Da domani, martedì 14 luglio, un nuovo Dpcm dovrebbe ritracciare alcune linee guida anti contagio prolungando la permanenza degli strumenti di protezione e modificando la data di riapertura di alcuni locali. Tra questi sagre, fiere e discoteche al chiuso che il Governo dovrebbe stoppare proprio mentre tutti si preparavano a riaprire visto che la data del via libera era stata fissata proprio a domani. Ma, c’è un “ma” come ormai siamo stati abituati. Le Regioni potranno comunque scegliere in autonomia se riaprire o meno queste manifestazioni. Quanto alle mascherine: obbligo nei luoghi chiusi, ma anche dove non è possibile garantire il distanziamento, almeno fino al 31 luglio.
Sagre e discoteche rinviate
La curva epidemica non consente - secondo il ministro della Salute
Roberto Speranza condivisa dal premier Giuseppe Conte - allentamenti, come era stato programmato nel provvedimento attualmente in vigore. La disposizione è quella di stringere proprio su quelle misure che secondo gli scienziati hanno consentito soprattutto nelle ultime settimane di contenere la diffusione del Covid-19. Ecco perché negli ultimi confronti con i governatori il titolare degli Affari regionali Francesco Boccia ha chiesto di non discostarsi dalla linea di prudenza che si basa sui tre “pilastri” ormai divenuti un’abitudine per i cittadini: mascherina, un metro di spazio tra le persone, igiene frequente delle mani. L’appello che Speranza farà in Parlamento sarà rivolto soprattutto ai giovani e a chi si accalca sulle spiagge o nei quartieri della movida: «Se continueremo a rispettare le regole di base, riusciremo a non vanificare quanto fatto finora. Sono sacrifici minori, ma sono i più importanti».
Sagre e discoteche
La mancata garanzia di rispettare il distanziamento in quei luoghi dove alto è il rischio di assembramenti ad aver spinto il governo a posticipare ancora il via libera a fiere,
sagre, eventi pubblici e discoteche al chiuso (
quelle all'aperto in altre regioni sono già partite da settimane), inizialmente previsto per domani (nonostante le
forti e giustificate polemiche dei ristoratori, costretti invece a limitazioni difficilmente comprensibili). Il comitato tecnico scientifico dovrà fornire oggi il proprio parere, ma sembra ovvio che almeno per altre due settimane rimarrà in vigore il divieto a meno che non siano le Regioni ad autorizzare la riapertura. La scelta di delegare ai governatori la decisione nasce proprio dall’impossibilità di muoversi seguendo l’andamento della curva epidemiologica che non è uguale in tutta Italia.
Controlli rafforzati.
Spiagge e movida
Sulle spiagge, di fronte ai locali pubblici, nei luoghi della movida,
i controlli saranno incrementati per controllare che le persone rispettino le misure di protezione. Verifiche e accertamenti anche negli uffici pubblici e soprattutto nei ristoranti, nei bar, nelle palestre, in tutti i punti di ritrovo. Chi non sarà in regola rischia la multa e per i gestori potrà scattare il ritiro della licenza, o comunque la chiusura temporanea del locale.
Mascherine
Gli addetti alle vendite nei negozi, i ristoratori e i camerieri non potranno togliere mai le mascherine. In caso di ricevimenti sarà obbligatoria per chi gestisce il catering mentre gli ospiti potranno toglierla, ma solo se staranno a distanza di sicurezza dagli altri. Il personale degli uffici pubblici non potrà toglierla, così come quello sanitario. Nel nuovo provvedimento sarà ribadito che per entrare negli uffici pubblici, nei negozi e nei centri commerciali deve essere indossata correttamente. L’obbligo continuerà a valere anche al ristorante quando ci si alza per andare alla cassa oppure al bagno, quando si entra nelle palestre prima di cominciare l’allenamento, dal parrucchiere o nei centri estetici, negli ambulatori pubblici o privati, nelle strutture sanitarie. Rimane l’imposizione pure per musei, cinema, teatri. E ancora su treni, autobus, metropolitane.
Distanziamento
Tutte le Regioni hanno eliminato l’imposizione quando si sta all’aperto, tranne la Lombardia che potrebbe comunque farla cadere domani. Questo non vuol dire però che quando si è all’esterno si potrà stare senza. Rimane infatti l’obbligo di tenere la mascherina quando non si può garantire lo spazio di un metro tra le persone.