La amano gli italiani (e non solo) e raccogli il beneplacito dei nutrizionisti: la pasta, insieme a verdure e legumi, forma un primo piatto gustoso e bilanciato. Tuttavia, sono molti coloro che evitano di mangiarla perché ritenuta un alimento particolarmente calorico, specialmente la sera. Ma è vero? A risolvere un dubbio tanto diffuso Martina Gozza, dietista di Humanitas, in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo integralmente.
Non c’è un motivo nutrizionale per evitare la pasta in favore di altri carboidrati complessi
“Mangiare pasta la sera non fa male alla nostra salute. Innanzitutto, la
pasta, come il
riso, il
pane e altri
cereali, contiene una certa quantità di
carboidrati che non deve mancare a ogni pasto, in quanto costituisce la nostra fonte
energetica primaria: se assente, il nostro organismo è costretto a recuperare energia da altri nutrienti, come ad esempio dalle proteine.
Non c’è un motivo nutrizionale per evitare la pasta in favore di altri
carboidrati complessi, anzi: essendo ricca di semola di grano duro, la pasta ha un indice glicemico molto più favorevole rispetto al pane o al riso, soprattutto se del tipo
integrale.
Tuttavia, ci sono alcuni accorgimenti a cui prestare attenzione: la pasta è sempre servita con un
condimento, che può migliorarne o peggiorarne gli
equilibri nutrizionali. Una pasta alle
verdure saltate non avrà mai le stesse calorie e gli stessi valori nutrizionali di una pasta ricca di burro, besciamella, panna o formaggi.
Un’altra argomentazione di chi sostiene che mangiare pasta la sera faccia male è collegata al presunto fatto che possa rallentare la digestione. Anche questa è una
falsa credenza:
la pasta si digerisce molto più facilmente e rapidamente della carne o dei formaggi e potrebbe, quindi,
favorire anche una migliore qualità del sonno. Ancora, è stato dimostrato da diversi studi che assumere alimenti particolarmente ricchi di grassi a cena peggiora il riposo e aumenta la probabilità di incappare in apnee notturne.
Infine, un accenno alle porzioni: abbiamo detto che la pasta, in sé, non fa assolutamente male se mangiata a
cena, questo è vero, purché le
porzioni abbiano un valore calorico
proporzionato al nostro
fabbisogno giornaliero.
Il volume di riferimento più pratico che abbiamo sempre e velocemente disponibile per la visualizzazione delle porzioni è la nostra mano. Ad esempio, per quanto concerne la pasta, è possibile individuare e quantificare in volumi la porzione corretta utilizzando la mano chiusa a pugno.
”