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Conti correnti sempre più costosi. Per le imprese nuovi balzelli in vista

Secondo Altroconsumo, la media dei costi annui dei dieci conti correnti più convenienti per le famiglie sale del 22% (136 euro all’anno) rispetto al 2019. Un dato che si riferisce al profilo di correntista più diffuso.

 
08 febbraio 2021 | 18:42

Conti correnti sempre più costosi. Per le imprese nuovi balzelli in vista

Secondo Altroconsumo, la media dei costi annui dei dieci conti correnti più convenienti per le famiglie sale del 22% (136 euro all’anno) rispetto al 2019. Un dato che si riferisce al profilo di correntista più diffuso.

08 febbraio 2021 | 18:42
 

Il 2021 si è aperto con una brutta sorpresa per le imprese: il conto corrente costa di più e c’è meno trasparenza sulle commissioni. A testimoniarlo è il report di Altroconsumo che ha selezionato i dieci prodotti meno costosi per ogni profilo di cliente fra 400 conti correnti disponibili.

Secondo i dati Altroconsumo aumentano i costi per la gestione del conto corrente - Conti correnti sempre più costosi Per le imprese nuovi balzelli in vista

Secondo i dati Altroconsumo aumentano i costi per la gestione del conto corrente
Il contesto bancario
Innanzitutto, il contesto di partenza. Secondo Altroconsumo, la media dei costi annui dei dieci conti correnti più convenienti per le famiglie sale del 22% (da 111 a 136 euro all’anno) rispetto al 2019. Un dato che si riferisce al profilo di correntista medio, ossia quello più diffuso. Più convenienti i conti online per le famiglie (29 euro all’anno). In linea con lo scorso anno i costi per pensionati e giovani. E per chi ha un ristorante e magari si è trovato in difficoltà nell'ultimo anno?

Le novità per il conto in rosso
Per chi si è trovato in difficoltà, magari con i conti in rosso, dalla rilevazione Altroconsumo elaborata dal Corriere della Sera, emerge che il tasso passivo massimo in assenza di fido è aumentato dal 19,28% al 19,68% nelle banche classiche. È quasi la metà, cioè il 10,47% nelle alternative. In compenso la commissione d’istruttoria veloce per lo sconfinamento è ormai a zero quasi dappertutto.

Le altre operazioni
Se i costi sono troppi, anche cambiare banca non è così semplice. Il “trasloco facile” a un altro istituto di credito (l’operazione di chiusura di un conto e apertura di un altro per legge dovrebbe concludersi entro 12 giorni lavorativi) è sempre più difficile da ottenere. Un po’ perché poco pubblicizzato, un po’ perché il diffondersi dell’accesso via smartphone ha permesso una maggiore agilità, con molti clienti che preferiscono aprire un conto corrente meno oneroso nella stessa banca piuttosto che cambiarla. Meno tempo perso, meno incombenze per le banche, meno possibilità per i correntisti. Altro balzello da considerare per la sostenibilità di un conto in banca è la nuova commissione sui bollettini CBill, il sistema utilizzato per saldare velocemente attraverso un semplice codice le bollette o le sanzioni emesse da aziende o enti convenzionati con il circuito Cbi (Customer to business interaction). Un’alternativa al tradizionale bollettino Mav, ma meglio non usarla allo sportello bancario: da IntesaSanpaolo la spesa tocca i 5 euro per i nuovi clienti che decidono di utilizzare questo metodo; 3,80 euro da Unicredit.

Stesso discorso anche per i bollettini della pubblica amministrazione come multe, Tari, tasse universitarie e bollo auto. Il costo per queste operazioni allo sportello è in media 1,59 euro ma può arrivare anche a picchi di 3,5 euro. Resta alta anche la commissione per pagare fisicamente in banca il classico bollettino postale premarcato: in media negli istituti tradizionali oggi il prezzo è di 2,41 euro a cui si aggiungono le eventuali spese postali. Mentre la voce «utenze allo sportello con addebito in conto» registra una spesa media è di 3,76 euro.

Bancomat e carte di credito
Attenzione anche ai prelievi Bancomat da altra banca. Nei prossimi mesi si attende un rincaro della commissione (fatto salvo il parere sfavorevole dell’Antitrust). L’Autorità per la concorrenza ha cominciato le consultazioni sulla proposta di Bancomat SpA di cancellare la commissione interbancaria per lasciare ai singoli istituti che gestiscono l’Atm da cui si preleva l’indicazione del costo dell’operazione. A carico del cliente, ovviamente. Prospettiva che rischia di discriminare i clienti dei paesi più piccoli e quelli degli istituti di credito online.

Rispetto al maggio 2019, a panel omogeneo, è aumentato il canone medio della carta di credito: da 41 euro a 53,60 euro (qui incide Banco Bpm che chiede fra i 50 e i 75 euro, Unicredit 42 euro; altri come le Poste l’hanno ridotto). Nelle banche alternative la spesa si dimezza a 20,14 euro, con il picco di 41 euro in Websella e la tariffa più conveniente, cioè zero, in Hello Bank (sono stati considerati i conti per famiglie di Widiba, Webank, Fineco, Websella, CheBanca, Ing, Hello Bank).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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