I controlli in tutta Italia sulle restrizioni anti-Covid proseguono a ritmo costante. Nessuna impennata rispetto ai primi giorni di introduzione del super green pass, ma nemmeno nessuna flessione: segno che il Viminale fa sul serio e non intende mollare la presa. Soprattutto con l’arrivo delle Festività, dove il rilassamento potrebbe indurre a commettere qualche sgarro. Nell’arco della settimana appena conclusa sono stati controllati 105.420 pubblici esercizi e sono scattate 95 chiusure provvisorie.
Tanti controlli, meno chiusure
I controlli alle persone
I controlli però sono in corso anche sulle persone fisiche. 950.369 quelle che sono state fermate per verificare il possesso del green pass con 3.624 sanzioni inflitte. Numeri, appunto, simili a quelli dei primi quattro giorni di super green pass (6-9 dicembre): nell’arco di quelle giornate erano stati poco meno di 60mila i pubblici esercizi controllati (circa 15mila al giorno, come in questa settimana). Ma c’è un dato particolarmente rilevante: in quei quattro giorni furono chiusi 83 locali, praticamente lo stesso numero dell’ultima settimana, ma su un totale di controlli nettamente inferiore.
Cresce la responsabilità nei ristoratori?
Cosa significa? Che, probabilmente, bar e ristoranti stanno accorgendosi che fare i furbetti non è concesso e che la loro funzione (nonché responsabilità) di questi tempi è centrale. Il poter restare aperti dipende molto anche da loro, che nel controllo dei pass e nel rigore nel rispettare e far rispettare le regole sono la prima linea. Essere approssimativi significa favorire in un certo senso il rischio che i contagi crescano e che quindi il Governo sia indotto ad introdurre misure anti-Covid più rigide. Il che innescherebbe, a catena, una serie di conseguenze negative che alimenterebbero un circolo vizioso del tutto controproducente per l’Horeca intero.
L’auspicio è che i controlli restino ligi alle promesse del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese e che i ristoratori dal canto loro diventino sempre più severi. Ne va del futuro del settore e della loro attività: quindi della loro vita. Insomma, non si scherza.