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Cashback, tra paradossi e beffe: chi effettivamente ci guadagnerà?

Per la Cgia di Mestre si contrasterà l'evasione regalando 4,7 miliardi ai ricchi. Per Natale sono però poche le risorse disponibili. Ecco tutte le spese possibili, anche la benzina. Esclusi acquisti online.

 
12 dicembre 2020 | 11:25

Cashback, tra paradossi e beffe: chi effettivamente ci guadagnerà?

Per la Cgia di Mestre si contrasterà l'evasione regalando 4,7 miliardi ai ricchi. Per Natale sono però poche le risorse disponibili. Ecco tutte le spese possibili, anche la benzina. Esclusi acquisti online.

12 dicembre 2020 | 11:25
 

Un altro, singolare, capitolo si aggiunge alla saga del Cashback, dopo un inizio tutto in salita tra crash, ore di attesa per riuscire a registrarsi sull’app «Io», difficoltà a pagare con moneta elettronica piccoli acquisti e la proposta di accoppiare l’iniziativa all’app Immuni. E tutta questa trafila per un premio che arriverà, se va bene, a fine febbraio perché c’è l’ipotesi che le risorse non siano sufficienti.

Ma ora la Cgia di Mestre porta a galla anche un’altra questione: con il cashback si contrasterà l'evasione ma "regalando" 4,7 miliardi ai ricchi.

Le criticità di questa iniziativa sono molte e non tutte legate alle difficoltà di registrazione - Cashback, tra paradossi e beffe Chi effettivamente ci guadagnerà?

Le criticità di questa iniziativa sono molte e non tutte legate alle difficoltà di registrazione

Misura a vantaggio dei ricchi pagata con i soldi di tutti
«Le criticità di questa iniziativa sono molte e non tutte legate alle difficoltà di registrazione avvenute in questi giorni - afferma il coordinatore dell'Ufficio studi della Ccgia Paolo Zabeo - Nei prossimi due anni le risorse necessarie per finanziare il cashback ammonteranno a 4,7 miliardi di euro. Una spesa smisurata che tutti gli italiani saranno chiamati a pagare per incentivare l'utilizzo della moneta elettronica, concorrendo così alla riduzione dei pagamenti in nero effettuati con il contante. Nella pratica, però, sarà un provvedimento che favorirà soprattutto coloro che possiedono una elevata capacità di spesa. Persone che, secondo le statistiche, vivono nelle grandi aree urbane del Nord, dispongono di una condizione professionale e un livello di istruzione medio-alto. Insomma, una misura a vantaggio dei ricchi, ma pagata con i soldi di tutti. Un modo veramente molto singolare di combattere l'evasione fiscale».

La beffa di dicembre
Il tutto poi con tante domande e perplessità almeno in questo inizio turbolento. Perché, ok il premio dovrebbe arrivare non prima di fine febbraio, ma in quanti effettivamente potranno davvero ottenere i 150 euro per il cashback di Natale? In realtà pochi.

E per due motivi: il primo perché vorrebbe dire che si è riusciti a fare 1.500 euro di acquisti con un minimo di transazioni entro il 31 dicembre. Il secondo perché i fondi stanziati almeno per il debutto potrebbero rivelarsi insufficienti: per il primo mese di dicembre sul piatto ci sono appena 227,9 milioni di euro.

Calcoli alla mano: se, per ipotesi, i 3,6 milioni di italiani già registrati raggiungessero tutti il minimo delle 10 operazioni richieste, ci sarebbero risorse disponibili in media per 63,3 euro ciascuno, quindi meno della metà dei 150 euro potenzialmente raggiungibili.

Insomma, un’iniziativa di certo lodevole ma che deve, ancora una volta, scontrarsi con “paradossi” tutti italiani. E ora non ci resta che sperare che venga aggiustato il tiro per gestire l’incrocio con l’avvio del cashbackordinario” per gli acquisti dal 2021. Perché altrimenti la partenza zoppa non fa sperare che questa sia una strada davvero vantaggiosa.

Attenzione sono escluse le spese fatturate e quelle online
Ricordiamo che il rimborso del 10% di ogni transazione è riconosciuto per tutte le spese effettuate nei negozi, al bar e al ristorante, ma non solo. Concorrono al cashback anche i pagamenti a liberi professionisti, come l’avvocato, il medico, l’idraulico, il taxi, purché effettuati con metodi di pagamento abilitati (anche Satispay, quindi) e per il tramite di un dispositivo fisico di accettazione, come il Pos, che consente di partecipare all’iniziativa e che quindi sia convenzionato con PagoPa (tra questi ci sono American Express, Axepeta di Bnl, Banca Sella, Bancomat Pay, Icrrea, Nexi, PagoBancomat, Poste Italiane, Satispay e Unicredit). Sono invece esclusi tutti gli acquisti online. E ovviamente tutti pagamenti con fatture aziendali.

In generale, fatta eccezione come detto per le spese online, non ci sono limiti agli acquisiti che è possibile fare, purché siano effettuati sul territorio nazionale. Quindi anche i rifornimenti di carburante nelle stazioni di servizio abilitate concorrono all’accumulo del “rimborso”. È importante, però, che l’acquisto del carburante non rientri nell’attività d’impresa. Non possono infatti partecipare al cashback tutti i pagamenti effettuati nell’ambito di qualsiasi attività di impresa, arte o professione.

Per i privati, le condizioni che devono essere rispettate in ogni tipo di operazione sono sempre le stesse: l’utilizzo di metodi elettronici di pagamento, l’aver registrato i propri strumenti sull’App IO o su altri canali abilitati, e che l’esercente utilizzi dispositivi fisici di accettazione convenzionati con PagoPa (conviene sempre chiedere al momento del pagamento).

Ai fini della partecipazione al cashback, è possibile pagare con qualsiasi tipo di moneta elettronica, quindi anche con le carte emesse dai supermercati o dalla grande distribuzione in generale, purché viaggino sempre sui circuiti abilitati, come Mastercard, Visa o American Express. Insomma, se la carta elettronica del supermercato è una carta di pagamento a tutti gli effetti allora potrà essere utilizzata per partecipare al “rimborso” di Stato. La carta dovrà essere però preventivamente registrata e attivata sull’App IO. Non è invece possibile aderire al cashback con le semplici carte fedeltà.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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