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Sistema Prosecco, Luca Zaia: «Basta a nuove piantumazioni»

«I Consorzi si impegnino a garantire la sostenibilità dei vigneti, ma basta allargare l'area del Prosecco». Zaia si pronuncia così, per tutelare il nome Prosecco e il prodotto che esso rappresenta nel mondo.

 
18 febbraio 2020 | 17:09

Sistema Prosecco, Luca Zaia: «Basta a nuove piantumazioni»

«I Consorzi si impegnino a garantire la sostenibilità dei vigneti, ma basta allargare l'area del Prosecco». Zaia si pronuncia così, per tutelare il nome Prosecco e il prodotto che esso rappresenta nel mondo.

18 febbraio 2020 | 17:09
 

Sono passati dieci anni ormai dal decreto ministeriale del luglio 2009 che ha tutelato l'uso esclusivo del termine Prosecco alle aree delle colline di Conegliano e Valdobbiadene e delle cinque province venete di Treviso, Venezia, Padova, Vicenza e Belluno (oltre a quattro province friulane) e i viticoltori del Veneto hanno conquistato il mercato mondiale. Si parla di quasi 600 milioni di bottiglie vendute oggi nel mondo (una produzione che batte nettamente quella dello Champagne).

Luca Zaia (Sistema Prosecco, Luca Zaia: «Basta a nuove piantumazioni»)

Luca Zaia - foto: Corriere del Veneto

Limitazioni sì, esclusività certo: «Abbiamo sottratto al resto del mondo l'uso del nome e impedito che si piantino vigneti di Prosecco in altre regioni d'Italia e d'Europa». E il mondo-Prosecco ha continuato a crescere... a dismisura. E ora serve qualche sforzo in più. Uno sforzo che, secondo il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, è dire stop a nuove piantumazioni di Glera: «Io non firmerò mai nessun decreto per autorizzare nuove superfici alla produzione di Prosecco, casomai si potranno recuperare piantumazioni di Glera preesistenti e di vecchia data.

Stop a nuove piantumazioni di Glera (Sistema Prosecco, Luca Zaia: «Basta a nuove piantumazioni»)
Stop a nuove piantumazioni di Glera

È così che si tutela il nome e il prodotto. Eh sì, perché sulla tutela del prodotto qualcuno ha già espresso tempo addietro riserve palesi, come l'azienda vinicola Col Vetoraz, che ha tolto la dicitura "Prosecco" dalle sue bottiglie perché troppo "inflazionata". Difficile dire il contrario. Il sistema Prosecco in 10 anni di Consorzio ha visto crescere la sua produzione del 242% (dati aggiornati al 2018, ma ancora in fase d'incremento). Una crescita questa che è stata avviata dalla forza dei produttori e del Consorzio, tutta gestita dalla mano abile del Governatore Zaia, che per anni è stato osannato dai produttori per aver esteso le aree di coltivazione portando la produzione a crescere a dismisura in quantità (ma per quanto riguarda la qualità...). Una crescita che ha visto Prosecco diventare sinonimo di spumante in tante, troppe situazioni. "Mi dia un prosecchino": chi non ha mai sentito (o probabilmente detto) una frase del genere al bar o al ristorante? Qualificando erroneamente lo spumante con il Prosecco. Facile poi da qui perdere qualsiasi confine, a livello cultural-popolare, tra produzioni Doc e Docg.

Un sistema che altrimenti rischierebbe di implodere (Sistema Prosecco, Luca Zaia: «Basta a nuove piantumazioni»)
Un sistema che altrimenti rischierebbe di implodere

E ciliegina sulla torta, come non citare la rinuncia (anche se non ufficiale) di produrre l'anno scorso 80 milioni di bottiglie per non comprimere ulteriormente i prezzi a fronte di un mercato che non distingue con precisione la qualità in mezzo a un mare di offerte.

Così la mossa di Zaia, inevitabile, arriva per sistemare una situazione di caos, di una realtà cresciuta a dismisura, ma che presto o tardi rischiava di implodere.

«I Consorzi producano in modo sostenibile»(Sistema Prosecco, Luca Zaia: «Basta a nuove piantumazioni»)
«I Consorzi producano in modo sostenibile»

Ha poi proseguito il presidente della Regione, durante la Fiera di Godega di Sant'Urbano: «Non è vero che non si può coltivare senza glifosate e senza presidi. Non posso accettare che i produttori del Prosecco siano sul banco degli imputati: produrre in modo sostenibile si può. Spetta ai Consorzi di tutela utilizzare bene gli strumenti giuridici della programmazione (riserva, stoccaggio o blocco agli incrementi di potenziale) per governare l’offerta e tutelare il reddito dei viticoltori. Dove ci sono viticoltori non ci sono frane, sono loro il primo presidio del territorio».

Soddisfatto per l'annuncio il direttore del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Luca Giavi: «Si tratta di una richiesta che noi avevamo già avanzato nel 2011 - ha spiegato - e che negli anni avevamo portato avanti con convinzione. L'annuncio del Governatore non può che farci sorridere perchè regola il mercato e la coltivazione. Il problema vero, premesso che siamo già attrezzati per restare nelle norme di adesso, è quello di monitorare chi coltiva glera fuori dal perimetro idoneo per la denominazione. Ci auspichiamo che le Regioni abbiano poteri di controllare ed eventualmente sanzionare chi non rispettasse il territorio indicato dal Disciplinare».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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