Anche del tonno (in scatola) non si butta via niente! E per chi ancora gettava nel lavandino l’olio del tonno la conferma che sia un alimento buono da non sprecare arriva dalla scienza. Una ricerca condotta dalla Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari (Ssica) attesta, infatti, che l'olio nella scatoletta mantiene l'aroma, il sapore e le sue qualità organolettiche. E in più acquisisce dal tonno omega 3 e Vitamina D. «Scartarlo sarebbe un peccato, perché rispetto all'olio di partenza addirittura si arricchisce di parte del DHA che prende dal pesce – spiega Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista docente di allergie e intolleranze alimentari all'Università Campus Biomedico di Roma - Per non parlare della presenza di Vitamina D». «Dobbiamo fare educazione con il consumatore e promuovere il corretto riutilizzo di quest'olio anche in termini di economia circolare – aggiunge il farmacologo Francesco Visioli, farmacologo e docente di nutrizione umana al dipartimento di medicina molecolare dell'Università di Padova - Il riutilizzo più immediato è come ingrediente in cucina».
L'olio della scatoletta di tonno è un alimento a tutti gli effetti
TONNO IN SCATOLA, IL RE “BUONO” DELL’ANTI-SPRECOIn epoca di
economia circolare e lotta allo
spreco, che il
tonno in
scatola sia l'alimento anti-spreco per eccellenza è un dato di fatto.
Solo l'1% del tonno che utilizziamo finisce nel cestino: non si butta praticamente mai (neanche quando è avanzato), non si fa mai scadere e si ricicla completamente.
La novità riguarda l'olio presente nella scatoletta di tonno: un alimento a tutti gli effetti, sicuro, che mantiene buone caratteristiche organolettiche e che può essere, utilizzato come condimento o ingrediente in cucina e non essere buttato come uno scarto.
L’OLIO A CONTATTO CON IL TONNO SI ARRICCHISCELa conferma arriva da una
ricerca condotta di recente dalla Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari (Ssica) di Parma per conto di Ancit (Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare) che ha analizzato l'olio d'oliva presente in campioni di tonno in scatola da 80 g pronti per il consumo, mantenendoli a 3 diverse temperature (4°, 20° e 37°) e osservando le variazioni in un periodo di riferimento di 13 mesi in cui sono stati effettuati test su ossidazione, analisi sensoriali (organolettica di colore, sapore e aroma) e analisi del profilo acido dei grassi. I risultati non hanno registrato alterazioni, hanno anzi evidenziato nell'olio a contatto col
tonno un aumento dei grassi polinsaturi, in particolare composti da acidi grassi
Omega 3 (DHA) e di
Vitamina D (
colecalciferolo), naturalmente non presenti nell'olio d'oliva, conservando buone caratteristiche all'assaggio, all'aroma, al sapore e al colore. Questo perché le condizioni di
sterilizzazione a cui è sottoposto prevedono temperature che non compromettono le
proprietà organolettiche e
nutritive, e non causano ossidazione.
IL NUTRIZIONISTA: CONTIENE OMEGA 3 E VITAMINA D. PERCHÉ BUTTARLO?«L'olio della scatoletta è un alimento vero e proprio – spiega Piretta -
Sicuro, non degradato e non alterato, che rimane tale anche quando apriamo la scatoletta di tonno perché conserva i
principi nutritivi, l'aspetto organolettico e addirittura si arricchisce di parte del DHA e dell'EPA che prende dal pesce».
Pertanto, è errato demonizzarlo ed equipararlo ad un olio esausto di frittura che trattiamo come scarto e che va smaltito. «Usando un paragone semplice – continua Piretta - potremmo dire che come l'acqua in cui vengono bollite le verdure contiene i sali minerali perduti dalle verdure in cottura, così
l'olio della scatoletta contiene parte dei principi nutritivi del tonno, dunque perché scartarlo inutilmente? Da sottolineare la presenza di vitamina D, trasferita dal tonno all’olio, che seppur in piccola parte, può contribuire al fabbisogno quotidiano, vista la carenza diffusa nella popolazione italiana».
Focaccia con tonno, cipolla e zucchine
Infine, utilizzarlo ci aiuta ad assumere meno
calorie. L'idea che eliminando l'olio della scatoletta ci consenta un
risparmio calorico «è illusoria, perché spesso ricette a base di tonno in scatola richiedono l’aggiunta di altro olio, probabilmente
Evo, olio di elevata qualità e più ricco di acidi
grassi salutari come quello oleico, ma anche aggiunto in maggiori quantità, rispetto a quello presente nella scatoletta, con la conseguenza di incrementare l'intake calorico. Un motivo in più per non sprecare l'olio d'oliva della scatoletta e riutilizzarlo nelle preparazioni».
IL FARMACOLOGO: EDUCARE IL CONSUMATORE AL RIUSO«Il
consumatore è sempre più responsabile e attento alla
sostenibilità ma forse ancora non sapeva che scartare l'olio del tonno in scatola è uno
spreco alimentare e ha delle implicazioni di natura ambientale – aggiunge Visioli - Questi risultati ci dicono che l’olio del tonno in scatola, conservato a temperatura idonea, non si altera dal punto di vista fisico-chimico, non registra evidenze di ossidazione e non vi è alcun peggioramento dei parametri organolettici.
«Questo anche perché la confezione in
acciaio e il trattamento termico a cui sono sottoposte le scatolette garantiscono la conservazione delle caratteristiche. Inoltre – continua Visioli - la presenza di acidi grassi omega 3 a lunga catena è tale che 10 g di olio coprono il 10% del
fabbisogno giornaliero (secondo dati Issfal), come raccomandato dalle società scientifiche internazionali; stesso discorso per la vitamina D, in misura tale che 10 g di olio coprono il 5% circa del fabbisogno giornaliero raccomandato per la fascia d’età 19-50 anni, (secondo le tabelle Larn), essenziale per il mantenimento del metabolismo del
calcio. In conclusione,
l’olio di copertura analizzato, a contatto col tonno presenta alcune modifiche in positivo rispetto all’olio di partenza. Dobbiamo fare educazione con il consumatore e promuovere il corretto riutilizzo di quest'olio anche in termini di economia circolare. Il riutilizzo più immediato è in cucina».
NESSUN CONSERVANTE NEL TONNO IN SCATOLAGrazie ai progressi tecnologici delle
aziende produttrici, la
scatoletta alimentare oggi è considerata “la Formula 1 dell’acciaio”:
leggera,
sicura,
resistente e
sostenibile,
comoda, di facile
conservazione e di facile
apertura, la confezione garantisce la conservazione delle caratteristiche del tonno in scatola.
L'acciaio,
riciclabile al 100% all’infinito, non perde le proprie intrinseche qualità, isolando il prodotto da agenti esterni (ossigeno, gas, luce, umidità e altre contaminazioni) conservando il
sapore, le
qualità e le proprietà nutritive del tonno in scatola, senza la necessità di utilizzare conservanti, perché non ne ha bisogno. Le confezioni una volta riempite vengono chiuse ermeticamente e poi sterilizzate ad una temperatura compresa tra 110° e 120° garantendo così una conservazione sicura per diversi anni. È in previsione un ampliamento dell’indagine anche su altre
conserve ittiche sott’olio per le quali si può supporre un analogo risultato e anzi, nel caso di
pesce azzurro come
sgombri,
sardine e
acciughe, il contenuto di acidi omega 3 è notoriamente anche superiore.
Crudo di gamberi
«Questi risultati della Ssica confermano in modo scientifico che l'olio è un
ingrediente, un alimento vero e proprio e che va trattato come tale, riutilizzabile prima di tutto in cucina – commenta
Simone Legnani, Presidente di Ancit (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) - I consumatori sono consapevoli che la scatoletta è una garanzia di
sicurezza e
protezione, oggi hanno un'informazione in più. Non c’è motivo per scartare l'olio d'oliva della scatoletta e, se non lo si vuole consumare insieme al tonno, ci sono tanti modi per riutilizzarlo come ingrediente nelle preparazioni. Abituiamoci a recuperare tutto il buono del tonno».
CINQUE TIPS PER RIUTILIZZARE L'OLIO DELLA SCATOLETTAL’olio della scatoletta, si può consumare come
condimento o come
ingrediente, con il tonno o senza. E di modi per farlo ce ne sono tantissimi. Quello più immediato e ovvio è l'utilizzo per preparare il
soffritto della
pasta al
tonno: in bianco o col pomodoro, è un evergreen della
tradizione mediterranea e l'olio del tonno lo arricchisce di sapore rendendo il piatto più gustoso. L'ideale è con l'aggiunta di una foglia di
basilico.
Un'altra soluzione è quella di utilizzare l'olio per preparare una
bruschetta, magari da mangiare mentre si cucina, in attesa del pasto. O magari, utilizzarlo per
marinare il pesce per un secondo piatto, in forno o a crudo, o per preparare una
salsa di
condimento, per
ripieno o per le
zuppe. È un ottimo condimento anche per una
focaccia con tonno, cipolla e zucchine.
Francesco Visioli