Abberrato da (quasi) tutto l'arco politico alla ricerca di nuovi fondi con cui sorreggere l'economia italiana alle prese con il Covid, il cashback è protagonista di un ultimo sussulto. Con l'aggiornamento dell'app Io è stata implementata la possibilità di aggiungere al proprio portafoglio digitale anche le carte di pagamento della distribuzione che dall'avvio del meccanismo del rimborso di Stato avevano perso interesse. E vantaggiosità.
Con l'ultimo aggiornamento dell'app Io il cashback include anche le carte fedeltà della GdoSpazio alle card fedeltà dei supermercatiIl cashback, infatti, fino all'ultimo
aggiornamento permetteva ai consumatori di ottenere un rimborso del 10% delle proprie spese effettuate con
carta di credito o strumenti digitali all'interno di un punto vendita fisico. Sistema che, di fatto, metteva in secondo piano le
carte acquisti delle singole catene (a cui spesso sono collegate anche le raccolte punti e i premi fedeltà). Ora, stop "discriminazioni". A fare il loro ingresso sull'app Io sono in prima battuta la Fidaty oro di Esselunga, Più Conad Card di Conad e Supercard di Coop.
Verso lo stop?Peccato che, come detto, quetso potrebbe essere l'ultimo passo del cashback. Nel Governo, infatti, circola la possibilità di uno
stop al meccanismo di rimborso alla fine del primo semestre 2021. Il
risparmio si aggirerebe intorno a 2-3 miliardi di euro che sarebbero poi ridiretti al sostegno delle imprese in difficoltà. Una decisione difficile da prendere. Un po' per questioni tecniche, un po' perché
il cashback presenta numeri interessanti. I
consumatori aderenti sono ormai 8,5 milioni di cui 7 milioni di utenti attivi. All'interno dell'app Io, inoltre, col passare del tempo sono cresciuti gli strumenti di pagamento registrati che ora arrivano a quota 14 milioni (di questi, 9,6 milioni sono attivi).
Stop alle microtransazioniA far marciare spedito il cashback è stata anche
la stretta sui furbetti del rimborso. Le condotte anomale, segnalate prima di tutto dai gestori degli impianti di servizio carburante che hanno denunciato il fenomeno delle
microtransazioni (ossia il pagamento di un importo effettuato tramite transizioni di piccolo taglio per aumentare le possibilità di vicnere il super bonus di fine semestre), incidono solo per lo 0,2% del totale.