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Spiagge: dopo le regole Inail la tegola delle concessioni in forse

Così sarà difficile riaprire. Le linee guida dell'Inail sono troppo penalizzanti e in dissonanza con quelle regionali. A rischio il lavoro di 30mila imprese. In Liguria a queste condizioni si pensa di non riaprire.

 
13 maggio 2020 | 13:07

Spiagge: dopo le regole Inail la tegola delle concessioni in forse

Così sarà difficile riaprire. Le linee guida dell'Inail sono troppo penalizzanti e in dissonanza con quelle regionali. A rischio il lavoro di 30mila imprese. In Liguria a queste condizioni si pensa di non riaprire.

13 maggio 2020 | 13:07
 

L'Inail e l'Istituto superiore di sanità hanno pubblicato le linee guida per la riapertura degli stabilimenti balneari. Obbligatorio mantenere una distanza minima di 5 metri tra le file degli ombrelloni e tra quelli della stessa fila di 4 metri e mezzo. Lettini e sdraio ad almeno 2 metri dall'ombrellone più vicino. Come al ristorante. Il paradosso è che in autobus basta un metro di  distanza. Queste le regole di fondo che hanno fatto venire il sangue agli occhi ai balneari di ogni litorale. Il resto, al confronto, è acqua fresca. Il riferimento è alla sanificazione delle attrezzature e a percorsi e corridoi di transito differenziati, alla prenotazione, ai pagamenti elettronici, alle piscine chiuse. Ma questo non è tutto. Sui balneari si abbatte anche il macigno concessioni. Nel decreto che il Governo sta preparando non c’è traccia del rinnovo promesso dal ministro Franceschini e che da tempo sembrava avere tranquillizzato le imprese.

«È bene che si sappia che se la norma non c’è nel testo che verrà varato dal Governo le 30.00 imprese balneari italiane quest’anno non saranno messe in condizione di operare  - ha dichiarato all’Ansa Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari – Né potrebbe essere giustificato il rinvio dell’inserimento della norma in sede di conversione del decreto legge, perché si tratterebbe, nella migliore delle ipotesi, di arrivare a metà luglio. Troppo tardi. Il tempo è adesso». Ricordiamo che negli scorsi mesi alcune amministrazioni avevano disapplicato la norma introdotta a fine 2018: per fugare l'incertezza il Ministero dei beni culturali e turismo aveva proposto la sospensione di ogni procedimento di riassegnazione o riacquisizione eventualmente avviato. Il ministro Franceschini aveva proposto di inserire nel decreto aprile una norma, nell'ambito della proroga delle concessioni balneari già disposta dalla legge n. 145 del 2018 fino al 2033, che fuga ogni dubbio applicativo di tale misura da parte degli enti locali. Da qui ora la nuova irritazione dei balneari.

 
Norme Inail e Iss contro i balneari  Nessun rinnovo delle concessioni

La distanza minima tra le file degli ombrelloni è di 5 metri e tra quelli della stessa fila di 4 metri e mezzo


Ma torniamo alle norme dell'Inail che nella loro generictà e superficialità non tengono conto che c’è riviera e riviera. Non si possono paragonare le superfici utili di Liguria e Romagna. Regioni che pur con colori politici opposti stanno facendo corpo unico su questo fronte; per esempio sulla proposta di abbassamento a 3 metri di entrambi i parametri.

La Liguria sta pensando di fare da sé con le linee guida regionali. Qui il mare è a ridosso dell’entroterra ed è difficile passare da un’area media per ombrellone di 5,5 metri quadri a una di 2,5.  «Vuol dire perdere tre clienti su quattro – spiega a Il Secolo XIX Enrico Schiappapietra, segretario regionale Sib, il sindacato balneari – Non è un problema che riguarda solo noi, ma l’intero settore turistico ligure: se non c’è posto per andare al mare, perché i turisti dovrebbero venire qui? Se le regole restano queste, gli stabilimenti balneari della Liguria non intendono riaprire». E sono 1.250 che occupano 35mila lavoratori, per lo più stagionali.

Dal Ligure all’Adriatico lo spirito non cambia. Il 18 maggio in Romagna aprono le spiagge con un regolamento regionale che ha fissato in 12 metri quadri la superficie a disposizione di ogni ombrellone, metratura che va a cozzare con quella di Stato. Molto preoccupato Mauro Vanni, titolare di un bagno da 250 ombrelloni e presidente della Cooperativa bagnini Rimini Sud. «La Regione dice una cosa, ma a livello nazionale ci sono indicazioni ben diverse – dichiara a La Stampa – E poi, se restano così le cose, l’eventuale contagio di un dipendente continuerà a essere considerato infortunio sul lavoro e non malattia; il che vuol dire che se non guarisce entro 40 giorni per il gestore scatta una denuncia penale».

Per un maggior approfondimento riportiamo le disposizioni del documento Inail-Iss relative agli stabilimenti balneari o spiagge attrezzate.

Misure organizzative
Il layout complessivo della spiaggia dovrà tenere conto di alcuni criteri quali la determinazione dell’accoglienza massima dello stabilimento balneare in termini di sostenibilità, nell’ottica della prevenzione dell’affollamento, con la finalità di mantenere il distanziamento sociale in tutte le attività balneari sia in acqua che sull’arenile.

Accoglienza
Per favorire un accesso contingentato la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria, può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti, favorendo altresì un’agevole registrazione degli utenti, anche allo scopo di rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi.

Al fine di evitare code o assembramenti alle casse, sarà favorito l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci (card contactless) o con carte prepagate o attraverso portali/app web in fase di prenotazione.

I percorsi di entrata e uscita dovrebbero, ove possibile, essere differenziati prevedendo chiara segnaletica nell’orientamento dell’utenza.

Zona ombreggio e solarium
La zona ombreggio andrà organizzata garantendo adeguati spazi per la battigia in modo da garantire agevole passaggio e distanziamento fra i bagnanti e i passanti e prevedendo percorsi/corridoi di transito differenziati per direzione e minimizzando gli incontri fra gli utenti.

Il layout deve tenere in considerazione i seguenti criteri:
La distribuzione delle postazioni da assegnare ai bagnanti dovrà essere chiaramente organizzata prevedendo:

1. La numerazione delle postazioni/ombrelloni e la registrazione per ogni postazione degli utenti ivi allocati, stagionali e giornalieri, per quantificare la capacità dei servizi erogabili.

2. L’assegnazione degli ombrelloni e dell’attrezzatura a corredo dovrebbe privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura ad un altro utente anche nella stessa giornata.

3. L’individuazione di modalità di transito da e verso le postazioni/ombrelloni e stazionamento/movimento sulla battigia.

4. L’accompagnamento alla zona ombreggio da parte di personale dello stabilimento adeguatamente formato, che informi la clientela sulle misure da rispettare.

5. Le zone dedicate ai servizi dovranno essere facilmente identificabili come anche le misure da seguire.

6. Le procedure da seguire in caso di pioggia o cattivo tempo per evitare l’assembramento degli utenti presenti nei locali dello stabilimento.

7. Aree delimitate per gli assistenti alla balneazione che garantiscano l’adeguato distanziamento.

Al fine di garantire il corretto distanziamento sociale nello stabilimento e un minor rischio, occorre definire misure di distanziamento minime tra le attrezzature di spiaggia che possano essere di riferimento, fermo restando che deve in ogni caso essere assicurato il distanziamento interpersonale di almeno un metro.

Nella ridefinizione del layout degli spazi, bisogna rispettare le seguenti distanze:

1. La distanza minima tra le file degli ombrelloni pari a 5 metri.

2. La distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila pari a 4,5 metri.

Le attrezzature complementari assegnate in dotazione all’ombrellone (ad es. lettino, sdraio, sedia) dovranno essere fornite in quantità limitata al fine di garantire un distanziamento rispetto alle attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 2 metri; le distanze interpersonali possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante.

Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraio, etc.) ove non allocate nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 2 metri l’una dall’altra.

Servizi e spazi complementari
Per le cabine, va vietato l’uso promiscuo ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che condividano la medesima unità abitativa o recettiva prevedendo un’adeguata igienizzazione fra un utente e il successivo.

È da vietare la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo (aree giochi, feste/eventi).

Per quanto concerne le piscine all’interno dello stabilimento balneare, occorrerà inibirne l’accesso e l’utilizzo.

Per le aree di ristorazione si rimanda alle indicazioni di cui allo specifico documento tecnico. Per la fruizione di servizi igienici e docce va rispettato il distanziamento sociale di almeno 2 metri, a meno che non siano previste barriere separatorie fra le postazioni.

Deve essere garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze.

Nel complesso, evitare promiscuità nell’uso di qualsiasi attrezzatura da spiaggia, possibilmente procedendo all’identificazione univoca di ogni attrezzatura. In linea generale le attività svolte in mare aperto (ad es. wind-surf, attività subacquea, balneazione da natanti) non presentano a priori rischi significativi rispetto a COVID-19, fermo restando il mantenimento del distanziamento sociale (e delle operazioni di vestizione/svestizione nel caso di attività subacquea), nonché la sanificazione delle attrezzature di uso promiscuo (es. erogatori subacquei, attrezzature quali boma e albero del windsurf, etc).

Misure igienico sanitarie
Gli utenti indossano la mascherina al momento dell’arrivo, fino al raggiungimento della postazione assegnata e analogamente all’uscita dallo stabilimento.

Vanno installati dispenser per l’igiene delle mani a disposizione dei bagnanti in luoghi facilmente accessibili nelle diverse aree dello stabilimento.

Pulizia regolare almeno giornaliera, con i comuni detergenti delle varie superfici e arredi di cabine e aree comuni.

Sanificazione regolare e frequente di attrezzature (sedie, sdraio, lettini, incluse attrezzature galleggianti e natanti), materiali, oggetti e servizi igienici, limitando l’utilizzo di strutture (es., cabine docce singole, spogliatoi) per le quali non sia possibile assicurare una disinfezione intermedia tra un utilizzo e l’altro.

Pulizia dei servizi igienici più volte durante la giornata e disinfezione a fine giornata, dopo la chiusura; all’interno del servizio dovranno essere disponibili, oltre al sapone per le mani, prodotti detergenti e strumenti usa e getta per la pulizia che ciascun cliente potrà fare in autonomia.
Per quanto concerne le docce esse devono essere previste all’aperto, con garanzia di una frequente pulizia e disinfezione a fine giornata.

Per informazioni: www.sindacatobalneari.it



© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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