Promozione degli straordinari territori olivicoli di tutte le regioni del nostro Paese e valorizzazione della cultura dell’olio extravergine d’oliva. Questo l'obiettivo del Movimento Turismo dell’Olio (Mto), nato sulle orme del successo del Movimento Turismo del vino, appena costituito a Roma per dare un grande contributo alla qualificazione del settore. Il progetto è stato presentato a Roma nella Sala Nassyria del Senato della Repubblica dal senatore Dario Stefàno, già promotore dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2020 attraverso il quale si era realizzata la sostanziale equiparazione tra le attività di oleoturismo e quelle di enoturismo, insieme ai neo eletti responsabili del Mto: il presidente Donato Turino e Vittoria Cisonno, direttrice e ideatrice.
L'avvio del Movimento turismo dell'olio
La squadra inizialeIl giornalista Stefano Carboni ha coordinato gli interventi. Nella conduzione, per 6 anni, saranno affiancati dal vicepresidente, Conte Franco Silvano Toni di Cigoli (Umbria), dai consiglieri Piercarmine Tilli (Abruzzo), Raffaele Maria Maiorano (Calabria), Nicoletta Manestrini (Lombardia), Sebastiano de Corato, consigliere del Movimento Turismo del Vino, e dalla presidente del comitato tecnico, Angela Canale.
Soddisfazione è stata espressa per il
traguardo raggiunto e per la nuova avventura che vede protagonisti - e promotori dei rispettivi territori - produttori olivicoli e i
frantoiani di tutte le regioni italiane, seguendo in particolare la via tracciata dalla
Puglia da oltre un decennio.
Questa è stata la
regione che per prima ha avvertito la necessità di mettere a sistema il
lavoro e la passione di tutti i protagonisti del settore costituendo un Consorzio, Mtolio Puglia, che ha dato vita agli eventi Abc Olio e Ulivo Day rivolti ai
turisti gourmet curiosi di conoscere le
qualità olfattive e gustative dell’olio evo. Il progetto complessivo dell’oleoturismo nato localmente vuole essere così esteso a tutta l’
Italia olivicola di qualità perchè - come dimostra il primo studio sul “turismo dell’olio”, curato dalla professoressa
Roberta Garibaldi per il 25° anniversario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, l'
oro verde esercita un forte appeal per il turismo enogastronomico che oltre a chiedere un prodotto di alta qualità, vuole vivere un’esperienza sul territorio: un'ulteriore conferma della potenzialità del nostro Paese come produttore di eccellenze e di un
complesso di esperienze, autentico e fortemente identitario.
Il tavolo
Olio e turismo un connubio perfettoIl senatore Dario Stefàno ha sottolineato come il
Movimento del Turismo dell'Olio nasca in un contesto nuovo di legge e con la potenzialità di un grande contributo alla qualificazione del settore con il contributo di tutte le regioni. «In campo di turismo sensoriale - ha detto - l'Italia puo' mostrare la sua capacità
competitiva unica al mondo. Siamo all'ultimo miglio ma con la firma del
decreto attuativo ogni regione potrà dare operatività al progetto oleoturistico all'altezza delle proprie tradizioni e soprattutto garantendo omogeneità normativa a tutte. Occorreva dare una
spinta decisiva partendo con un vero e proprio riconoscimento di dignità attraverso una norma di rango primario che disciplinasse e rendesse esercitabile questa importante attività. E sono molto orgoglioso che quella norma oggi ci sia e porti la mia firma».
«Aggiungo che, come pugliese, non posso nascondere il valore intrinseco e il sentimento profondo che mi lega alla tradizione olivicola. È un legame che oggi, con l'epidemia di
Xylella ancora in corso e la necessità di rafforzare l'impegno di tutti per il suo contrasto, si veste di un importante significato di rinascita, di ritrovate energie e di stimolanti propositi. La nascita del Movimento Turismo dell’Olio, con la sua cabina di regia unica, sarà il migliore strumento per dare finalmente seguito alla necessità di mettere a rete le nostre ricchezze e presentarsi così, anche a livello
internazionale, con una proposta più strutturata e una ritrovata maggiore incisività».
Il board dei consorziati è attualmente capitanato da
Puglia, Umbria, Calabria, Lombardia e Abruzzo (soci fondatori insieme al Movimento Turismo del Vino): regioni a forte vocazione olivicola, capaci di sintetizzare al meglio gli obiettivi alla base del Mto. Presto, è stato annunciato, si aggiungeranno la
Toscana e altre regioni.
«La costituzione ufficiale del Movimento Turismo dell’Olio quale Consorzio nazionale – ha detto
Donato Taurino – rappresenta non solo un atto formale, ma l’attuazione di un vero
gioco di squadra e indica la volontà chiara di tutti noi di voler aprire le porte delle nostre aziende al turismo. Questo significa per noi fare sistema per promuovere le eccellenze del nostro agroalimentare con la convinzione che il
turismo legato alle terre dell’olio extravergine, al pari dell’enoturismo, rappresenti un fiore all’occhiello del
made in Italy e dunque un volano strategico per l’economia del nostro Paese, che vanta un patrimonio olivicolo unico al mondo per varietà (circa 500 cultivar) e fascino paesaggistico. Ma c’è ancora un enorme potenziale inespresso che intendiamo valorizzare attraverso l’impegno del Movimento Turismo dell’Olio, che punta a coinvolgere attivamente aziende di qualità e tutte le regioni del Paese».
Quattro parole per il progettoIl futuro del Movimento Turismo dell’Olio, secondo la direttrice
Vittoria Cisonno si articola su quattro parole chiave:
Sostenibilità, Nuove tecnologie, In-formazione, Fare rete. «Oggi - ha detto - finalmente siamo pronti per avviare un lavoro sinergico che rispetti le
regole che sono alla base di questa start up. Il comparto produttivo oleicolo italiano si è dimostrato pronto ad accogliere la realizzazione di un sogno, un progetto che coltivavo da tempo. E oggi finalmente siamo pronti, con regole comuni. La sostenibilità in primis, perché vogliamo dare impulso a iniziative green ed ecosostenibili per promuovere l’oleoturismo come modalità di turismo
slow. L’utilizzo delle nuove tecnologie, perché i canali digitali sono lo strumento più importanti per la giusta promozione e vanno sfruttati al meglio. Un sito per la promozione dell’extravergine e la commercializzazione di esperienze oleoturistische, video emozionali, pianificazione sui
social network saranno dunque il cuore della campagna
marketing con cui racconteremo il Movimento Turismo dell’Olio. E poi ancora In-formazione, perché la chiave di tutto è formare e informare i consumatori ma anche i singoli operatori, aiutandoli a costruire una proposta interessante. E, in conclusione, Fare
rete, perché fondamentale sarà unire pubblico e privato per costituire un coordinamento tra Mtv, Mto, Città del Vino, Città dell'Olio e una rete di ristoratori per dialogare come un’unica voce con le istituzioni locali e nazionali. Ogni produttore dovrà raccontare il proprio territorio, ma la vera sfida è che dovranno essere più aperti all'accoglienza, all'ospitalità, oltre che puntare al massimo della qualità del loro prodotto. Soprattutto questo sarà il mio impegno».