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Pinot nero TWC La sfida di Hans Terzer

 
06 giugno 2019 | 17:50

Pinot nero TWC La sfida di Hans Terzer

06 giugno 2019 | 17:50
 

La “The Wine Collection” si tinge di rosso: dopo due Sauvignon blanc, per la prima volta un vino rosso - un Pinot nero del 2015 - entra nell’esclusiva linea dei vini top della Cantina San Michele Appiano.

Pregiato e ineguagliabile quanto difficile e intemperante, il Pinot nero, il più nobile dei vitigni borgognoni, ha rappresentato per il winemaker Hans Terzer una vera sfida: «Sono sempre stato affascinato - afferma - dalla Borgogna, dal Pinot noir, da questo vitigno dal carattere difficile come quello di una diva. Ogni enologo vorrebbe misurarsi con un grande Pinot, perché è una sfida che non ammette decisioni sbagliate. Ho atteso 20 anni prima di decidere di selezionare una micro-partita in due aree molto vocate. Volevo dimostrare che un Pinot nero importante si può produrre anche in una zona abbastanza giovane e ancora non riconosciuta come meriterebbe».

(Pinot nero TWC La sfida di Hans Terzer)

A San Michele-Appiano vi sono oltre 30 ettari di Pinot nero sui 385 totali, in crescita, e a detta di Hans Terzer tutti gli impianti in patria, in parte ancora giovani, dovrebbero dare grandi risultati in futuro. Le uve selezionatissime che compongono il Pinot Noir Riserva TWC provengono da due distinti vigneti della parte settentrionale dell’Oltradige, “Rungg” Cornaiano e Appiano Monte, zone vocate e con un microclima che permette al Pinot nero di esprimersi al meglio. La qualità eccellente è ottenuta anche attraverso il lavoro attento e scrupoloso da parte dei viticoltori: «Il Pinot nero è un vitigno che vuol essere quasi coccolato; ha frutti a buccia sottile, molto fragile, che devono essere portati in cantina nel modo più sano. Grazie ai piccoli poderi gestiti dalle famiglie che da secoli lavorano in vigna, abbiamo la garanzia di risultati eccellenti».

(Pinot nero TWC La sfida di Hans Terzer)

Dal bel colore rosso rubino, il Pinot Noir Riserva TWC restituisce all’olfatto un immediato richiamo alla gamma dei frutti di bosco, in particolare a bacca nera, come mora, mirtillo e ribes, per poi aprirsi a sensazioni muschiate, resinose e finanche fungine. Al palato si esprime con una beva sontuosa, calda, quasi masticabile e totalmente avvolgente, con un finale abbastanza persistente e aromatico. La vinificazione avviene con preliminare macerazione a freddo in contenitori di acciaio inox. Segue la fermentazione a temperatura controllata per circa 20 giorni con diverse follature soffici. I vini vengono poi affinati in barrique/tonneaux per 12 mesi, poi passano in botti da 12 hl. L’imbottigliamento si riferisce ad appena 3.300 bottiglie in tutto.

Hans Terzer (Pinot nero TWC La sfida di Hans Terzer)
Hans Terzer

In merito ai cambiamenti climatici che hanno interessato negli ultimi tempi gran parte dei dibattiti sul futuro del vino e che, in un certo senso, potrebbero interessare proprio la coltivazione del Pinot nero, Hans Terzer si mostra sereno: «In vista dell’innalzamento delle temperature, stiamo salendo in quota con i nuovi impianti. Alcuni sono stati collocati a 650 metri di altitudine. In zona Appiano Monte, inoltre, è presente un’escursione termica favorevole, con la discesa di venti freddi durante la notte dal massiccio della Mendola».

Per informazioni: www.stmichael.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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