Altro giro, altra delusione. Anche i ristori quater pronti per Natale non soddisfano i ristoratori che tornano a dare battaglia per chiedere aiuti. E rispetto. Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana, ha detto che «così è stato approvato il nulla come temevamo, la disposizione non prevede misure concrete per la categoria dei ristoratori, ormai condannata a morte da questo governo. Il decreto prevede solo la proroga dei versamenti degli acconti delle imposte sui redditi per chi ha avuto perdite, nel primo settembre, pari al 66% e la sospensione dei versamenti tributari in scadenza a dicembre».
C'è però un problema: «Considerando che noi siamo stati chiusi e che non abbiamo battuto scontrini, quali Iva e contributi dovremmo versare? Insomma, tutto questo è un bluff per cercare di distrarre l’opinione pubblica e far credere di dare aiuti ingenti, in realtà come al solito arriva poco o nulla. Anzi, proprio nulla».
Ristoratori in allarme per il ristori quater
Una presa in giro, tra il nodo 13esime e quello degli affittiNaccari poi ha rincarato ulteriormente la dose: «
Questo ristori quater per noi è una presa di giro. Siamo stati lasciati fuori dal decreto e non sappiamo neanche quando e se potremo riaprire. Ma una cosa è certa: potremo riprendere a lavorare tra mesi e mesi».
In ballo c'è poi la questione delle
13esime: «Ma come facciamo a elargire premi se non lavoriamo e
se non abbiamo aiuti economici?». Sempre caldo poi l'irrisolto nodo degli
affitti. «Nessun passo avanti su questo fronte - scuote la testa Naccari - anzi, va sempre peggio perchè fioccano gli sfratti».
Sconti sul costo del lavoro? Fumo negli occhiE gli sconti sul costo del
lavoro? «
Fumo negli occhi - ha specificato Naccari - bisogna abbattere il costo del lavoro per chi fa i miracoli per mantenere il proprio personale, non agevolare le multinazionali, le uniche che possono assumere.
Dicembre per noi è da sempre stato il mese migliore. Ma quest’anno va completamente perso. Ci domandiamo come affrontare i
costi fissi, rimasti invariati, se non incassiamo. Da questo
decreto è chiara la volontà di far morire un intero settore. Ma noi non staremo a guardare».
I ristoratori non staranno a guardare, pronte mobilitazioni«Siamo pronti a
mobilitazioni imponenti - chiude -
lo dobbiamo alle nostre famiglie, completamente dimenticate da questo governo, alle famiglie dei nostri dipendenti, che sono alla disperazione, e a tutta la
categoria. Bene che i negozi possano riaprire per lo
shopping. Ma per noi non ci saranno né acquisti né cenoni. Per noi la situazione resta tragica: dicembre è perso e ci aspetta solo il buio. Oltretutto, dopo le feste aspettiamoci una risalita dei contagi… Pertanto, è evidente che la nostra
riapertura slitterà ancora».