L'inizio dell'estate non è stato facile per l'ospitalità italiana, che però ora mira a risollevare la stagione con l'ultimo mese estivo. Il mare la fa da padrone, meno bene le città d'arte.
Il mercato in generale si conferma comunque positivo, ma è chiaro che anche il turismo paga a causa del cambiamento climatico.
Le coste italiane, meta di turismo prescelta per agosto
Fenomeni estremi per diverse settimane hanno condizionato la prima parte dell’estate. In particolare maggio e parte di giugno ne hanno risentito. L’avvio della stagione è stato di conseguenza posticipato scoraggiando le partenze. Anche luglio può dirsi incerto. Ecco perché è su agosto che si giocheranno i veri numeri degli operatori per quest’estate.
Dall’analisi condotta sulle prenotazioni alberghiere di agosto e riportata da Confindustria Alberghi, il mare pare rispondere a queste attese: c'è un aumento infatti del 3% rispetto all’anno precedente. Questo grazie principalmente al turismo interno, le presenze straniere sono sostanzialmente in linea con quelle del 2018.
Diverso per le città d’arte: si vede un rallentamento, anche se contenuto (-2%), rispetto ai trend di crescita degli anni precedenti. Solo Venezia è allineata con il 2018.
In questo contesto il segmento lusso continua a rafforzare le proprie performance (+4% rispetto al 2018) grazie all’attenzione del pubblico internazionale. In particolare il riferimento va alla clientela russa e a quella proveniente dai Paesi di nuova industrializzazione. Andamenti sempre più polarizzati con strutture che offrono un prodotto ben definito e riconosciute come icone sul mercato ottengono performance nettamente superiori rispetto alla media.