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Quale sarà il futuro del tartufo?

In un mondo messo in ginocchio dal Covid che non accenna a fermarsi anche il mondo del tartufo è stato colpito. Quali sono le prospettive per il ”diamante della cucina”? Come si potrà garantire la sua produzione?

di Augusto Tocci
 
29 marzo 2021 | 08:50

Quale sarà il futuro del tartufo?

In un mondo messo in ginocchio dal Covid che non accenna a fermarsi anche il mondo del tartufo è stato colpito. Quali sono le prospettive per il ”diamante della cucina”? Come si potrà garantire la sua produzione?

di Augusto Tocci
29 marzo 2021 | 08:50
 

Le nostre riflessioni vengono fatte mentre nel mondo imperversa un'epidemia senza precedenti che sicuramente non fa presagire niente di buono. Noi tuttavia vogliamo tenerci lontani da questi presagi negativi e proviamo a pensare in positivo perché il tartufo merita questo ed altro. In vista di una augurabile ripresa anche questo preziosissimo prodotto della terra è destinato ad avere un grande futuro.

Non può essere diversamente dal momento che la prospettiva di una vita migliore ci fa puntare gli occhi su prodotti genuini e di qualità elevata per non dire eccezionale. Dato per scontato che non esistono al mondo altri prodotti così stupendi che, come nascono e maturano senza alcuna manipolazione, riescono ad arrivare a contatto dei nostri cibi e li impreziosiscono talmente tanto che giustamente vengono paragonati a dei diamanti.

Quale futuro per il tartufo

Oggi che le informazioni viaggiano alla velocità della luce, quelle sul tartufo non tardano ad arrivare a quei consumatori che, in tutte le parti del mondo, ancora non hanno avuto la fortuna di assaggiarlo. Questo mondo sempre più vasto e desideroso di cibi preziosi sarà il futuro per questo prodotto che potrà ricompensare i vari raccoglitori ed anche coloro che con grande impegno stanno investendo nella coltivazione di questo prodotto.

Proprio così perché il futuro del tartufo è strettamente legato ad una produzione che deriva dal rimboschimento dei tanti terreni abbandonati dall’agricoltura con essenze forestali che poi ad un certo punto della loro vita saranno in grado di produrre tartufi delle varie specie. Si tratta della tartuficoltura che già sta dando risultati interessantissimi specialmente con Tuber aestivum e Tuber melanosporum ma che ne lascia intravedere anche a proposito di Tuber magnatum. E’ sicuramente fuori di dubbio che in futuro la produzione sarà destinata a crescere e questo è un bene perché è più che giusto che questo prodotto lo possano assaggiare un po’ tutti. Questa ormai affermata pratica colturale finirà dunque per sortire due effetti in contemporanea, l’incremento della produzione tartuficola ed il rimboschimento dei nostri terreni abbandonati con le conseguenze positive che tutti possiamo immaginare.

Il compito degli organismi che si stanno interessando sempre di più al sistema tartufo, sarà dunque quello di fare una promozione in tutte le parti del mondo perché, così facendo, potranno dare un valido contributo anche alla conoscenza di altri nostri prodotti che a questo si legano, non ultimo il nostro vino, volano indispensabile per la nostra economia.

Credo di conoscere un po’ tutte le sfaccettature del sistema tartufo, sia per il mio trascorso di ricercatore scientifico del settore sia per averlo sempre trattato come esperto della comunicazione ma non penso di dimenticarlo come appassionato “cercatore” e non ultimo come conduttore di impianti tartufigeni.

Visita: www.accademiaitalianadeltartufo.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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