Luciano Normino è appena stato nominato capo barman al Capri Tiberio Palace, un cinque stelle pieno di fascino e stile in centro a Capri. Una lussuosa spa e la raffinata cucina del ristorante con terrazza affacciata su uno splendido panorama. Ma un locale di lusso necessita di personale di lusso, e Normino lo è, eccome se lo è.
Luciano Normino
Inizia come tanti barman di classe frequentando e diplomandosi egregiamente all’Istituto alberghiero Gioacchino Rossini di Bagnoli, nel Napoletano. Pensate che il docente di sala è Falvio Amirante, noto professionista campano. Mentre Luciano si dà da fare con i libri, non disdegna di mettere in pratica durante i weekend quello che gli insegnavano, lavorando nei locali della zona. Già sentiva che stava imboccando la giusta strada, così parte per le stagioni. Inizia al Nord nei pressi del lago di Garda in un lussuoso resort con campo da golf e spa, in uno splendido edificio del XV secolo, Palazzo Arzaga. Entra in punta di piedi in quel resort come commis di sala e capisce fin da subito quale percorso dovrà fare per essere all’altezza della clientela raffinata. Saranno 5 stagioni, per Nicola, molto impegnative fatte di studio, disciplina e abnegazione.
Impara a destreggiarsi tra la sala e il bar, ha fretta d’imparare ma sa che il “mestiere” non si apprende con la fretta, così fa tutti i passaggi in sala e diventa chef de rang, poi ha una folgorazione e passa al bar come secondo barman. Successivamente entra in contatto con grandi professionisti come un bresciano “doc” votato alla valorizzazione dei prodotti del Garda come Sandro Conforti (ristoratore, sommelier e tecnico degustatore dell’olio) e Silvano Evangelista, fondatore, membro del Comitato esecutivo nazionale e responsabile dei rapporti con i soci di Abi Professional, riconosciuto barman con un palmares invidiabile di vittorie in diversi concorsi, ricordato anche per avere rappresentare l’Italia ai Mondiali Iba (International bartender association).
Evangelista lo nota e lo vuole con sé a Villa Massa a Firenze. È esigente con Luciano ma ancora oggi lui gli è riconoscente per gli insegnamenti ricevuti. «Silvano mi insegnò il vero lavoro del barman di albergo, continuamente mi parlava di barman famosi e gli aneddoti che questi ultimi avevano compiuto, anche mostrandomi immagini in bianco e nero (il nostro office era piano di foto di Angelo Zola, Luigi Parenti, Umberto Caselli)». Il lavoro, precisa Luciano, deve essere anche “maniacale” ma è fondamentale che sia così perché il cliente deve sentirsi certo che tutto il servizio sia preciso e soddisfacente.
Luciano continua a salire nella scala gerarchica assumendosi responsabilità e accettando sfide che porta regolarmente a compimento. Dopo Firenze ancora qualche stagione a Sirmione e sempre in locali di lusso e di tendenza, sempre con annessi centri termali. Fino ad approdare a
Capri, dove mette a frutto tutto il suo bagaglio di esperienza.
“One Love”, cocktail fusion tra mixology e brewing creato da Luciano Normino insieme ad Antonio Lucci, head of coffee del Capri Tiberio Palace
Ancora molto giovane, Luciano si sente sempre molto vicino alle nuove leve. Raccomanda di seguire dei professionisti affermati in grado di insegnare tutto quello che non si legge nei libri di testo: «Sudiate, lavorate e studiate; non si deve essere mai sazi di sapere».
Con una carriera così professionale a Normino mancava solo di entrare a far parte di una nuova associazione professionale. Così, presentato da Silvano Evangelista, entra a far parte della famiglia Abi Professional e da subito si mette a disposizione per eventi organizzati dall’associazione.
Nel cassetto Luciano ha ancora qualche sogno da realizzare, per ora vuol continuare a impegnarsi negli alberghi di alta fascia e mettersi a disposizione di tutti quei giovani che vogliono provare ad inserirsi nel mercato del lavoro, soprattutto nel settore alberghiero a cui consiglia di «non sentirsi mai pronti e di studiare sempre, collaborare per formare un forte team ed esserne l’interprete principale».
In Abi Professional, Luciano si sente in famiglia e parla con orgoglio di cosa vorrebbe che fosse: «A mio parere bisogna far espandere il più possibile il nome dell’Associazione parlando soprattutto con i più giovani che si affacciano al nostro settore. Io per Abi Professional sarei disposto a dare di più, magari anche a collaborare in prima persona per qualsiasi progetto, soprattutto se è a scopo di crescita per me e per gli altri membri». Il guaio della nostra professione, continua Luciano, è che «purtroppo ultimamente la superbia regna in molti barman. Ai giovani cerco di far capire questo, bisogna essere umili. Un altro punto fondamentale per me è il rispetto nei confronti dei colleghi, non bisogna mai sentirsi superiore agli altri, soprattutto quando si lavora in gruppo dove siamo tutti lì per un solo scopo: soddisfare il cliente».