fin dalla scuola primaria, nel momento in cui cominciano a cimentarsi nei primi compiti. Esercizi di lettura, di scrittura o di matematica diventano complicati e difficili da portare a termine. Si tratta di veri e propri disturbi in quanto non dipendono da una mancata volontà o da una bassa concentrazione del bambino, quanto piuttosto da una variante specifica nei processi di apprendimento. Humanitas salute ne ha parlato con Francesco Scimone, neurologo e pediatra in Humanitas San Pio X e presso il centro Humanitas Medical Care Domodossola a Milano in un articolo che riportiamo integralmente.

I Dsa sono i disturbi dell'apprendimento e si manifestano nei bambini Dsa: i sintomi dei disturbi dell’apprendimento

I Dsa sono i disturbi dell'apprendimento e si manifestano nei bambini

Dsa: cosa significa?

I Dsa sono disturbi dell’apprendimento di origine neurobiologica. Di base, sono caratterizzati da una difficoltà nell’effettuare una lettura accurata e/o fluente, ma anche da scarse abilità nella scrittura e nel calcoloSi tratta di difficoltà spesso inaspettate rispetto alle altre abilità cognitive e a un’adeguata istruzione scolastica: i Dsa non riguardano affatto l’intelligenza di una persona, ma coinvolgono specifiche abilità. Il funzionamento intellettivo generale è nei limiti di norma.

Quali sono i principali disturbi Dsa?

I disturbi principali riguardano principalmente lettura, scrittura e calcolo, ma spesso conseguono difficoltà derivate dalla frustrazione di non riuscire a essere competitivi con i coetanei, che sembrano molto più bravi di chi soffre di questi disturbi. La condizione resta oscura finché il bambino non si cimenta con la lettura, la scrittura o il calcolo, motivo per cui la diagnosi tecnica non si effettua prima della fine della seconda elementare.

Dsa: i segnali per riconoscerli

Le fasi dello sviluppo cognitivo iniziano dalla nascita del bambino, cioè dal momento in cui questo costruisce le basi del suo pensiero attraverso lo sviluppo del linguaggio, sia ascoltato, sia parlato. Premettendo che un ritardo nello sviluppo del linguaggio parlato non significa che vi sia anche un ritardo dello sviluppo del linguaggio pensato, potrebbe invece essere il primo segnale di difficoltà a tradurre i pensieri in parole, abilità che sta alla base della modalità dei successivi apprendimenti.

La certificazione Dsa

Esiste una legge dello Stato Italiano che, da più di 10 anni, consente di migliorare la condizione in cui si trovano i bambini Dsa, necessarie per evitare inutili e dannose penalizzazioni che derivano dal comportamento denigratorio sia di insegnanti impreparati, sia dai coetanei, che deridono coloro che dimostrano difficoltà di apprendimento, considerandoli poco intelligenti.

In Lombardia la certificazione Dsa viene effettuata da una équipe accreditata dalla Regione composta da un neuropsichiatra infantile, uno psicologo, un logopedista, i quali, ognuno per le proprie competenze specifiche, valutano il bambino. Se il giovane risulta Dsa avrà diritto a presidi dispensativi e compensativi come previsto dalla legge.

Quando sono necessari gli insegnanti di sostegno

L’insegnante di sostegno in classe non è essenziale per migliorare l’apprendimento di un bambino con Dsa, anche se potrà aiutare a migliorare l’attenzione e la concentrazione del bambino durante la lezione facendo in modo che, se il bambino è annoiato perché messo in disparte, non disturbi il corso della lezione.

Il sostegno serve più per l’insegnante e la classe che per il bambino. Al bambino serve piuttosto un programma di potenziamento per arrivare a sviluppare gli automatismi lessicali, manuali e matematici che consentono un’operatività fluente, veloce, efficace delle prassie, ovvero delle abilità psicomotorie.

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