Con un appello alla Regione Abruzzo da parte delle principali associazioni datoriali e sindacali attive sul terrotorio, è partita l'offensiva contro lo chef tre stelle Michelin e socio Euro-Toques Niko Romito e il progetto Campus Ricerca e Alta Formazione ideato dallo chef e che verrebbe finanziato con un contributo di 1,5 milioni di euro. La richiesta è che vega «immediatamente bloccata la proposta di legge» che, secondo i ricorrenti, preleverebbe risorse dai fondi del microcredito Fse per la costituzione di nuove imprese.
Niko Romito (Fonte: Facebook)
Protesta bipartisan in Abruzzo
Ad alzare la voce sono stati i rappresentati datoriali e sindacali delle
sigle Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Tutti bollanno come
«incomprensibile e iniqua la scelta di attingere un importo di tale rilievo dai fondi destinati al microcredito, sottraendo preziose risorse da un plafond finanziario che dovrebbe servire per supportare le tante piccole e medie imprese abruzzesi in difficoltà».
L'importanza del microcredito per il territorio: 4.500 nuove imprese sostenute negli ultimi anni
Denari che, negli ultimi anni, hanno rappresentato una vera e propria
boccata d'ossigeno per le aziende del territorio, al punto da consentire la nascita di 4.500 nuove imprese, che oggi operano con profitto nel sistema economico e sociale regionale. Secondo Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl
«in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, con la pandemia che ha messo in ginocchio centinaia di famiglie, provocato la chiusura di tante attività e costretto molte altre a combattere per la sopravvivenza,
è fondamentale mantenere una visione d'insieme, che ponga al primo posto gli interessi generali della comunità abruzzese».
Da qui anche la richiesta di «inaugurare una nuova metodologia, le cui priorità siano quelle di supportare le imprese in difficoltà e di premiare i soggetti più meritevoli - concludono le associazioni datoriali e sindacali - consentendo a tutti gli altri imprenditori di realizzare il loro progetto, ad esempio attraverso un concorso di idee o un avviso pubblico».