«Una mazzata, ad appena due settimane dall’inizio delle vendemmia: per quanto limitati, i danni provocati dal nubifragio di domenica pomeriggio lasceranno strascichi pesanti». C’è preoccupazione nelle parole del presidente di Cia (Confederazione italiana agricoltori) Verona, Andrea Lavagnoli, che nella mattinata di oggi ha compiuto un giro di sopralluogo in provincia dopo il violento nubifragio che si è abbattuto in zona nella giornata di ieri, domenica 23 agosto.
I danni del maltempo di domenica
«Le immagini che abbiamo visto tutti sono spaventose: il centro storico di Verona invaso da fango e grandine, gli alberi caduti, le auto danneggiate. Dal punto di vista agricolo i danni sono limitati. Ho parlato stamattina con il presidente del Consorzio di tutela della Valpolicella e i vigneti colpiti rappresentano il 3% del totale. Certamente per le aziende che fanno parte di quella percentuale è un danno tremendo, sia per quest’anno che per il prossimo: a loro va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Ma, ripeto, i danni sono circoscritti».
Il veronese è una zona vitivinicola prestigiosa. «Qui - conferma Lavagnoli - l’uva viene raccolta in cassetta: i grappoli devono essere sani, perfetti. Certamente il nubifragio di domenica pomeriggio avrà ripercussioni sulla vendemmia, il cui avvio è previsto tra due settimane. Come Cia Agricoltori Italiani stiamo monitorando comunque anche le altre produzioni colpite: le orticole a campo aperto, le piante da frutto. E c’è il tema del verde urbano, con alberi crollati a terra o sulle auto».
«La preoccupazione più grande - conclude il presidente Lavagnoli - è che l’ondata di maltempo non si sia esaurita. Le previsioni non sono buone e c’è il rischio di dover subire altri danni».
Problemi anche nel padovano. A Vanzo, frazione di San PietroViminario, e a San Cosma, località di Monselice, la grandinata e il forte vento che si sono abbattuti domenica hanno danneggiato il 50% dei vigneti. Le perdite totali sono ancora in fase di quantificazione. «La tempesta - spiega il presidente di Cia Padova,
Roberto Betto - si è scaricata su un raggio molto limitato del territorio provinciale. Proprio in queste ore i tecnici stanno effettuando verifiche ad hoc per capire se vi sono stati altri importanti danneggiamenti ai vigneti, e alle coltivazioni in genere, a causa del nubifragio». A tale proposito Cia Padova sta tenendo costantemente monitorata la situazione, soprattutto nella zona compresa tra Monselice e Conselve e nell’Alta Padovana, in particolare a Villafranca.
«I primissimi riscontri - aggiunge Betto - non evidenziano grosse criticità relativamente alla nostra provincia. In ogni caso, alla luce delle ricognizioni in corso valuteremo se chiedere o meno lo stato di calamità alla Regione Veneto». Secondo lo stesso presidente, «va comunque fatto un ragionamento di ampio respiro sui mutamenti climatici, purtroppo oramai consolidati. Per gli imprenditori agricoli rappresentano una potenziale emergenza lunga tutto l’anno: non esiste una stagione che possa ritenersi esente».
Forte grandinata anche nel vicentino: particolarmente colpiti i comuni di Schio, Piovene Rocchette, Thieme, Santorso e Zugliano, con alberi abbattuti a causa della violenza del vento. Cia Vicenza sta monitorando la situazione per arrivare ad una stima dei danni.