Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 23 novembre 2024  | aggiornato alle 12:50 | 109186 articoli pubblicati

Siad
Siad

Nei locali torna il servizio al tavolo Ma i consumi crollano, -80%

Alcuni locali restano chiusi per scelta, i clienti che potrebbero prenotare sono timidi nel farlo e lo smart working cancella i pranzi di lavoro. Così queste attività soffrono all’inizio della Fase 2.

 
19 maggio 2020 | 14:41

Nei locali torna il servizio al tavolo Ma i consumi crollano, -80%

Alcuni locali restano chiusi per scelta, i clienti che potrebbero prenotare sono timidi nel farlo e lo smart working cancella i pranzi di lavoro. Così queste attività soffrono all’inizio della Fase 2.

19 maggio 2020 | 14:41
 

L’inizio della Fase 2 che ha implicato anche la riapertura dei ristoranti non ha convinto tutti, né i ristoratori stessi né la clientela. I primi per via di norme troppo restrittive, gli altri per un timore che ancora serpeggia. E così ecco che i numeri non tornano: secondo una stima della Coldiretti si registra un crollo dei consumi pari a quasi l’80% in ristoranti, pizzerie, trattorie e agriturismi.
 
Milano deserta al primo lunedì di riapertura - I ristoranti possono riaprire Ma i consumi crollano, -80%

Milano deserta al primo lunedì di riapertura

A pesare sul calo delle ordinazioni di cibo e bevande è stata in molti casi la decisione di non riaprire ma anche il calo delle presenze per la chiusura degli uffici con lo smart working e l’assenza totale dei turisti italiani e stranieri. Meno impattante in questa fase le sale spesso semivuote è stato invece il vincolo del rispetto delle distanze con la riduzione dei posti a sedere disponibili.
 
Un duro colpo per l’economia nazionale con la spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa prima dell’emergenza coronavirus che era pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani per un valore di 84 miliardi di euro.
 
Le difficoltà della ristorazione italiana hanno un effetto a valanga sull’agroalimentare nazionale con il mancato acquisto di cibi e bevande in industrie ed aziende agricole. I settori più colpiti sono dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
 
Una partenza a rilento che riguarda anche i 24mila agriturismi italiani, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare o nelle città.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Di Marco
Forst
Mulino Caputo
Consorzio Tutela Taleggio

Di Marco
Forst
Mulino Caputo

Consorzio Tutela Taleggio
Tecnoinox
Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena