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I 4 vini Piwi della cantina Pizzolato

Quattro etichette, risultato ottenuto da vitigni resistenti che l'azienda trevigiana coltiva dal 2017. Il primo è un Novello presentato a novembre dell'anno scorso.

di Piera Genta
 
19 maggio 2020 | 18:50

I 4 vini Piwi della cantina Pizzolato

Quattro etichette, risultato ottenuto da vitigni resistenti che l'azienda trevigiana coltiva dal 2017. Il primo è un Novello presentato a novembre dell'anno scorso.

di Piera Genta
19 maggio 2020 | 18:50
 

Si tratta della presentazione della prima linea di 4 vini della cantina Pizzolato, ottenuti da vitigni resistenti, in collaborazione con il proprietario Settimo Pizzolato, Sabrina Rodelli, export manager, e Patrizio Gasparinetti, agronomo della società ProgettoNatura che segue il progetto dell’azienda.

I 3 vini presentati quest'anno - I 4 vini Piwi della cantina Pizzolato

I 3 vini presentati quest'anno

La cantina Pizzolato di Villorba nelle colline della provincia di Treviso fino dalla sua fondazione nel 1985 ha scelto una gestione biologica delle sue produzioni, senza l’uso di prodotti chimici o di origine animale, adottando anche soluzioni per il rispetto dell’ambiente come il riciclo dell’acqua, l’impiego di energia rinnovabile e di materiale riciclabile per il confezionamento.

Filosofia aziendale è quella di arrivare ad una coltivazione 100% sostenibile. Nel 2017 ha iniziato la sperimentazione sui vitigni resistenti piantando 15.200 barbatelle su una superficie di 4,3 ettari. Un progetto, che si è strutturato in due fasi, ha visto da una parte la realizzazione di un vigneto collezione nel quale sono state impiantate molte varietà Piwi ammesse nel disciplinare Veneto, dall’altra l’impianto monovarietale di singoli vitigni Piwi selezionati dopo una lunga ricerca per identificare quale vitigno si adattasse meglio al terroir della zona del Piave.

Nel 2018 le prime microvinificazioni e con la vendemmia 2019 nasce la prima linea composta da quattro vini. Oggi gli ettari coltivati con i vitigni resistenti sono 16,5 con 7 varietà bacca rossa e 9 a bacca bianca. La presentazione al mercato è iniziata a novembre 2019 con l’uscita del Novello da uve Merlot Khorus e Cabernet Curtis e a marzo da altri tre vini. Ognuno di questi vini rappresentano una tappa di un viaggio verso profumi e gusti nuovi che viene raccontato anche dalle bottiglie con etichette “parlanti” che richiamano paesaggi tropicali e da una libellula, ambasciatrice di un’agricoltura pulita e simbolo della trasformazione (come lo sono questi vitigni) ed il nome commerciale, una scelta che riconduce all’immaginario dell’esplorazione.

«Vini che hanno molto da dire e che suscitano molta curiosità - aggiunge Sabrina Rodelli - a cui abbiamo dedicato una comunicazione positiva ed informative, creando anche una sorta di Wikipiwi. Abbiamo grandi progetti che sono stati sospesi a causa del momento, come quello con un Istituo alberghiero per studiare abbinamenti con ricette insolite».

HuAKai Igt Veneto Bianco 2019 - "Il Viaggio" (13 gradi, 100% Bronner)
Il vitigno è stato costituito nel 1975 presso l’Istituto di viticoltura di Freiburg e porta il nome in onore di un farmacista Tedesco, pioniere di questa viticoltura. Incrocio tra vite europea (Vitis Vinifera) e la Vitis Labrusca. Iscritto al Registro Nazionale delle Varietà nel marzo 2009. Presente in Lombardia, Tentino Alto Adige e Veneto.
  • Il suo nome significa “viaggio” nelle etimologie asiatiche.
  • Il 10% del mosto fermenta in barrique di rovere per 3 mesi.
  • Giallo paglierino tendente al dorato. Note di frutta, mela e pera matura. Accenni floreali. Buona acidità, finale ammandorlato.
Ho’opa Igt Veneto Bianco 2019 - "La meta" (11 gradi, bianco frizzante col fondo 100% Johanniter)
Chiusura della bottiglia con tappo a corona. Il vitigno è stato costituito nel 1968 presso l’Istituto di viticoltura di Freiburg. Iscritto al Registro Nazionale delle Varietà nel marzo 2013. Presente in Lombardia, Tentino Alto Adige e Veneto.
  • Il suo nome ci riporta al nord-est della California nella valle dell’Hoopa dove abitano gli Hupa, popolo nativo Americano.
  • Facile da bere, presenti sentori di lieviti. Fresco e fruttato.

Konti-ki Igt Veneto 2019 - "Il mezzo" (12,5 gradi, Merlot Khorus, Cabernet Cortis, Prior N. senza solfiti aggiunti)
  • Merlot Khorus: a bacca rossa ottenuto dall’incrocio tra Merlot e 20-3. Progetto congiunto dell’Università di Udine e dell’IGA (Istituto di Genomica Applicata) ed iscritto al Registro nell’agosto 2015.
  • Cabernet Cortis: a bacca rossa ottenuto in Germania nel 1982 presso l’Istituto di Ricerca di Friburgo. Originato incrociando Cabernet Sauvignon e Merzling, iscritto nel luglio 2013.
  • Prior N.: a bacca rossa creato dall’istituto di Friburgo nel 1987. Incrocio della varietà Joannes Seyve per Merzling, a loro volta vitignicreati tramite incrocio tra altre varietà, iscritto al rRegistro nel 2013.
Il nome del vino vuole ricordare quello della zattera usata dall’esploratore e scrittore norvegese Thor Heyerdahl nella sua spedizione nel 1947 attraverso l’Oceano Pacifico dal Sud America alle isole della Polinesia. Il battello fu chiamato secondo un antico nome Inca del dio della pioggia.
Una curiosità: il simbolo del Kontiki è anche il tatuaggio che Jovanotti e la sua band si sono fatti disegnare sulla pelle a ricordo del Jova Beach Party del 2019.
  • Colore rosso rubino molto piacevole, fruttato (ciliegia, Susie e frutti di bosco). Il tannino morbido. Molto godibile.
  • Per ogni vino sono stati prodotte 6mila bottiglie. Il prezzo in enoteca entro 10 euro.

Per informazioni: www.lacantinapizzolato.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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