A Cortina d’Ampezzo (Bl) oggi riapre la seggiovia cabinata che da Bai de Dones porta alle Cinque Torri. Dopo la funivia del passo Falzarego riparte un altro impianto dell’area Lagazuoi Cinque Torri Giau. L’impianto permette di raggiungere in soli sette minuti uno dei simboli delle Dolomiti d’Ampezzo e teatro di tragici eventi bellici durante il primo conflitto mondiale. Alle Cinque Torri, occupate nel giugno 1915, si insediò il Gruppo di Artiglieria da Montagna e si combatté aspramente contro l'Esercito Austro Ungarico. Furono costruite trincee e postazioni, linee telefoniche e telegrafiche, magazzini per viveri e armi, ripari per gli animali da traino e relativi fienili. Di questa pagina della storia fa oggi memoria il Museo all’aperto della Grande Guerra, grazie al quale è stato ripristinato l’importante sistema di trincee (percorribile liberamente e gratuitamente).
Le Cinque Torri
Oltre alla seggiovia riapre anche il rifugio Nuvolau. Da oggi, quindi,
tutti i ristori dell’area delle Cinque Torri sono operativi e pronti ad accogliere in sicurezza i turisti. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Comune denominatore è la buona tradizione culinaria ampezzana, gustosa e generosa, ma interpretata con rispetto e creatività da ogni singola cucina. Il consiglio per chi ha buone gambe è quello di alternare escursioni e merende e spostarsi da un rifugio all’altro, seguendo il percorso ad anello delle Cinque Torri dal Passo Giau. Dal passo si imbocca il sentiero 452 per raggiungere i rifugi Averau e Nuvolau, da cui si scende fino al rifugio Scoiattoli e poi ancora fino al rifugio Cinque Torri, dal quale si torna al punto di partenza attraverso il segnavia 443. Tempo totale di percorrenza sei ore. Per chi preferisce la forchetta ai bastoncini da trekking c’è la rassicurante possibilità di raggiungere tutti i rifugi o con gli impianti o in automobile o con brevi escursioni.
Vicinissimo alla stazione a monte della seggiovia delle Cinque Torri, sorge il rifugio Scoiattoli, costruito nel 1969 da Lorenzo Lorenzi, che alla sua passione per le arrampicate ha dedicato anche il suo rifugio. Lorenzi è, infatti, uno storico scoiattolo (così si chiamano gli scalatori ampezzani). Il Gruppo Scoiattoli che ha da poco tagliato il traguardo dei primi ottant’anni di attività è un’istituzione a Cortina, così come l’omonimo rifugio.
Rifugio Nuvolau
Destinazione perfetta per i veri indomiti della montagna è il rifugio Nuvolau, il più antico delle Dolomiti. Costruito nel 1883, è un nido d’aquila edificato a 2575 metri sulla sommità del monte Nuvolau. Ha il fascino ruvido e genuino della montagna autentica. Dalla sua terrazza si squaderna l’enciclopedia delle Dolomiti: le Pale di San Martino, la Marmolada, il Sella, il Gruppo di Fanes, le Tofane, il Cristallo. Altra terrazza incantevole è quella del rifugio Averau che si apre sulla possanza della Marmolada. Nelle cucine del rifugio la tradizione ampezzana incontra quella friulana. In menu non mancano mai i cjarsons (agnolotti della Carnia) e il frico. L’Averau è anche la destinazione ideale per gli appassionati del buon vino. Matteo, il sommelier, ha sempre il consiglio giusto per il giusto ristoro dopo un’escursione.
I più pigri, invece, troveranno perfetto ristoro nei rifugi Fedare e Cinque Torri, che si raggiungono comodamente in automobile. Il primo, aperto tutto l’anno, è sulla strada del Passo Giau e ha un’assolata terrazza che si affaccia sull’immensa parete nord del monte Civetta. Da provare i chenedi (canederli in ampezzano) della signora Anna, che gestisce il rifugio insieme al figlio Ivan. Il secondo, come suggerisce il nome, sorge ai piedi delle cinque Torri. È la base per la grande e storica palestra di roccia dei cortinesi e offre una prospettiva di sottinsù unica del versante meridionale delle Cinque Torri. Asso nella manica dello chef di casa: i casunziei. Bisognerà, invece, attendere il 25 giugno per sedersi ai tavoli del ristorante Da Aurelio, altra storica insegna dell’area Lagazuoi Cinque Torri Giau e
meta di chi non rinuncia all’alta cucina in alta quota.
Tofane
Cambiando versante, ma restando sempre nel territorio della Perla delle Dolomiti, a luglio ripartirà anche la nuova cabinovia Tofana - Freccia nel Cielo per una stagione estiva dedicata al turismo slow e al gusto. Dal 4 luglio le 47 moderne cabine,
inaugurate lo scorso gennaio, riprendono il trasporto dei passeggeri dal centro di Cortina a Col Druscié (1.778 m) garantendo tutte le misure necessarie per far vivere un’esperienza indimenticabile nel rispetto delle norme previste per la sicurezza. Normalmente, l’impianto funiviario permette di raggiungere gli oltre 3mila metri di quota attraverso i tre tronconi che conducono a Col Druscié (1778 m), Ra Valles (2470 m) e Cima Tofana di Mezzo (3244 m), ma per l’estate 2020 alcuni lavori di ammodernamento a Ra Valles limitano il viaggio solo fino alla prima stazione, che nei mesi di luglio e agosto sarà una delle mete imprescindibili per i turisti gourmand.
È, infatti, l’enogastronomia la protagonista dell’estate 2020 di Tofana - Freccia nel Cielo: a Col Druscié il Masi Wine Bar Al Druscié offre un esclusivo connubio tra vini pregiati ed eccellenze culinarie venete, mentre il Ristorante Col Drusciè 1778 propone la degustazione di specialità locali in una spettacolare terrazza panoramica. Novità annunciata per l’estate 2020 che coinvolge entrambi i locali: uno showcooking all’aria aperta che consente di vivere una sosta gourmet immersi a 360° nel panorama delle Dolomiti e con vista su Cortina. Gli spazi esterni delle strutture, trasformati in quattro terrazze adibite alla ristorazione, permettono agli ospiti di scegliere tra un menu proposto dal ristorante a base di prodotti di qualità, da assaporare rigorosamente all’aria aperta e in un contesto paesaggistico unico.