Il turismo ha voglia di ripartire, e Federturismo Confindustria vuole contribuire a questa ripartenza in salita, come la definisce Marina Lalli, neo-presidente dell'associazione. Come? Cominciando col far sopravvivere le aziende, che riescano a uscire da questo periodo di emergenza. Aiutandole, portando di fronte al Governo (come è stato fatto ieri durante gli Stati generali) necessità quali la sburocratizzazione e una revisione dell'intero sistema fiscale. Creando una sinergia col settore alberghiero, fondamentale in questa ripresa turistica. E ancora, alleandosi con Federalimentare, creando così un programma univoco che aiuti tanto le imprese quanto le aziende produttrici dei prodotti made in Italy. Per entrare più nel dettaglio, abbiamo intervistato la stessa presidente Marina Lalli.
Hotellerie ed enogastronomia, Federturismo sa su cosa puntare per la ripresa
Marina Lalli, recentemente eletta presidente dell'associazione. Partiamo subito con il ruolo che l'hotellerie giocherebbe in questa "ripresa in salita".Il ruolo dell'hotellerie è centrale, perché nell'ospitalità italiana si rivela essere un partner fondamentale. Oggi l'ospitalità esiste in tante, diverse forme.
Gli alberghi devono essere tutelati, perché soggetti ad una serie di regole e ad un'imposizione fiscale importante. Chiediamo quindi, come Federturismo, che tutte le aziende digital non italiane che hanno a che fare con l'ospitalità [quindi, ad esempio, Booking.com e Airbnb] e che hanno un'interazione stretta con il mondo alberghiero portino una ricaduta fiscale anche in Italia, che non siano insomma soggetti che operano da fuori, ma si prendono una percentuale importante dei guadagni al momento di una prenotazione. Sono partner importanti, ci lavoriamo bene e continueremo a lavorarci, ma quella parte di imposizione fiscale sottratta agli alberghi e portata fuori... Vorremmo rimanesse in Italia, dove la transizione, a tutti gli effetti, viene eseguita.
Proprio perché gli hotel italiani sono una leva fondamentale per rilanciare il turismo, non stupisce la presenza di Maria Carmela Colaiavolo (vice presidente di Confindustria Alberghi) tra
i nuovi vertici di Federturismo.
Gli alberghi, come le altre imprese che Federturismo segue, rientrano in un piano più generale di ripresa che l'associazione si prefigge per i prossimi anniSiamo in
una situazione di estrema crisi, non lo si può negare. Molte aziende rischiano di non riaprire più. Ecco perché su realtà come la nostra pesano responsabilità enormi, ora più che mai. Il primo sforzo che vogliamo compiere come Federturismo è far comprendere alle istituzioni la situazione tragica nella quale il comparto turistico versa. Dobbiamo programmare, modificare, aggiustare, pian piano rimetterci al passo con i tempi, ammodernarci. Tutte soluzioni che non possono prescindere dalla sopravvivenza delle imprese, senza la quale nulla di quello che potremmo proporre avrebbe più significato.
Marina Lalli
Quando dice "far comprendere alle istituzioni", immagino si riferisca anche a ieri, momento in cui agli Stati Generali si è parlato proprio di turismo...Assolutamente. Abbiamo toccato un punto chiave fondamentale non solo per il turismo, ma per tutti il Sistema Italia. Prima di tutto sburocratizzare. Oggi le imprese sono frustrate da una burocrazia che, invece di definire linee comuni, mortifica l'attività d'impresa. In secondo luogo ripensare a tutto il sistema fiscale, che ad oggi vuole colpire i disonesti ma in realtà rende improduttiva dal punto di vista economico l'attività di chi è onesto, che per pagare rimane senza la possibilità di fare investimenti. Sono due punti centrali che vanno modificati immediatamente. Modificandoli ci ritroveremmo a crescere più di quanto facciamo ora. Perché è vero che il settore Turismo in Italia sta crescendo da anni, ma molto più lentamente di quanto accade per altri Paesi del Mediterraneo.
Rapporti con gli alberghi... Anche rapporti con l'enogastronomia?L'interazione tra turismo ed enogastronomia è forte, essenziale di questi tempi, soprattutto in italia. Se chiediamo agli stranieri che scelgono il nostro Paese quali sono le cose che sono loro piaciute di più, sicuramente non si scorderanno di cosa hanno bevuto e cosa hanno mangiato. Vogliamo promuovere una conoscenza più approfondita delle nostre abitudini alimentari, delle nostre eccellenze enogastronomiche, dare una spinta propulsiva al Made in Italy. Anche in questo senso stiamo organizzando un colloquio con Federalimentare, così da disegnare un percorso utile ad entrambi, con lo scopo di crescere assieme.