Il Dpcm “Pasqua” entra in vigore oggi, ma anche la linea del Governo Draghi è parallela a quella del Governo Conte: stabiliamo delle regole, in anticipo e a lungo termine, ma non è che saranno proprio quelle, cambieranno, a seconda del contagio, degli umori della gente, di quanto gli italiani saranno bravi a rispettarle. Insomma, prevediamo un altro caos che manda in crisi i cittadini e le imprese, bar e ristoranti su tutti che non sanno come organizzare le cucine su questa altalena nevrotica.
Gli italiani votano per il lockdown
Occhi puntati sul weekendLa “scusa” (con tutto il rispetto per chi soffre combatte tra la vita e la morte a causa del virus) sono le
varianti che secondo gli esperti arriveranno a comporre il 70% dei casi positivi. E allora il ministro alla Sanità,
Roberto Speranza e quello per gli Affari Regionali,
Maria Stella Gelmini stanno valutando i dati messi sul tavolo dagli esperti e meditano altre restrizioni. Nel mirino ci sono i weekend con più attività commerciali chiuse e ulteriori limitazioni agli
spostamenti con annesso coprifuoco anticipato.
Ma davvero tutti questi ritocchini servono?Gli italiani vogliono maggior severitàStando al parere degli italiani, no. Un sondaggio di
Nando Pagnoncelli rivela che oggi il 45% degli italiani considera il Covid una minaccia elevata a livello personale. E più sale l’età, maggiore è la preoccupazione; ma anche tra le persone meno istruite, tra le casalinghe, i pensionati e i ceti operai il timore è alle stelle. Al contrario si mostra nel complesso omogenea tra i diversi
elettorati, a conferma del fatto che si tratta di un sentimento più influenzato dalla condizione demografica che dall’orientamento politico. La
minaccia percepita risulta ancora più acuta quando si fa riferimento alla propria zona di residenza (57%) o all’intero Paese (75%).
Gli italiani inoltre tornano ad essere “
guardiani”. Niente a che fare con chi nel primo
lockdown sparava (parole, ma non solo…) sui podisti o i padroni dei cani, ma due intervistati su tre (65%) pensano che ci siano troppe violazioni delle regole e la maggioranza dei cittadini non abbia capito l’importanza di continuare a rispettare le
direttive delle autorità. Una tendenza in netta crescita rispetto agli scorsi mesi. Al contrario, uno su quattro (24%) è del parere che la gran parte continui a dar prova di senso civico e di rispetto delle regole. Forse, un po’ più di
autocritica in tutto questo farebbe meglio, troppe volte si sentono persone storcere il naso sui ragazzi che animano la movida… mentre sono a due passi dalla movida stessa.
Campagna vaccinale bocciataE il
vaccino? Ad ora la
campagna viene bocciata dal 46% degli italiani, mentre il 29% ne dà un giudizio positivo. Più passa il tempo e più aumentano i giudizi negativi. Il dato non sorprende tenuto conto che, a fronte di una crescita costante di persone che manifestano l’intenzione di farsi vaccinare non appena possibile (passate dal 37% di metà novembre al 53% di fine febbraio), i cittadini lamentano la penuria dei vaccini e la lentezza della campagna ma criticano anche i criteri di definizione delle priorità di vaccinazione (soprattutto rispetto ad alcune
categorie professionali), le complicazioni burocratiche e gli aspetti logistici. A ciò si aggiungono le preferenze politiche, dato che i giudizi positivi prevalgono solo tra gli elettori della ex maggioranza di governo, mentre tra quelli di centrodestra e gli astensionisti sono nettamente prevalenti le valutazioni
negative. Insomma, non è tutto rose e fiori, e il riferimento alle «primule» progettate da Stefano Boeri non è casuale.
Va da sé che il 53% degli italiani ha accolto con favore la decisione del governo Draghi di
avvicendare il commissario Domenico Arcuri con il generale
Francesco Paolo Figliuolo; le motivazioni sono due: il 34% è del parere che Arcuri non sia stato all’altezza (in particolare è di questa opinione l’elettorato di centrodestra con il livello più elevato tra gli
elettori di FdI con il 72%) e il 19%, indipendentemente dalle valutazioni su Arcuri, ritiene che fosse necessario dare un segnale di discontinuità. Solo il 10% dissente con la decisione di sostituire il
commissario e il 37% non si esprime. Un’ulteriore conferma della preoccupazione dei cittadini è data dalle opinioni che emergono rispetto ai provvedimenti per contenere il contagio: il 44% preferirebbe un lockdown duro, di durata limitata, ma esteso uniformemente in tutto il
Paese; il 30% ritiene opportuno continuare con le restrizioni attuali, mentre il 14% vorrebbe un allentamento delle misure.
La prima opzione ha fatto registrare un aumento di ben 10 punti in sole due settimane e risulta più auspicata tra le persone meno giovani e le
casalinghe, nonché fra gli elettori di Pd (60%) e M5S (50%). Nel centrodestra, pur prevalendo il consenso per
provvedimenti più restrittivi, le opinioni sono più divise. Da notare che tra i leghisti il 18% chiede un allentamento. È trascorso un anno da quando il temine
lockdown ha fatto irruzione nel nostro lessico. Se la campagna vaccinale non procederà speditamente il
timore è che vi possa rimanere a lungo.