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Il cuoco Folcia scrive a Conte «Ci aiuti, è la nostra sola speranza»

Roberto Folcia, chef di Peschiera del Garda, ha indirizzato una lettera aperta al presidente del Consiglio per chiedere il sostegno del Governo in questo momento di grave difficoltà dovuto all'emergenza coronavirus.

 
23 marzo 2020 | 10:05

Il cuoco Folcia scrive a Conte «Ci aiuti, è la nostra sola speranza»

Roberto Folcia, chef di Peschiera del Garda, ha indirizzato una lettera aperta al presidente del Consiglio per chiedere il sostegno del Governo in questo momento di grave difficoltà dovuto all'emergenza coronavirus.

23 marzo 2020 | 10:05
 

È una lettera accorata, dalla quale legge chiaramente tutta la preoccupazione per il momento di emergenza che l’Italia intera sta vivendo in questo periodo, quella che il cuoco Roberto Folciafondatore della società di consulenza Sos Chef, ha deciso di inviare al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Una lettera aperta, che pubblichiamo qui di seguito, in cui il cuoco di Peschiera del Garda sollecita il Governo a non dimenticarsi delle Partite Iva, i professionisti che lavorano in proprio e che in tanti casi più di altri rischiano di pagare le conseguenze maggiori di questa crisi.


Roberto Folcia - Il cuoco Folcia scrive a Conte «Ci aiuti, è la nostra sola speranza»
                                                                                 Roberto Folcia

"Egregio Signor Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, 

rubo 10 minuti del suo tempo, mai come in questo momento prezioso e importante per la nostra Italia. Chi le scrive è un cuoco, una piccola partita Iva che prima della battaglia al Coronavirus che stiamo vivendo riusciva a mantenersi e pagare anche le molte tasse che lo Stato ci chiede. In alcuni periodi l’ho fatto con grande fatica, ma grazie ai consigli del commercialista e al ravvedimento operoso rateizzato ho sempre rispettato le scadenze. Ora purtroppo mi trovo in difficoltà perché se resto chiuso in casa, come è giusto e doveroso che sia, non posso guadagnare; come me chissà quanti altri sono nelle stesse condizioni. In tutta sincerità, non vorrei essere al Suo posto in questo momento perché le scelte che Lei deve fare saranno scelte che non potranno accontentare tutte le categorie di lavoratori.

Certamente, quando ha giurato fedeltà alla Costituzione Italiana avrà messo in preventivo anche scenari catastrofici da gestire; sono però sicuro che non si sarebbe mai immaginato di combattere con un nemico invisibile e silenzioso che si propaga in questa maniera in tutto il mondo lasciando una scia di morti impressionante. Ciò che più mi spaventa sono le conseguenze di tutto questo; ci saranno molte partite Iva, me compreso, che cesseranno la loro attività; ci saranno momenti ancora più difficili di questo che stiamo vivendo, perché non ci sarà lavoro per tutti quelli come me e chissà se ci saranno ancora aziende che assumeranno personale, aziende che vorranno investire per continuare l’attività di famiglia, frutto di tanti sacrifici. Adesso la cosa più importante è portare a casa il bene più prezioso, la salute, ma Lei dovrà agire su due fronti: quello della salute per arrivare alla fine della guerra al Coronavirus e quello della ripresa, dando conferme e decisioni a tutti noi partite Iva, industriali, catene di hotel, hotel, commercianti, negozi, artigiani. 

In questo momento Lei ci deve difendere nel miglior modo possibile e ci deve mettere nelle condizioni di ripartire al più presto, una lenta partenza di sicuro, ma una partenza giusta per tutti. Abbiamo in Italia grandi industriali che tutto il mondo apprezza, non serve che le faccio i nomi, chiami alcuni di loro a riunione con lei e cerchi delle strategie efficaci per ripartire nel miglior modo possibile.

Abbiamo eccellenze italiane che tutto il mondo ci invidia, siamo un popolo che ha sempre ottenuto col marchio made in Italy il successo ovunque; in questi giorni mentre sono a casa vedo molto sciacallaggio da molte parti politiche, e vedo Lei solo a combattere questo nemico invisibile, senza chiedere aiuto, di sicuro la verità solo Lei la può sapere. È arrivato il momento, e come Lei ha detto in conferenza a reti unificate sabato 21 marzo alle ore 23 30: “lo Stato c’è, lo Stato c’é per tutti, non vi lasciamo soli”. Si ricordi che Lei è l’unica speranza per tutti noi e le nostre famiglie, non agisca solo nell’interesse politico di fazioni di destra, di sinistra, o di centro, agisca nel nome del popolo italiano che si deve rialzare nel minor tempo possibile.

È un compito molto difficile, ma è un compito che Lei ha scelto, anche perché noi italiani non la abbiamo mai votata; Lei ha sempre detto di essere qui a rappresentare l’Italia e portare soluzioni per fare crescere la nostra nazione. Io ho molta fiducia che se chiama a raccolta tutte le eccellenze italiane per un dibattito su come ripartire al meglio, una soluzione si troverà.

Confido nel Suo operato e le auguro il meglio della vita per quello che si é trovato a gestire adesso a causa del Coronavirus.
Mi permetto, però, di ricordare che, anche se Lei parte molto svantaggiato perché il popolo italiano non l’ha mai votata, tanti italiani si stanno ricredendo e le stanno dicendo grazie per come sta affrontando la grave situazione che ci troviamo ad affrontare. Chiudo augurando di cuore di riportare la nostra nazione agli splendori di una volta».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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