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I vini di Santa Maria La Palma danno voce alla viticoltura sarda

Gli Incontri enogastronomici regionali ad Alghero hanno dato voce anche a due prodotti dell'azienda sarda, il Monica Superiore, dall'omonimo vitigno autoctono, e il particolarissimo Akènta Rosé.

di Marco Di Giovanni
 
27 ottobre 2019 | 15:27

I vini di Santa Maria La Palma danno voce alla viticoltura sarda

Gli Incontri enogastronomici regionali ad Alghero hanno dato voce anche a due prodotti dell'azienda sarda, il Monica Superiore, dall'omonimo vitigno autoctono, e il particolarissimo Akènta Rosé.

di Marco Di Giovanni
27 ottobre 2019 | 15:27
 

Si presenta così la cantina Santa Maria La Palma: "Non ci sono conti, baroni o marchesi. Ci sono tante famiglie di viticoltori e di contadini". Questa la filosofia con la quale l'azienda si è presentata alle due serate organizzate in seno agli Incontri enogastronomici regionali dall'associazione Ristoranti Regionali (clicca qui per l'articolo dedicato all'evento). Ma, come si suol dire, "contano i fatti": ed ecco allora serviti due particolari vini sui quali Santa Maria La Palma, in particolar modo, insiste (clicca qui per un'altra serata seguita da Italia a Tavola con protagonista Santa Maria La Palma al Carlos V di Alghero).

Il primo è il Monica Superiore, servito durante la serata inaugurale della manifestazione. Si tratta di un vino 100% Monica, un tempo il vitigno più diffuso in tutta la Sardegna, che oggi trova però la sua espressione migliore in poche zone particolarmente vocate, come i terreni sabbiosi nei dintorni del lago di Baratz. Un colore rosso rubino intenso, un profumo intenso e persistente e spiccate note di frutti a bacca rossa e spezie.

I vitigni di Santa Maria La Palma (I vini di Santa Maria La Palma danno voce alla viticoltura sarda)
I vitigni di Santa Maria La Palma

La scelta di proseguire la coltivazione di questo particolare vigneto è figlia della volontà di valorizzare un patrimonio vinicolo autoctono che altrimenti rischierebbe d'essere perduto. Una decisione tanto coraggiosa quanto nobile, che nel bicchiere dà un ottimo risultato: fresco, semplice ma efficace.

Il Monica superiore è stato abbinato, durante la prima serata degli Incontri enogastronomici regionali (clicca qui per l'annuncio dell'evento, a un Agnello con le olive e il finocchietto selvatico, piatto proposto dal Ristorante Da Bruno, Hotel Fertilia, Alghero.

Monica di Sardegna Doc Superiore Santa Maria La Palma (I vini di Santa Maria La Palma danno voce alla viticoltura sarda)
Monica di Sardegna Doc Superiore Santa Maria La Palma

Secondo vino è l'Akènta Rosé, «quasi un inno a celebrare - ha detto Cristina Neri, responsabile commercio estero della cantina - momenti particolari nella vita di tutti i giorni», un nome che richiama il detto sardo "a chent'annos", a molti anni o, meno letteralmente, una maniera per «portare l'augurio di una lunga vita». Si tratta di un vino spumante rosato extra dry, prodotto da un'attenta selezione di uve Cagnulari, sapientemente raccolte a mano, pressate dopo 6 ore di contatto tra bucce e succo. «Il vitigno Cagnulari è molto particolare e tipico della zona di Alghero, un'uva rossa molto colorata, profumata, quasi balsamica, che si presta bene alla realizzazione di un rosato molto delicato, fruttato, ideale come aperitivo». Le uve «sono raccolte nel Parco di Portoconte, una certificazione questa che garantisce caratteristiche di qualità».

L'Akènta Rosé è stato proposto durante l'aperitivo della seconda serata della due giorni, abbinato alle fantasie dello chef resident del Carlos V di Alghero.

Akènta Millesimato Rosé Santa Maria La Palma (I vini di Santa Maria La Palma danno voce alla viticoltura sarda)
Akènta Millesimato Rosé Santa Maria La Palma

Accanto alla versione rosata, c'è anche quella spumantizzata realizzata da uve Vermentino: uno spumante di Qualità superiore, il cui affinamento «viene fatto sott'acqua, a 40 metri di profondità» - La cantina è una delle poche in Italia a vantare una cantina subacquea, dove l'Akènta evolve in Akènta Sub.

Ciò che è importante sottolineare per l'azienda è quindi anche la stretta correlazione tra la filosofia aziendale e il territorio, «un collegamento insomma molto interessante di Santa Maria La Palma con Alghero, con la promozione della città e dei vitigni sardi come il Cagnulari e naturalmente il Vermentino».


Perché, accanto al Monica e al Cagnulari, non si può non nominare il Vermentino di Sardegna (clicca qui per il concorso Vermentino di Sardegna), il vitigno più importante per l'azienda - ricopre circa il 60% della produzione totale. E se si considera che la cantina vanta 700 ettari di vigneto divisi per circa 300 soci e una produzione pari a 5 milioni di bottiglie (dati aggiornati al 2018), Santa Maria La Palma può fregiarsi del titolo "Maggior produttore di uve di Vermentino di Sardegna in Italia".

Come non citare, a chiudere, tra le 60 diverse etichette prodotte, la famiglia Aragosta, arcinota sia in Italia che in tutto il resto del mondo, di cui vengono prodotte ogni anno circa 3 milioni di bottiglie tra Aragosta Vermentino Doc, Aragosta Frizzante, Aragosta Rosé, Aragosta Brut e Aragosta Brut Rosé.

Per informazioni: www.santamarialapalma.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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