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Champagne Day, nel calice un business da 4,2 miliardi di euro all'anno

Ogni quarto venerdì di ottobre si celebra la giornata internazionale dedicata alle bollicine francesi. I motivi del successo? Sapersi adattare ai gusti dei consumatori. Italia 7° mercato per le cantine d'Oltralpe

di Antonio Stanzione
 
22 ottobre 2021 | 15:43

Champagne Day, nel calice un business da 4,2 miliardi di euro all'anno

Ogni quarto venerdì di ottobre si celebra la giornata internazionale dedicata alle bollicine francesi. I motivi del successo? Sapersi adattare ai gusti dei consumatori. Italia 7° mercato per le cantine d'Oltralpe

di Antonio Stanzione
22 ottobre 2021 | 15:43
 

Lo Champagne è certamente il nettare più famoso e affascinante del mondo. Per eccellenza il vino della festa, ma anche quello delle occasioni speciali e, perché no, quello da bere tutti i giorni, per chi se lo può permettere. Il finissimo e persistente perlage, le storie di uomini e donne che ruotano attorno al nettare di Bacco per eccellenza, il territorio di produzione e la sua storia, ne fanno senza dubbio il nettare più amato e desiderato in tutto il mondo dagli appassionati e non solo. Ogni quarto venerdi di ottobre (che quest'anno cade il 22) si celebra lo Champagne Day.

Quest'anno lo Champagne Day si celebra il 22 ottobre Champagne Day, nel calice un business da 4,2 miliardi di euro all'anno

Quest'anno lo Champagne Day si celebra il 22 ottobre

 

Ogni quarto venerdì di ottobre si celebra lo Champagne Day

Lo Champagne Day è una di quelle celebrazioni molto particolari e che vuole festeggiare le più nobili delle bollicine mondiali ad ogni latitudine. Nella giornata del 22 ottobre, infatti, il Comité Champagne, organizzazione di carattere internazionale con sede a Epernay, città simbolo della regione francese, vuole riunire tutti gli appassionati, i piccoli e grandi produttori, i commercianti e tutti colore che amano questo nettare in un unico brindisi mondiale e collettivo. Ma da dove nasce la popolarità di queste bollicine tanto amate?

 

 

Il motivo del successo? Sapersi adattare ai gusti dei consumatori

Certamente l’Abate Dom Pierre Perignon, monaco benedettino e cellario dell’Abazzia di Hautvillers è colui che per primo ha dato delle regole nella produzione dello Champagne. Ai tempi di Dom Perignon, però, lo Champagne aveva poco a che vedere con il vino che conosciamo e amiamo oggi, se non il luogo di origine. Uno dei meriti indiscussi di questo spumante è senza dubbio quello di sapersi continuamente adattare al gusto dei consumatori che è mutato negli anni, restando così, sempre sulla cresta dell’onda.

 

Un giro d'affari di 4,2 miliardi all'anno

La regione della Champagne ospita una superficie vitata di circa 33.787 ettari, che vedono a dimora Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay, divisi per 360 maison. Sono 16.200 i vigneron che con il loro lavoro ogni anno rendono possibile la magia dello Champagne, producendo circa 231 milioni di bottiglie con un fatturato di 4,2 miliardi di euro l’anno con un conseguente costo medio per bottiglia di quasi 18,20 euro. Il mercato italiano, per numeri è il settimo mercato più importante per le maison di Champagne. A noi non resta che unirci tutti in un brindisi virtuale e insieme al Comité Champagne, portare in alto i calici e brindare con le bollicine più affascinanti e desiderate del mondo. Cin Cin!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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