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Alcol, incidenti causati soprattutto da autisti di Tir e da giovani "discotecari"

 
22 gennaio 2009 | 11:35

Alcol, incidenti causati soprattutto da autisti di Tir e da giovani "discotecari"

22 gennaio 2009 | 11:35
 

Nuova presa di posizione in merito al dibattito sui limiti del tasso alcolemico per chi beve e si mette alla guida. Oggi è la volta di Marco Marucelli, direttore responsabile di BuonGustando, che sottolinea come i soggetti più a rischio siano proprio quelli da tenere sotto stretto controllo. Dopo la pubblicazione della lettera del presidente della commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Mario Valducci, che ha illustrato la proposta di legge all'esame della Camera, che dovrebbe essere varata entro la fine di gennaio, per abbassare a 0,2 milligrammi il limite alcolemico consentito, riportiamo la presa di posizione di Marucelli.

 Caro Alberto,
seguo sempre con passione le tue iniziative e, proprio stamani, appena smontato dalla mia abituale nottata del mercoledì a bordo dell'ambulanza del 118 come soccorritore volontario, mi calo in pieno nel commento alla tua iniziativa legata alla proposta di abbassare il tasso alcolometrico a 0,2 di cui la lettera dell'onorevole Valducci e la tua risposta al riguardo.
La repressione zero se non ricordo male, in tempi remoti, portò al proibizionismo anche in Paesi che hanno fatto della libertà il loro motto. In Italia, come sempre, si fa di ogni erba un fascio, criminalizzando chi beve ai pasti un bicchiere (o forse due) di buon vino e uniformandolo, e magari anche colpendolo più duramente e facilmente, di chi invece coscientemente si "sballa" con superalcolici e cocktails micidiali mischiati a droghe di vario tipo.
Nella mia pluriennale esperienza di soccorritore su mezzi di emergenza posso tranquillamente affermare di non aver mai visto un incidente causato da un "ubriaco" di vino con tasso appena superiore allo 0,5 (attuale) ma semmai sempre da autisti di Tir (spesso di nazionalità dell'Est Europa) ubriachi di superalcolici sommati alla stanchezza per lunghi ed estenuanti viaggi senza soste e cambi, oppure di giovani che avevano tasche piene di anfetamine, droghe sintetiche e "polverina bianca", quella coca popolare che come dice l'on. Valducci costa anche meno dell'alcool.

 Il mio pensiero quindi oltre che trovarti d'accordo su quanto affermato sarebbe quello di proporre non tanto la "tolleranza zero", ma magari alcuni correttivi che impedissero di far uscire in strada come potenziali "armi di distruzione di massa" giovani e meno giovani vinti dai fumi dell'alcool. La cosa più semplice sarebbe che i proprietari di locali pubblici (bar, ristoranti, ecc.) convincessero i loro avventori più "alticci" ad attendere di ritornare sobri nel locale prima di mettersi al volante, i gestori di locali notturni (pub, discoteche ecc.), non somministrassero più ai loro avventori superalcolici sostituendoli con soft drink (chi ha detto che per divertirsi in compagnia bisogna per forza essere ubriachi) e comunque fuori da ogni locale dove si somministrano alcolici e superalcolici dovrebbe esserci per legge del personale autorizzato (abbiamo messo gli stuart negli stadi per aiutare le forze dell'ordine, potremmo mettere una sorta di "controllori" fuori dai locali) che verifichi lo stato di ebbrezza di chi esce, invitando e anche proibendo a chi è in uno stato psicofisico non idoneo di mettersi alla guida.

Un'ultima considerazione: anziché far pagare tante contravvenzioni, che magari a qualche persona possono anche non pesare dal punto di vista economico e comunque non risolvono in molti casi il problema, perché non pensare di imporre come "pena" a chi è sorpreso alla guida con tassi alcolici alti, un periodo di "affiancamento" ai soccorritori volontari sulle ambulanze, così da rendersi conto di persona delle conseguenze deleterie di incidenti causati da ubriachi e tossici. A volte la constatazione preventiva degli effetti funziona meglio che non piangere quando il latte (e il sangue) è già stato versato.
Con rinnovata stima e amicizia.

Marco Marucelli
Direttore responsabile di BuonGustando

***

Caro Marco,
hai ragione da vendere su tutto. Concordo sulle soluzioni che hai proposto, che vengono da buon senso e non dall'idea di avviare qualche inutile crociata contro obiettivi sbagliati. Purtroppo, come ho già fatto osservare, per i politici italiani sembra più facile combattere contro un nemico inesistente che non affrontare con decisione il problema dei locali notturni dove la droga la fa da padrona quasi ovunque, salvo qualche eccezione troppo limitata per fare media. Purtroppo dietro quel mondo ci sono interessi colossali che nessuno sembra volere smuovere. E del resto basterebbe ricordare come la cocaina sia ormai diffusa ad ogni livello, anche in Parlamento.
Se poi si pensa che all'interno dei sindacati di categoria il peso dei gestori di certi locali è talmente forte da imporre scelte a volte discutibili o addirittura controproducenti per la ristorazione, si capisce perché su questa vicenda non ci siano state prese di posizioni chiare. Questa vicenda del limite alcolico ne è un esempio, si spara nel mucchio per depistare l'attenzione rispetto ai veri problemi che non sono certo due bicchieri di vino a pasto.
Spesso mi chiedo ad esempio perché i Carabinieri non fanno perquisizioni durante una serata in discoteca o perché i Nas non controllano il livello di sofisticazione dei superalcolici taroccati che vanno per la maggiore in certi locali. O perché non si fanno controlli sistematici alle uscite dei caselli autostradali per i Tir.
Purtroppo se non reagiamo il rischio è che finiremo solo col pagare qualche tassa in più e verrà danneggiata economicamente la produzione di vino.

a.l.

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