Capita spesso di riflettere sulle differenze generazionali. Gli ultraottantenni/i nostri nonni ricordano con nostalgia i vecchi tempi, gli anni del dopoguerra, in cui lo stile di vita non era lontanamente paragonabile a quello di oggi. La sobrietà, la parsimonia e la capacità di adattamento erano valori basilari nella vita di ogni famiglia. La dieta quotidiana consisteva principalmente in alimenti oggi definiti come “beni di prima necessità”: pane, latte, verdure del proprio orto, legumi e, quando possibile, carne componevano i menu delle tavole popolari. I prodotti erano di stagione, locali e soprattutto artigianali, ma del resto all’epoca non vi erano alternative.
Sono le nuove generazioni a scegliere i trend dell'alimentazione da oggi al futuro
Dal dopoguerra ai fast food del nuovo millennioLa vera svolta fu poi trainata dalla diffusione della televisione e dal
boom economico degli
anni ‘60; erano gli anni in cui il cibo cominciava a trasformarsi in prodotto, rendendo fondamentali aspetti come l’immagine, il
packaging ed il
marchio. Questi ultimi vennero consolidati negli anni ‘70, ‘80 e ‘90, quando l’
industria alimentare cominciò a crescere a dismisura, rendendo i consumatori desiderosi di alimenti confezionati, senza curarsi particolarmente degli ingredienti utilizzati. E poi, il via ai
fast food e la loro diffusione nel
nuovo millennio, necessari alla vita frenetica dei lavoratori ed allo stesso tempo comodi ed economici per i più giovani.
Insomma, lo stile di vita alimentare è profondamente legato al contesto storico-politico, economico, culturale ed ambientale di ogni epoca. È perciò necessario chiedersi: dove stiamo andando? Cosa vogliono e cosa vorranno i nuovi consumatori/clienti? Come cambierà la dieta di tutti i giorni?
Cibo biologico, genuino e locale, come nel Dopoguerra
La generazione Z sceglie i trend alimentari del futuroSono i
Millennials e i giovani della
generazione Z, la cosiddetta “next generation” di consumatori, consapevoli di
cosa e come si mangerà in futuro e, soprattutto, di quali saranno i valori che faranno la differenza.
In primo luogo, hanno a cuore i temi della
sicurezza, del
benessere e della
sostenibilità. Già di tendenza pre-pandemia, oggi è ancora più forte il tema della sicurezza e della sostenibilità alimentare. È necessaria una particolare attenzione alla
provenienza ed alla qualità dei prodotti, che siano di stagione, locali e genuini.
I giovani sono attenti all’
ambiente e all’impatto dei consumi sulla vita delle persone e del
pianeta. Scegliere ingredienti a basso impatto ambientale,
biologici ed artigianali favorendo i piccoli produttori non è più una questione di nicchia, ma un’esigenza di una fetta sempre maggiore di popolazione.
E non dimentichiamo l'antispreco, nel rispetto del nostro Pianeta
Ugualmente, l’
incremento di allergie ed
intolleranze negli ultimi anni, come anche la diffusione di
scelte alimentari vegetariane e vegane, comportano l’esigenza di proporre
menu variegati e specifici. Sfida non indifferente per i ristoratori che si trovano a dover studiare menu più complessi che comprendano prodotti di stagione, prodotti locali e anche adatti a diverse tipologie di scelte alimentari (o non). La soluzione? Affidarsi a
fornitori certificati, garantendo ai consumatori la veridicità e la
genuinità di propri ingredienti.