Il rum è uno dei distillati più antichi della storia dell’uomo. Indicato anche come “rhum” nei Paesi di lingua francese e “ron” in quelli spagnoli, è un’acquavite ottenuta dalla canna da zucchero. In Oriente si produceva già nel 2500 a.C., ma è la sua storia recente ad averlo elevato tra i must della convivialità. Con la scoperta del Nuovo Mondo, per molto tempo il rum è stato il distillato di una classe povera, degli schiavi. E a complicare il tutto ci si è messa la protezione dei prodotti interni, perlopiù il brandy, da parte delle Nazioni colonizzatrici.
La svolta del rum
Il primo grande salto verso un consumo globale, però, questo distillato lo fa a metà del 1600, quando sale a bordo delle navi della marina britannica, per poi arrivare in Europa, principalmente a Londra e nei Paesi Bassi. Di qui il retaggio storico e culturale del rum invecchiato in climi freddi, che ancora oggi trova spazio e apprezzamento nel mercato. Con le guerre di indipendenza, l’abbandono del colonialismo e il proibizionismo americano, tuttavia, il rum subisce un duro colpo in termini di esportazione e di immagine.
«Nella storia più recente, quella post proibizionismo, il distillato torna alla ribalta sulla scena mondiale ma configurandosi come un prodotto da miscelazione, non certo con la velleità di rubare il posto al brandy, al whisky e agli altri distillati da balloon», spiega Leonardo Pinto, “rum searcher” dalla fine degli anni ‘90 e gestore del blog Isla de Rum. «Quella della degustazione, dei prodotti di alto livello, o di lungo invecchiamento, è una storia recente. Già dagli anni Ottanta il rum comincia infatti a ritagliarsi una fetta di mercato presso i consumatori di distillato liscio, che via via ne apprezzano la potenza, le sfumature aromatiche e la qualità».
Nei successivi 20 anni vengono prodotti distillati qualitativamente sempre più elevati, tanto da scardinare il preconcetto del rum come semplice ingrediente di un drink. «Oggi, in questa nuova veste, il rum è un prodotto incredibilmente versatile - prosegue Pinto - è uno dei distillati più utilizzati per la miscelazione, ma anche da degustazione, apprezzato e considerato come tale. Questa evoluzione ha inevitabilmente portato con sé anche la curiosità riguardo ai suoi standard di produzione, e di conseguenza la ricerca e la formazione di gran parte degli appassionati e degli operatori. Una strada simile a quella percorsa dallo scotch whisky qualche decennio prima». Emblematico, in questo contesto, la presa di consapevolezza anche degli enti normativi europei, con la nuova norma Spirits.
Alla luce di tutto questo, dove può ancora arrivare questo distillato? «Io credo che l’iter di tutti i distillati sia un po’ lo stesso - ammette Pinto - anche se in epoche e contesti culturali diversi. All’inizio c’è il trend, che porta ad acquisire consapevolezza del prodotto; successivamente c’è la ricerca, lo studio e la comunicazione che comincia ad acquisire sostanza. Questo crea gruppi di appassionati sempre più nutriti che pian piano vanno alla ricerca di realtà più piccole, un po’ fuori dagli schemi, per il gusto della scoperta. Infine c’è la presa di consapevolezza della qualità oggettiva di un prodotto e quindi emergono quelle realtà produttive che nel tempo hanno fatto della qualità il loro cavallo di battaglia. Oggi ci troviamo a cavallo delle ultime due fasi, ovvero da un lato via via stiamo prendendo consapevolezza della qualità oggettiva, ma siamo ancora molto affascinati dalla novità, dalla nuova provenienza, dalla produzione che non ci si aspetta, proprio perché non abbiamo ancora esplorato davvero tutto il mondo di produzione di questo distillato».
In conclusione, ci troviamo ancora in un momento di estrema crescita positiva per il settore. Il consumatore comincia infatti a prendere in considerazione realtà produttive di altissima qualità, apprezzandone la diversità e le qualità intrinseche, come nel caso della Cachaca del Brasile, o del rum agricolo di Madera, prima un po’ snobbate. Ma c’è ancora molto da scoprire e molte regioni attendono la linfa della curiosità del consumatore per esplodere, come il Messico con la sua Charanda o Capoverde col suo Grogue.
Nel catalogo Rossi & Rossi rum e distillati da tutto il mondo
Rossi & Rossi non è solo distribuzione. C’è infatti un filo conduttore che lega l’azienda trevigiana ai produttori, ai clienti professionisti e ai consumatori che frequentano i locali: la voglia di vivere nuove esperienze, il desiderio di conoscere, di sperimentare, di raccontare. Il catalogo di Rossi & Rossi contiene solo spiriti distribuiti in esclusiva che non sono presenti in Gdo, grazie a distillati che rappresentano un insieme di valori e di emozioni. I prodotti rappresentano questa comunità di appassionati che non è mai sazia, che gode sperimentando, che vuole saperne di più, che rispetta e studia l’arte del bartending d’eccellenza e che vive di racconti. Quei racconti che il produttore è in grado di trasmettere, in modo che l’azienda possa raccontarli ai clienti, che vengono guidati anche per quanto concerne le evoluzioni del mercato, i trend, le tendenze e gli andamenti dei consumi.
Rossi & Rossi è un’azienda a gestione familiare, che negli anni ha evoluto la propria metodologia per operare una selezione sempre più cosciente delle migliori specialità da tutto il mondo, fino ad arrivare ad essere proprietaria di tre brand di assoluta qualità: Wilson & Morgan, Ron Millionario e Rum Nation. Rum Nation nasce nel 1999 dopo aver raccolto tutta l’esperienza maturata in anni di ricerca, di rigorosa selezione e di accurate degustazioni fra il Tropico del Cancro e l’Equatore.
Meticho Rum & Citrus - Spirit Drink
Il nuovo prodotto della linea Rum Nation distribuito da Rossi & Rossi è “Meticho Rum Spirit Drink”. È stato creato per i palati moderni, per coloro che amano i rum facili, immediati e con un grande impatto gusto-olfattivo. Si tratta di un rum di melassa proveniente da una distilleria del Centro America, realizzato con infusioni di scorze di arance, limoni e mandarini di origine italiana, con un tocco di elegante vaniglia. L’etichetta rievoca la favola di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, con l’obiettivo di regalare felicità e spensieratezza. Nonostante i 40 gradi alcolici, si presenta morbido, rotondo e facile per tutti i palati, soprattutto per I consumatori che si stanno avvicinando ai distillati.
«Per noi di Rum Nation, il rum è una cosa seria - sottolineano dalla Rossi & Rossi - ma amiamo anche gustarlo in ricette creative. Abbiamo sempre sognato un liquore al rum con il nostro gusto all’italiana, un gusto solare pieno di agrumi, di arance e di calore mediterraneo. Il risultato è un luminoso e delizioso liquore principalmente incentrato su un infuso di scorze d’arance italiane, accuratamente preparato a partire da una base di un rum dolce e vellutato del Centro America. La nostra ricetta speciale aggiunge varie proporzioni di altre essenze di agrumi (arancia rossa, limone e mandarino), un tocco di vera vaniglia e qualche goccia dei nostri aromi segreti. Il risultato è gradevole, dolce, mieloso e fragrante: morbido e fruttato al massimo. Il consiglio è di assaggiarlo liscio come digestivo, goderlo freddo o con ghiaccio per un’esperienza rinfrescante, ma consigliamo di provarlo anche in un cocktail».
Per informazioni: www.rossiandrossi.it