Trulli e Salento sono spesso argomenti citati quando si parla della Puglia, il tacco dello Stivale, qui si viene investiti dalla vastità degli ulivi, simbolo predominante di questa affascinante regione. L'ulivo è un simbolo. Ha saputo segnare il passo della storia economica di una regione che ancora oggi vive largamente di agricoltura, detenendo pregevoli primati sia nel campo dell’olivicoltura stessa, quanto nel settore dei pomodori. Una curiosità in materia e che lega la Puglia alla storicità della lavorazione delle olive sono i cosiddetti “trappeti”. Così chiamati, frantoi “ipogei” o meglio frantoi costruiti in grotte sotterranee scavate nel tufo, fulcro e luogo emblematico delle vicende umane che per lungo tempo hanno gravitato attorno alle attività connesse alla produzione olearia.
I Trulli
Al trapeto lavoravano i trappetari, detti anche fattoiani, ma il ruolo più prestigioso era quello del
nachiro o nocchiero, nome legato spesso anche al mondo della marineria. Questa affinità in quanto chi partiva per lavorare nel trappeto, si assentava da casa per mesi, proprio come se si stesse imbarcando in una nave e riemergeva, per così dire, in aprile o maggio. Perchè tutto questo tempo? Perché il loro vero compito era la produzione di “
olio lampante”, o meglio olio che serviva per illuminare, prima della corrente elettrica.
Gli ulivi, simbolo della Puglia
La Puglia è una terra così ricca di sapori da essere diventata una delle mete gastronomiche preferite per italiani e stranieri. Mi piace definirla "un grande orto", dove crescono
frutta e verdura di alta qualità, come uva, mandorle, angurie, meloni, cime di rapa, cicoria e molte altre varietà.
Ma trova anche largo spazio il mondo dei
formaggi e latticini, penso alla
Burrata di Andria, piccolo sacchettino di pasta ripieno di stracciatella, la ricotta Marzotica ed il fallone di Gravina. Nei salumi il
Capocollo di Martina Franca la fa da padrone,Presidio Slow Food. Poi altre leccornie territoriali come il cece nero della Murgia, le carote di Polignano, il caciocavallo podolico del Gargano e l'ormai celebre
pane di Altamura.
Una delle mete gastronomiche preferite in Italia
La Puglia è la patria dell'
olio extravergine di oliva di qualità, l'oro verde dalle radici millenarie che da sempre è alla base della nostra cultura gastronomica. La monocultivar
Coratina è la varietà che in questo territorio ha permesso di ottenere oltre 29 riconoscimenti dal Gambero Rosso con le “Tre Foglie”.
Non è da meno il mondo del vino, grazie alla cultura millenaria iniziata quando i Greci piantavano viti qui, portandole dalla loro terra attraverso l’Adriatico. Il
Primitivo di Manduria e il
Negroamaro rappresentano al meglio il legame con il tradizione e con la cultura di questi luoghi.
Si parla di 18 Tre Bicchieri.
Tante antiche masserie in questa regione
La Puglia, scrigno di architettura barocca e spiagge da sogno, è segnalata per le “
antiche masserie fortificate, sempre più trasformate in boutique hotel”, ma qui anche la ristorazione spicca, cominciando dalla lavorazione delle prelibatezze che il mare offre e che spesso vengono servite “crude” per trasmettere la qualità ed il sapore del mare. Qui la guida Michelin premia ben 10 attività con la stella, come Quintessenza, Casa Sgarra, Pashà, Angelo Sabatelli, Casamatta, Bros’,
Due Camini, Cielo, Antonella Ricci-Vinod Sookar e Già Sotto l’Arco.
Tra spiagge e cultura
Se siete in questo splendido territorio vi consiglio di non perdervi l’emozione di degustare prodotti tipici in questi ristoranti:
Primo Restaurant, Al Dragone, Upepidde, la Fossa del Grano, l’Acchiattura e Le Antiche Sere. Se siete amanti del “crudo” e del pesce a km zero non potete che visitare questa magnifica terra!