La ristorazione e il turismo si schierano dalla parte dell'equità. Il primo passo lo ha compiuto il Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio, l'associazione nazionale dei pubblici esercizi, che ha deciso di affrontare la qustione del gender gap alleandosi a Global Thinking Foundation, fondazione creata nel 2016 e presieduta da Claudia Segre per sostenere l’alfabetizzazione finanziaria delle fasce più deboli della società, donne comprese.
Causa Covid, sono 183mila le donne che hanno dovuto abbandonare la propria attività nell'Horeca
La pandemia ha colpito soprattutto le donne
D'altronde, anche nell'Horeca sono state le donne a subire il contraccolpo più pesante a causa dell'emergenza pandemica. Sono circa 183mila le lavoratrici dei settori ristorazione e turismo costrette ad abbandonare la loro attività per rimanere a casa con i figli in dad o perché, avendo contratti spesso part time o stagionali, non sono state chiamate in servizio a causa della crisi. Non solo. Se è vero, infatti, che i numeri del settore certificano che il 51,4% della forza lavoro di bar e ristoranti è composto da donne, è vero anche che solo il 28,7% dei locali è a titolarità femminile. Una percentuale che nel 2021 è destinata ad assottigliarsi ulteriormente proprio a causa delle chiusure post pandemia.
Unico obiettivo: l'uguglianza di genere
«Quello di raggiungere l’uguaglianza di genere in tutte le sue forme e manifestazioni è uno degli obiettivi di sostenibilità che si è data l’Unione europea entro il 2030. Per farlo è indispensabile che i corpi intermedi, come la Federazione, cessino di considerare il proprio ruolo come puramente sindacale. È necessario che si facciano carico di percorsi di empowerment, necessari a sviluppare una cultura d’impresa femminile. Anche perché una cosa è sicura: la ristorazione avrà un futuro se saprà professionalizzarsi e adottare un approccio manageriale alla filiera, al lavoro e al servizio alla clientela. E in queste attività, è inutile negarlo, le donne hanno una marcia in più», ha affermato Valentina Picca Bianchi, presidente delle Donne di Fipe.
«Nel Paese dei divari di genere, da quello salariale a quello digitale, le imprenditrici hanno espresso con progetti mirati e lungimiranti la loro capacità di andare oltre le difficoltà della crisi economica provocata dalla pandemia. Fipe guida la ripresa economica con l’impegno di tutte loro unite da consapevolezza, determinazione ed un senso di appartenenza ad un settore cruciale per il nostro Paese. Il nostro biglietto da visita, fatto di accoglienza, ospitalità e di concretezza», le ha fatto eco Claudia Segre, fondatrice di Global Thinking Foundation.