C'è posta per la Fic-Federazione italiana cuochi e, almeno sulla carta, è una buona notizia. Sì, perchè il mittente è niente meno che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte il quale si è premurato di prendere carta e penna e rispondere alla precedente missiva del presidente Rocco Pozzulo. Nello scritto originario, Pozzulo chiedeva a gran voce aiuti per un settore in grave difficoltà soprattutto alla luce del secondo lockdown per bar e ristoranti. Si trattava semplicemente di una ripetizione di appelli fatti in pubblico a più riprese: il più forte quello che ha visto la Federazione al fianco della Fipe con la manifestazione in 24 piazze italiane al grido di #siamoaterra. E le parole del premier sono, sempre sulla carta, di fiducia perchè si è dichiarato pronto a condividere le proposte della Federazione e a collaborare fattivamente per il rilancio del settore.
Giuseppe Conte e Rocco Pozzulo
Conte: Sono consapevole del danno"
La nuova avanzata del virus - si legge a inizio lettera - ha riportato nel nostro Paese uno stato di profonda incertezza sul futuro. Per contenere la crescita dei contagi, il
Governo è stato costretto ad adottare nuove misure di restrizione delle relazioni di comunità, ispirate alla necessità di ridurre i contatti sociali fra le persone. Sono consapevole del danno economico subito da tutte le filiere legate ai
pubblici esercizi, fra cui i
ristoranti, e dei sacrifici che sono stati chiesti agli operatori del settore. Non mi sfugge, in particolare, che i pubblici esercizi, colpiti pesantemente dalla sospensione delle attività durante la fase della prima ondata, hanno altresì dovuto investire significative risorse per la sanificazione e l’adeguamento dei locali alle norme di contenimento del contagio, peraltro in una fase di debolezza
economica".
Il riepilogo sugli aiutiConte poi elenca, per testimoniare quanto il Governo a suo modo di vedere stia facendo per tutelare la
categoria, gli
aiuti previsti per il settore con gli addetti ai lavori che, tuttavia, hanno più volte e su più fronti
ritenuto insufficienti. Un recap istituzionale "di facciata" che i ristoratori ben conoscono. "In virtù di tale consapevolezza - scrive - il Governo ha deciso di intervenire con
tempestività, accompagnando l’emanazione degli ultimi
Dpcm con l’adozione dei decreti-legge cosiddetti
“Ristori" e
“Ristori-bis”. In questi provvedimenti, come noto, abbiamo definito
strumenti che consentono la rapida erogazione di contributi a fondo perduto da parte dell’Agenzia delle Entrate, con un meccanismo analogo a quello introdotto dalle disposizioni del
decreto cosiddetto “
Rilancio”, ma con entità maggiorate - e, in particolare, raddoppiate per i ristoranti - rispetto ai
ristori già ricevuti dalle imprese la scorsa estate. Sono state anche disposte nuove misure agevolative, come il credito d’imposta sugli affitti commerciali, la proroga della
cassa integrazione, la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e - per chi opera nelle zone “arancioni” e “rosse” - la sospensione di alcuni versamenti tributari. Inoltre, per sostenere l’intera filiera del
food, con il decreto cosiddetto
“Ristori' abbiamo stanziato
100 milioni di euro per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle imprese nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura, che risentono della contrazione della domanda nel settore
Horeca".
E ancora: "Da ultimo, lo scorso 27 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo che fissa i criteri per l’erogazione di
contributi a fondo perduto in favore di ristoranti e di altri esercenti per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari del territorio, anche
Dop e Igp, per i quali nel decreto cosiddetto “Rilancio” sono stanziati 600 milioni di euro. La misura intende valorizzare la materia prima del territorio, erogando un aiuto concreto fino a 10mila euro per l’acquisto di questi prodotti, effettuato dal 14 agosto in avanti".
Ristoratori ambasciatori della ricchezza italianaQuindi, la mano tesa in segno di aiuto. "Tuttavia, anche in un momento così complesso, nel quale ognuno di noi è impegnato a superare le
difficoltà del presente, non intendiamo rinunciare a progettare il rilancio di un settore che rappresenta - a tutti gli effetti - un asse portante del nostro
tessuto economico, oltre che della nostra identità. I
ristoratori, infatti, sono veri e propri ambasciatori della sapienza e della
ricchezza culinaria dell’Italia, che è apprezzata in tutto il mondo, e costituiscono un elemento qualificante dell’attrattività turistica del Paese. Per questo, il Governo attribuisce un valore strategico alla filiera della ristorazione e intende delineare, sin da subito, una prospettiva di rilancio, che passa senza dubbio anche per la vostra esperienza. In quest’ottica, Vi ringrazio per i suggerimenti e per le
proposte elaborate, che costituiscono spunti utili per i prossimi interventi del Governo, ma soprattutto per lo spirito costruttivo e collaborativo che anima il vostro approccio e che risulta essenziale, in una fase così critica, per cementare la coesione della comunità nazionale. Sarò lieto di
condividere ogni ulteriore vostra proposta per il breve e il lungo periodo, che il Governo valuterà certamente con
attenzione.
Segnale importante da cui partireUn segnale importante quello di Conte che, oltre a dimostrare di tenere in considerazione quantomeno uno scritto "privato", parla di collaborazione e condivisione; ma ancor di più è sempre utile sentir dire da una delle massime cariche dello Stato che i ristoratori sono una ricchezza culturale oltre che economica. Di questi tempi ristoratori e albergatori hanno in effetti a più riprese contestato questa mancanza di sensibilità, risentendosi (a ragione). Non è un caso che altri cuochi avevano scritto a Conte, come
Massimo Bottura che aveva anche avanzato delle proposte per trovare un accordo. Un'idea che pochi giorni dopo aveva ripreso anche Le Soste di Ulisse,
con un'altra lettera.
Pozzulo soddisfatto, ma vuole i fattiSoddisfatto ma con moderazione visti i precedenti il presidente Pozzulo: «Siamo grati al Presidente del Consiglio per la
disponibilità mostrata - dichiara - ma ora ci aspettiamo che dia seguito alle parole con aiuti concreti e non generalizzati che tengano conto dei sacrifici fatti finora e della drammatica situazione
economica in cui versano tante piccole e medie attività, ulteriormente aggravata dal secondo lockdown e oggi al tracollo.
Imprese familiari distrutte, colleghi che si sono uccisi di fronte all'impossibilità di pagare i debiti contratti per aprire la propria attività. Il nostro settore rappresenta una fetta considerevole della quota lavoro e dell'economia del nostro Paese, non può essere trattato come la ruota di scorta di un
sistema che privilegia i grandi gruppi di interesse a scapito delle piccole imprese e delle numerosissime
partite Iva che, vogliamo ricordargli, sono le principali sostenitrici del bilancio dello Stato».
Alfonso Pecoraro Scanio
Sorride Alfonso Pecoraro Scanio«Avere dal Premier una
risposta così puntuale e specifica, in un momento talmente delicato, avendo la sensibilità di riconoscere ai cuochi italiani il ruolo di ambasciatori della qualità agroalimentare italiana, è senza dubbio un messaggio positivo - ha detto il presidente di
Fondazione Univerde,
Alfonso Pecoraro Scanio – confido che nei vari Dpcm si punti, non solo al ristoro economico, ma anche ad alleggerire il
carico fiscale sulle varie realtà della ristorazione. Il rischio è di danneggiare un comparto che oggi sta soffrendo ma che domani sarà fondamentale per una vera ripresa del nostro
Paese».