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Il lockdown ha spinto i surgelati. I millennials sono i consumatori più attenti: ecco perchè

Il 77% degli under 40 li mette in tavola almeno 1 volta alla settimana e il 26% negli ultimi mesi ha raddoppiato i consumi. Un’indagine commissionata dall’Iias-Istituto Italiano alimenti surgelati alla Doxa. La ricerca ne ha fotografato le abitudini, analizzando anche il loro approccio alla spesa alimentare, alla cucina e al consumo nei locali pubblici.

 
04 dicembre 2020 | 12:23

Il lockdown ha spinto i surgelati. I millennials sono i consumatori più attenti: ecco perchè

Il 77% degli under 40 li mette in tavola almeno 1 volta alla settimana e il 26% negli ultimi mesi ha raddoppiato i consumi. Un’indagine commissionata dall’Iias-Istituto Italiano alimenti surgelati alla Doxa. La ricerca ne ha fotografato le abitudini, analizzando anche il loro approccio alla spesa alimentare, alla cucina e al consumo nei locali pubblici.

04 dicembre 2020 | 12:23
 

I surgelati sono in piena sintonia con i bisogni alimentari dei giovani adulti italiani, coi loro stili di vita e i loro valori. Questo l’assunto di base che delinea l’indagine Doxa  “Millennials e alimenti surgelati", condotta su 800 persone tra i 24 ei 40 anni e commissionata da Iias-Istituto Italiano Alimenti Surgelati. Una fascia di mercato che pesa: in Italia le persone nate fra il 1980 e il 1995 sono circa 13 milioni. Una tendenza che non ci vede soli, ma che ha già messo radici da tempo nel Regno Unito e negli Usa.

Millennials e alimenti surgelati Rapporto consolidato: il 99% li consuma

I millennials scelgono il proprio supermercato di fiducia


Millennials attenti ai prodotti che comprano
Tornando a noi, la ricerca evidenzia come 9 su 10 intervistati, il 91%, infatti, ami far la spesa per tutta la famiglia, così come cucinare. Solo 1 su 10 (9%) delega questi compiti al compagno/a o al genitore. I millennials, inoltre, sono particolarmente attenti ai prodotti che comprano e non si limitano alla spesa nel supermercato o nel negozio sotto casa: 7 su 10 (66%) scelgono il proprio supermercato di fiducia anche se lontano dalla propria abitazione. Cercano un luogo d’affezione. Forse proprio per questo non sono molto inclini alla spesa online: la fa solo il 5% degli under 40.

La quasi totalità dei millennials italiani, segnala l’indagine, consuma alimenti surgelati (99%) e 8 su 10 (77%) almeno 1 volta a settimana. Di rilievo anche il fronte di appassionati dei frozen foods - il 35% del campione – che li consuma  almeno 2 volte a settimana.

Col lockdown raddoppiano i consumi di surgelati
Un andamento favorito dal lockdown. Durante la chiusura, 1 consumatore under 40 su 4 (26%) ha addirittura raddoppiato il consumo di surgelati e il 36% ne ha aumentato il consumo. Il 34%, uno zoccolo duro, ha mantenuto i consumi di sempre.

Se una volta su due (50%) si ricorre ai surgelati perché si ha poco tempo a disposizione, nel 34% dei casi vengono presi in considerazione ogni volta che si vuole (34%), oppure quando si vuole cucinare qualcosa di sfizioso (26%), veloce di ritorno dallo sport (25%) o di salutare (18%).

Tra gli alimenti e le ricette più amate al primo posto i vegetali, intesi come verdure – in particolare spinaci e verdure varie – che sono le preferite da 1 millennials su 2 (48%) – o leguminose come piselli e fagiolini (30%). A seguire, il pesce, lavorato (46%) e al naturale (42%), le patatine fritte (35%), la pizza (25%) e l’insieme composto da minestroni, zuppe e vellutate (24%).

Millennials e alimenti surgelati Rapporto consolidato: il 99% li consuma
Non sempre si conoscono a fondo le proprietà e le caratteristiche degli alimenti surgelati

Versatilità in cucina e argine agli sprechi

«La ricerca – annota Vittorio Gagliardi, portavoce di Iias–Istituto italiano alimenti surgelati - conferma che i giovani amano gli alimenti surgelati e che fanno parte a pieno titolo della loro dieta. Li scelgono per la loro versatilità in cucina (62% del campione), perché rendono sempre disponibile, anche fuori stagione, diversi alimenti (57%) e perché aiutano a evitare gli sprechi (35%). Eppure, esistono ancora tante proprietà che hanno questi alimenti e che non sempre i giovani conoscono. Un esempio? Solo il 14% degli intervistati li acquista pensando che abbiano le stesse caratteristiche nutrizionali dei prodotti freschi. In realtà sappiamo che è così, anzi è proprio questo uno dei loro punti di forza».

Questo per quanto riguarda il rapporto domestico, quello con la grande distribuzione. Ma l’indagine ha anche analizzato il comportamento degli under 40 rispetto al consumo di alimenti surgelati “fuori casa”. Il 97% è consapevole  che vengono utilizzati nei bar, tavole calde e ristoranti. I millennials attribuiscono l’utilizzo dei surgelati in cucina da parte dei ristoranti, in primo luogo, al fatto di avere prodotti disponibili tutto l’anno (71%), a seguire per ridurre gli sprechi alimentari (39%), e poi per una questione di sicurezza alimentare (25%). Per questo, con ogni probabilità, il 60% sceglie cosa mangiare o meno al ristorante a prescindere che si tratti di un alimento surgelato, sdoganando di fatto il tema dell’asterisco.

Surgelati: 10 punti di chiarezza
Iias–Istituto italiano alimenti surgelati ha stilato un decalogo di consigli utili al consumatore, per alimentarsi in modo sano utilizzando i prodotti sottozero in cucina.

#1 “Congelato” e “surgelato” non sono la stessa cosa
 I cibi congelati sono portati a temperature comprese tra i -7°C e i -12°C (che per il pesce e la carne arrivano a -18°C) e conservati tra i -10°C e i -30°C. Al momento dello scongelamento, questi prodotti sono soggetti a una parziale perdita dei valori nutritivi e organolettici. I prodotti surgelati, invece, subiscono un congelamento ultrarapido ed efficiente, in cui i cibi raggiungono in brevissimo tempo i -18°C. Proprio la rapidità di raffreddamento determina la formazione di micro-cristalli di acqua che non danneggiano la struttura biologica degli alimenti, lasciando nel prodotto pressoché intatte le proprietà nutrizionali.

#2 A casa non si può “surgelare”
La surgelazione è una tecnica prettamente industriale: a livello domestico è possibile solo congelare. Le qualità organolettiche e nutrizionali di un cibo congelato sono inferiori rispetto a quelle del surgelato (che conserva a pieno le caratteristiche originali, la struttura e il sapore del prodotto fresco). Si può ricongelare un prodotto scongelato a patto che il cibo venga prima cotto e successivamente raffreddato rapidamente, prima di essere riposto di nuovo in freezer.

#3 All’interno dei cibi surgelati non ci sono conservanti
 In un prodotto surgelato, per legge, non si può aggiungere nessun conservante allo scopo di prolungarne la vita. È proprio il freddo a garantire la lunga conservazione di questi prodotti. Una fake news riguarda la credenza per la quale le verdure surgelate avrebbero un colore brillante perché piene di coloranti. In realtà questo avviene perché, prima della surgelazione, gli ortaggi sono sottoposti a un adeguato trattamento termico (blanching) necessario per disattivare gli enzimi che ne potrebbero causare il deterioramento ed è così che si fissa il colore naturale, che risulta ancora più brillante.

#4 Verdure surgelate e fresche hanno le stesse vitamine e nutrienti
 In realtà gli alimenti surgelati hanno proprietà nutrizionali che potremmo definire pari al fresco e in alcuni casi superiori. Prendiamo ad esempio una verdura: tra la sua raccolta e il processo di surgelazione passano poche ore, mantenendo quasi inalterate le proprietà nutrizionali. Quando prendiamo al supermercato la stessa verdura, il tempo intercorso tra la sua raccolta e la messa in vendita può raggiungere anche alcuni giorni di distanza e questo lasso di tempo fa perdere alcune proprietà nutrizionali.

#5 Pesce surgelato e fresco hanno gli stessi nutrienti
Il pesce non solo è una fonte naturale di macronutrienti (proteine nobili e acidi grassi omega 3), ma anche di vitamine (A e D) e sali minerali (iodio e selenio). I prodotti ittici surgelati sono pescati nei mari più puliti e profondi del mondo, lontano dalle coste, e subito lavorati (decapitati, eviscerati, spellati, sfilettati), evitando al consumatore onerose procedure casalinghe che determinano forti scarti. In questo settore merceologico le normative di riferimento hanno imposto regole molto rigide, che fanno anche dell’imballaggio contenente il prodotto un modello di trasparenza totale, riportando l’area di pesca, il momento della prima surgelazione, la scadenza, le valenze nutrizionali, il produttore, e così via.

Millennials e alimenti surgelati Rapporto consolidato: il 99% li consuma
La surgelazione è una tecnica prettamente industriale: a livello domestico è possibile solo congelare

#6 È nell’interesse di tutti garantire la qualità del prodotto e rispettare la catena del freddo

Grazie al corretto mantenimento della catena del freddo, le proprietà nutrizionali dei surgelati sono identiche a quelle del pesce fresco. Lo scopo della catena del freddo è quello di conservare al meglio il prodotto, garantendone l’integrità, gli standard igienici e la sicurezza alimentare. Per quanto riguarda i surgelati, la temperatura massima consentita è di -18°. La catena del freddo è composta da una serie di procedure, regole e tecniche che servono a preservare e garantire la massima qualità del prodotto, dalla produzione al trasporto, fino alla vendita, alle quali produttori, trasportatori e distributori devono attenersi.

#7 I cibi surgelati sono un alleato contro lo spreco di cibo e amici dell’ambiente
I surgelati hanno una lunga durata di conservazione che permette di consumarli prima che si deteriorino e permettono di usare solo il quantitativo di cui abbiamo bisogno, riponendo in freezer quello che resta. Va evidenziato come siano prodotti che richiedono meno acqua ed energia per il loro utilizzo: non è necessario lavare i prodotti e serve meno energia per cuocerli.

#8 È possibile risparmiare grazie all’acquisto di surgelati
Secondo un falso mito, i prodotti surgelati sarebbero più costosi di quelli freschi. Non sempre è così. I prodotti surgelati vengono raccolti/pescati e lavorati nei momenti più convenienti e nelle stagioni giuste, anche dal punto di vista economico; pertanto non risentono dell’aumento dei prezzi che si riflette sulle materie prime fresche durante l’anno. Inoltre, con il surgelato si mangia il 100% di ciò che si acquista, lasciando alle aziende spine, squame, viscere e scarti di ogni genere mentre i consumatori mettono in tavola solo la parte buona di ogni prodotto, con un buon risparmio per le loro tasche.

#9 Le verdure surgelate aiutano i bambini a superare la verdurofobia
Presentare le verdure in piatti cromaticamente divertenti e rendere il pasto appetitoso grazie a preparazioni dai formati creativi (polpette, frittate e bocconcini) rappresenta un suggerimento utile per le mamme alle prese con bambini “verdurofobi”. I surgelati in questo senso possono rappresentare un prezioso alleato in cucina: permettono di far mangiare ai bambini tutto l’anno gli ortaggi.

#10 Al ristorante, i prodotti con l’asterisco (*) non rappresentano un ripiego
È usanza comune credere che i ristoratori utilizzino i prodotti surgelati per la preparazione dei piatti, in mancanza delle materie prime fresche necessarie. In realtà, il surgelato viene adoperato nella ristorazione perché sinonimo di sicurezza e qualità in tutti i periodi dell’anno, anche e soprattutto in quelli in cui una determinata materia prima non è di stagione. Pertanto, l’“asterisco” che si trova nei menu è semplicemente garanzia di alta qualità e assoluta igienicità del cibo che viene offerto.

Per informazioni: www.istitutosurgelati.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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