La sensazione di spossatezza da quarantena in queste settimane di isolamento e di cambio delle abitudini quotidiane, è estremamente comune e comprensibile. Ma perché siamo così stanchi? Da cosa dipende questa stanchezza, e cosa possiamo fare per contrastarla? Ne ha parlato Francesco Cuniberti, specialista del Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X in un articolo apparso su Humanitasalute, che vi riportiamo di seguito.
La stanchezza da lockdown è una sensazione molto comune
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La quarantena è una novitàAll’inizio della quarantena, le difficoltà maggiori che potevamo incontrare erano relative al nuovo stile di vita che avremmo dovuto intraprendere: era necessario un certo periodo di tempo per interrompere le vecchie abitudini, instaurare una routine,
accettare l’isolamento e, soprattutto, trovare nuovi modi per avere interazioni con i nostri cari.
A distanza di parecchie settimane, questo affaticamento diventa il risultato di un
processo psicologico di adattamento alla situazione, più che un senso di spossatezza fisica vero e proprio. Inoltre, non avere avuto per lungo tempo
notizie precise su quando e come sarebbe ripresa la vita quotidiana non ha aiutato a porre un traguardo che possa aiutare a percepire stimoli positivi.
L’importanza della routineStrutturare la giornata è un valido aiuto per sopperire alla mancanza di energia di questo periodo. Per prima cosa, se abitiamo da soli, dobbiamo cercare di rendere regolare l’orario del risveglio, dei pasti e del riposo: svegliarsi e andare a dormire alla stessa ora, pranzare e cenare in un orario adeguato aiutano non poco a spezzare la monotonia e a dare un senso alle ore che viviamo.
Possiamo scegliere di dedicare un’ora alla socializzazione, fissa ogni giorno magari dopo cena, così come possiamo dedicarne altre al lavoro, alle nostre passioni, alla cura di noi stessi. Se invece si sta passando la quarantena con la propria famiglia, bisogna stare attenti a riuscire a ritagliarsi qualche momento per sé: bastano pochi minuti al giorno per ricaricarsi e affrontare più serenamente il resto della giornata, esplicitando anche ai propri cari questo bisogno di tempo solo per se stessi senza essere disturbati.
L’uomo è un animale socialeNon bisogna sottovalutare anche il fatto che l’uomo necessita, per sua natura, il contatto con le altre persone. L’Homo sapiens si distingue dagli altri animali proprio per le sue abilità sociali e alle abilità sociali è da sempre collegata la sua sopravvivenza. Passare dal gestire rapporti abituali con moltissime persone al giorno all’isolamento è una dura prova di resistenza psicologica che, come abbiamo detto, provoca una sensazione di stanchezza.
Esercizi per combattere l’ansiaLa stanchezza è anche collegata allo stato d’ansia che proviamo preoccupandoci per i nostri familiari distanti. L’ansia ci pone in un perenne stato di allerta che rende difficile la concentrazione e il riposo; è una sensazione normale, a tratti utile per ottenere dei risultati fino a quando non diventa eccessiva e ci fa consumare troppe energie psico-fisiche.
Per evitare di continuare a rimuginare e per placare la mente possiamo optare per l’attività fisica, ma anche provare qualche esercizio di respirazione, che favorisce la regolarizzazione dei livelli d’ansia. L’esercizio fisico, seguendo qualche programma di allenamento facilmente visualizzabile online, favorisce l’attivazione del corpo. Alla fine, la stanchezza fisica positiva contribuisce a ridurre il senso di stanchezza mentale che consuma energie inutilmente. Cercare di mantenere almeno una mezz’ora al giorno da dedicare all’attività fisica si rivelerà un toccasana per il nostro benessere.
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