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Quando l’uso dello smartphone fa male al fisico e alla mente

Compagno inseparabile della vita quotidiana, lo smartphone è, almeno per le ore trascorse insieme, la frequentazione più assidua delle nostre giornate. E la vicinanza può presentare qualche controindicazione.

 
21 gennaio 2020 | 12:01

Quando l’uso dello smartphone fa male al fisico e alla mente

Compagno inseparabile della vita quotidiana, lo smartphone è, almeno per le ore trascorse insieme, la frequentazione più assidua delle nostre giornate. E la vicinanza può presentare qualche controindicazione.

21 gennaio 2020 | 12:01
 

Smartphone che risolve problemi pratici, ma che ne crea altrettanti che riguardano la salute, fisica e psichica. Ecco alcuni aspetti da considerare in chiave salute usando e, a volte, abusando del nostro cellulare. Ne ha parlato Daniela Lucini, responsabile di medicina dell’esercizio di Humanitas in un articolo apparso su Humanitasalute, che riportiamo di seguito.

Il contatto troppo ravvicinato con lo smartphone può causare danni (Quando l’uso dello smartphonefa male al fisico e alla mente)

Il contatto troppo ravvicinato con lo smartphone può causare problemi di salute 


Se è vero che il cellulare ci accompagna ovunque è plausibile che risenta degli ambienti a più alto rischio, per la presenza di batteri, virus o altri germi, bagni in testa. Per questo, anche se una superficie dura rende più complicata la sopravvivenza dei germi, è opportuno porsi il problema della sua pulizia.

Troppo tempo a guardare il telefono inclinando il collo può affaticare i muscoli e causare tensione o spasmi. Si potrebbero anche avere dolori nervosi che vanno alla schiena, o alla spalla e lungo il braccio. Per questo sono consigliabili pause almeno ogni 20 minuti per allungare e inarcare la schiena. E quando si usa il telefono bisogna avere l’accortezza di tenerlo alto quando si scrive non piegandosi in avanti.

Tenere il telefono tra la spalla e l’orecchio mentre si fa dell’altro è una posizione innaturale che, se mantenuta per troppo tempo, farà male al collo. Non potendo evitarla, meglio prendere delle pause e muovere il collo in altre direzioni per tenerlo libero. Se il danno è fatto, un semplice riposo, una piastra riscaldante e farmaci da banco per il dolore e la rigidità dovrebbero risolvere il problema.

È un binomio da evitare perché l’invio di un testo richiede alcuni secondi di attenzione, che alla guida equivalgono a una lunghezza sufficiente per provocare un incidente. Il rischio di schianto, in queste condizioni, è di 23 volte superiore alla norma.

Nemmeno parlare al telefono alla guida è una pratica sicura. Ci sono 4 volte più probabilità di schiantarsi facendolo. Questo comportamento provoca più di un milione di incidenti all’anno. Se c’è una reale necessità di parlare al telefono meglio accostare.

Navigare su Internet la notte può rovinare il sonno, che è legato al diabete, all’obesità, alle malattie cardiache e ad altri problemi di salute. Colpevole è la “luce blu” emanata dallo smartphone. L’oscurità permette di addormentarsi prima e meglio.
 
Serve qualche secondo per digitare e inviare un messaggio; sembra poco tempo, ma è sufficiente per inciampare, perdere l’equilibrio e cadere. È questa una delle cause più diffuse di lesioni. Meglio fermarsi, perché pochi secondi di differenza non valgono un incidente.
 
Gli studi non dimostrano l’esistenza di legami fra il cancro e l’utilizzo dello smartphone, nonostante gli scienziati da tempo siano impegnati su questo fronte. Quindi se siete preoccupati per le radiazioni da telefoni limitatene l’uso o usatelo in modalità altoparlante o con un auricolare.
 
Quando il pollice si blocca in posizione piegata o non sta diritto è segno che la guaina che circonda il tendine si è ispessita al punto da impedire il suo scivolamento. In queste situazioni, che sono il risultato di un’attività di scrittura eccessiva, l’unica possibilità è limitarsi.

Anche se non è chiaro se l’uso del cellulare causi effettivamente l’artrite al pollice, sicuramente può peggiorare i sintomi. L’artrite del pollice causa dolore alla base del dito, verso l’intersezione con il polso. Gesti come afferrare il telefono o inviare messaggi usando i pollici possono peggiorare la condizione. Anche se non c’è cura, riposo, farmaci e stecche possono essere d’aiuto.
 
Se ci si appoggia ai gomiti per scrivere o si piegano per tenere il telefono all’orecchio, il nervo ulnare al gomito si può irritare. Questo può causare intorpidimento e formicolio nell’anello e nelle piccole dita e dolore all’interno del gomito o dell’avambraccio. Fra le raccomandazioni: gomito sul cuscino in presenza di superfici dure, non piegare il gomito per molto tempo, fare delle pause per muovere le braccia in direzioni diverse, ma anche una stecca notturna per mantenere il braccio dritto può essere d’aiuto.

Se si utilizza il telefono cellulare molto vicino a dispositivi medici come pacemaker o defibrillatori impiantabili, il funzionamento di questi potrebbe non essere ottimale. I telefoni possono anche interferire con alcuni tipi di apparecchi acustici. Parlate con il vostro medico se notate problemi con il vostro dispositivo quando usate lo smartphone.

I telefoni sono causa di distrazione per tutti. Se i vostri medici o infermieri sono sui loro telefoni, le possibilità di commettere errori aumentano. Uno studio ha rilevato che gli errori nel controllo dei sintomi e nel trattamento corretto sono saliti di oltre il 12% con una sola interruzione da parte di uno smartphone.
 
«L’uso smodato dello smartphone, in qualità di fenomeno recentemente nuovo, ha portato gli specialisti ad individuare una serie di problematiche ergonomiche legati alla postura fisica a cui ci porta l’uso del cellulare - ha detto la professoressa Lucini - ma il discorso posturale non è l’unico. Paradossalmente la problematica meno visibile sta proprio del fatto che questi dispositivi stanno inducendo la popolazione giovane ad una eccessiva sedentarietà. I telefonini ci invitano in maniera incredibile ad essere attivi, oltre che a non socializzare più di persona, con tutte le conseguenze psicologiche che questo comporta».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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